Missioni Consolata - Febbraio 2007

Radio di carta .. t Nel mondo di « Tropico Utopico» ii ( www.rodioflosh.to , www.tropicoutopico.org ) di José Carlos Bonino HONDURAS LA VIOLENZA DELLA MODERNITÀ È uno dei tanti paesi latinoamericani dove indigeno è sinonimo di povertà ~ e ingiustizia. Come ci racconta una leader dell'organizzazione Copinh, Berta Caceres, donna indigena cui non manca né il coraggio né la forza di volontà. • se pensavate che in Centroamerica la violazione dei dirit– ti umani, come la tortura, i sequestri e gli assassini poli– tici, fossero cose degli anni '80, l'Honduras di oggi vi farà ricredere. Il paese si trova al centro di un moderno campo di bat– taglia, che si crea quando due elementi attuali come un paese povero e la globalizzazione si incontrano. Come ristÙtato, l'Honduras si trova da un lato minacciato dalle trasnazionali (con concessioni minerarie in 17 dei suoi 18 dipartimenti e con royalties che toccano addirittura l'l%), dall'altro, dove le risorse minerarie non ci sono, prigionie– ro degli ingranaggi della moderna schiavitù, con la diffu– sione delle maquilas, delle piantagioni di banane e di pre– sunti progetti di ecoturismo. E, per chiudere questo «cir– colo virtuoso dello sfruttamento», la contaminazione ambientale, l'invasione trasgenica e il saccheggio della bio– diversità (fenomeno conosciuto come biopirateria). Al centro di questa scena, si trovano gli indigeni hondu– regni (il 15% della popolazione), che in questo paese sono il settore della società più emarginato. Essi affrontano la discriminazione razziale della maggioranza e l'espropria– zione delle loro terre, che reclamano come proprie da generazioni in dispute infinite con latifondisti e più recen– temente con imprese di legname, nazionali e mtÙtinazio– nali, che sfruttano e saccheggiano le foreste nazionali, che (ancora) coprono 1'80% del territorio. Berta Caceres, indigena di etnia !enca, leader del «Consi– glio civico delle organizzazioni popolari dell'Honduras» ( www.laneta.apc.org/copinhl ), ci racconta un po' di questa organizzazione e della situazione attuale dei popoli indige– ni honduregni: «El Copinh è una organizzazione che ha 13 anni di lotta a fianco delle comunità indigene per la difesa della nostra terra. Con l'aiuto del trattato Oil n.169 sui popoli indigeni, siamo riusciti ad ottenere la titolarità di cir– ca 1.500 ettari di terra, ma attualmente è in sospeso un'altra titolarità per 2.000 ettari. La titolarità è uno dei motivi del– la nostra lotta di resistenza, perché l'incertezza sulla pro– prietà di questa terra sta alimentando la cupidigia di molti latifondisti - che in precedenza erano militari, poliziotti o parte del potere politico -, i quali vogliono espellere le comunità indigene dalle terre per poi poter saccheggiare le foreste e vendere tutto il vendibile del nostro patrimonio». «La realtà honduregna - continua Berta - è una realtà mtÙtietnica con 7 popoli indigeni: lencas, to!upanes, tawa– ' cas, gari/unas, miskitos, mayas choltis e, inoltre, i neri di lin- gua inglese. In questo momento stiamo affrontando delle politiche neoliberiste che in Honduras si concretizzano nella spogliazione dei nostri territori di proprietà comune, della nostra ctÙtura e delle conoscenze ancestrali. Questa spogliazione viene attuata attraverso i grandi progetti come il Piano Pueb!a-Panamà che punta al saccheggio delle nostre risorse forestali, biogenetiche ed acquatiche. Questi progetti sono accompagnati da una sistematica violazione dei diritti umani dei popoli indigeni. InHonduras esiste un elenco di più di 50 leaders indigeni e neri assassinati negli tÙtimi 2 decenni, cosa che è rimasta semplicemente impu– nita. Infatti, attualmente nessuno si trova in carcere per l'assassinio di indigeni». «La nostra è una realtà sconosciuta · continua Berta Caceres -. Noi abbiamo dozzine di compagni incarcerati in maniera illegale, violentati, resi storpi per la vita, uomini che hanno perso gli occhi per le torture, compagne che hanno abortito a causa della violenza di poliziotti e milita– ri. Nel 2006 sono stati assassinati 2 giovani gari/unas per ordine di mwtimilionari honduregni che sono coinvolti nel megaprogetto di Bahia de Tela, nel quale tra l'altro ci sono anche interessi italiani ed europei. Ma pure questo assassi– nio è rimasto impunito». «Anche se viviamo controllati, con il nostro telefono in– tercettato, continueremo a chiedere il rispetto dei nostri diritti e non importa se ciò ci costerà la vita. Noi sappia– mo perfettamente che stiamo affrontando dei poteri forti, ma questo non significa che rimarremo con le braccia conserte, aspettando che finiscano di ucciderci». ■ IL GL~ARIO DI «RADIODI CARTA» • Piano Puehla-Panamà: è il progetto che prevede l'inte– grazione tra 9 stati messicani (Puehla) e gli stati dell'Ame– rica centrale fino a Panamà; lanciato nel 2001 dall'ex presi– dente messicano Vicente Fox, su istanza di Washington. • Royalty I regalia: è il pagamento (di entità variabile) dovu– to dall'utilizzatore al proprietario (titolare) di un diritto. • Trattato Oil/Oit n.169: è il Trattato sui popoli indigeni e tribali dell'«Organizzazione internazionale del lavoro» (Oil/Oit); sottoscritto nel 1989, costituisce una fondamen– tale evoluzione del trattato n.107 del 1957. _______________M ______ -------------•----------------~---~---------------------------~----------• 68 ■ MC FEBBRAIO 2007

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