Missioni Consolata - Febbraio 2007
- ■ NOSTRA MADRE TERRA ■ ■■ ■■■ ■■ IL GLOSSARIO DI «NOSTRA MADRE TERRA» L'ABC DEL PROBLEMA AMlANl'o (o ASBESTO) - È il nome che si dà a molti sili– cati, che si presentano in fibre più o meno flessibili, che possono essere tessute. I più importanti tipi sono l'amianto crisotilo o asbesto vero e proprio, costituito da serpentino a fibre lunghe biancastre o verde-gri– giastro; l'amianto anfibolo, costituito da actinoto, an– fibolite e tremolite; l'amianto azzurro o crocido- lite, contenente anche sodio e ferro. È insolu– bile, inodore, resistente al calore, alle azioni meccaniche e chimiche, per cui in passato ha trovato largo impiego nell'industria e nell'edi– lizia. Purtroppo esso ha un elevato potere cancerogeno, riconosciuto dall'Oms negli anni '80, per cui in Italia, a partire dal 1994, la legge ne vieta l'estrazione, la lavorazione e la commercializzazione. L'amianto è re– sponsabile dell'insorgenza di asbestosi e di gravi forme di tumore come il mesotelioma pleurico e perito– neale ed il carcinoma polmo– nare. BENZENE (o BENZOLO) - È un liquido incolore, facilmente infiammabile, presente nella benzina verde. Si tratta di una sostanza tossica, di cui è accertato il potere cancero– geno. La prolungata perma– nenza in ambienti contenenti benzene provoca nausea, ane– mia ed, in alcuni casi, leuce– mia. È un idrocarburo ciclico, cioè è formato da un anello formato da 6 atomi di ca~ bonio legati tra loro (oltre che con l'idrogeno), per mezzo di legami alter– natame{lte singoli e doppi. E in pratica il capostipite degli idrocarburi aroma– tici. Nell'ambiente viene rilasciato, oltre che dalla combustione , e dall'evaporazione delle benzine, anche dalle perdite di prodotti petroliferi nello stoccaggio e nel tra– sporto; inoltre, viene liberato con l'im– piego di determinate pitture, nel lavaggio a secco e nella produzione di polietilene. Oltre agli effetti patologici sull'uomo e su– gli animali, sono stati osservati danni alle piantagioni di cotone ed alle colture di fiori, in particolare di azalee e di orchi– dee. BIOSSIDO D'AZOTO (NO ) - Questo, come altri ossidi di azoto, leriva dalla combu– stione ad elevata temperatura di gasolio, carbone o gas naturale nelle centrali elet– triche. Inoltre gli ossidi di azoto, tra cui il biossido, derivano anche dalla produzione di fertilizzanti chimici. I loro effetti princi– pali sono i disturbi respiratori, le piogge 58 ■ MC FEBBRAIO 2007 acide, la corrosione di metalli, l'effetto serra, la dimi– nuzione dello strato d'ozono. BIOSSIDO DI ZOLFO (ANIDRIDE SOLFOROSA, S0 2 ) : così come il triossido di zolfo SO 3 è prodotto durante la raffinazione del petrolio, le lavorazioni metallurgiche del rame e del piombo e la produzione dell'a- cido solforico. La loro presenza nell'aria deter– mina un awnento delle infezioni per via respi– ratoria, delle malattie cardiache e la corro– sione di materiali a seguito della formazione di piogge acide. GPL - È l'acronimo di «gas petrolifero lique– fatto». LEucEMIE - Si tratta di un gruppo di tu- mori maligni del sangue derivanti dai precursori dei leucociti (globuli bianchi) circolanti e tissutali. Esse rappresentano circa il 3% del to– tale dell'incidenza mondiale del cancro e sono, di solito, distinte sia in base al tipo cellulare d'ori– gine (linfociti, mielociti, monociti), sia dal loro andamento clinlco-pa– tologico (forma acuta, subacuta, cronica). Nei bambini al di sotto dei 15 anni d'età, la leucemia è la forma di cancro più co– mune. LINFOMI - Si tratta di un gruppo piuttosto eterogeneo di tumori, tra cui i più noti sono quello di Hodglcin, i non-Hodgkin ed il linfoma di Burkltt. L'incidenza di queste forme di tumore è aumentata nei paesi occidentali a partire dal 1960, soprattutto , tra le popolazioni con elevato livello socio-eco– nomico. Anche le leucemie appartengono a questa famiglia, mentre non tutti i linfomi sono leucemie, essendo molti di loro dei tumori solidi. MATERIALE PARTICOLATO (PMl0 E PM2,5) - La definizione più corretta per queste forme ' d'inquinamento è quella di «particelle totali SOSpe5ell o PTS. Tali particelle vengono di– stinte in polveri inalabili o PMl0, cioè con diametro inferiore a 10 µm, capaci di pene– trare tutto il tratto superiore dell'apparato respiratorio fino ai bronchi e in polveri re– spirabili o PM2,5, cioè con un diametro in- feriore a 2,5 µm, che possono penetrare tutto l'albero respiratorio fino agli alveoli polmonari. La loro liberazione nell'ambiente è dovuta a molteplici attività quali la combu– stione nelle centrali termiche, negli inceneri-
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