Missioni Consolata - Febbraio 2007

\ MISSIONI CONSOLATA ■ ■ ■■ ■■■ -------------------------------------------------------------------------'--------------------------------- perature esterne inferiori a 20°c e con ingorghi di traffico l'inquina– mento è ancora maggiore. Le autocatalitiche: è questa la soluzione? Uno studio della Stazione speri– mentale combustibili di Milano ha dimostrato che una vettura non ca– talizzata, che procede in condizioni : di scorrevolezza di t raffico avelocità ' costante, emette una quantità di in– quinanti inferiore ad una vettura ca– talitica costretta a procedere con marce ridotte e con continue soste e partenze,come awiene regolar– mente in molte città italiane. Quando in città si sente l'odore ca– ratteristico del benzene,vuol dire che la sua concentrazione è supe- ' riore a5 mg/m 3 , mentre la soglia di pericolo è di 5 µg/m 3 ,cioè un valore inferiore di 1.000volte. Già a questo punto è chiaro che i blocchi alla circolazione attuati in va– rie città italiane serviranno a ben poco per tutelare la salute delle per– sone, perché tutte le vetture a ben– zina, in situazioni di traffico intenso e per tratti di pochi chilomet ri, emet– tono grandi quantità di inquinanti. Un altro inquinante, che è oggetto di attenzione, è il biossido di azoto, , che fa parte dei cosiddetti gas ni– trosi, che si formano per combina– zione dell'azoto con l'ossigeno. Il traffico veicolare è responsabile di circa la metà degli ossidi di azoto presenti, l'altra metà è dovuta alle combustioni di tutti i tipi,dai riscal– damenti domestici alle industrie, te– nendo presente che, in genere, più è alta la temperatura di combustione e maggiore è l'emissione di ossidi di azoto. Il biossido di azoto ha un impor– tante ruolo nel processo di forma- zione dell'ozono.Anche il biossido di zolfo o anidride solforosa è irritante per le vie respiratorie e può essere causa di bronchiti croniche anche in– validanti. L'emissione di biossido di zolfo de– riva dal riscaldamentodomestico a gasolio,dai motori Diesel,dagli im– pianti per la produzione di energia e, in generale,dalla combustione di carbone, gasolio ed oli combustibili contenenti zolfo. Il biossido di zolfo può anche dare origine ad acido solforico ed è re– sponsabile della formazione delle piogge acide che hanno effetti nega– tivi sull'ecosistema, sui monumenti e, non dimentichiamolo,sui manufatti di cemento amianto,corrodendo la matrice cementizia e liberando le fi– bre di amianto. Negli ultimi anni l'emissione di biossidodi zolfo nelle aree urbane è stata ridotta grazie al miglioramento della qualità dei combustibili, ridu– cendo la concentrazione di zolfo. Il terzo componente nocivo per l'apparato respiratorio è l'ozono, che può essere di origine naturale,ma è anche legato alle attività produttive. Quando le percentuali presenti nel– l'aria che respiriamo aumentano, l'o– zono diventa un inquinante perico– loso per la nostra salute. L'ozono è un gas tossico e l'esercizio fisico svolto all'aperto in coincidenza con elevate concentrazioni di ozono nell'atmo– sfera può essere veramente dan– noso. Due parole sul monossido di car– bonio, che è dovuto alla combu– st ione incompleta dei carburanti uti– lizzati per il movimento degli auto– veicoli. Il monossido di carbonio è perico– loso perché non ha odore. L'inalazione di monossido di carbo– nio provoca vari disturbi (mal di te- sta,affanno, vertigini,nausea, disturbi visivi),che spesso non vengono cor– relati a tale composto proprio per la sua insidiosa assenza di odore. Non dimentichiamo che, in am– bienti chiusi, il monossido di carbo– nio può provocare la morte. Le polveri sottili: unaumento irrefrenabile? Ci sono poi le polveri sottili (PM1 O) definite anche «particolato», che in– cludono tutte quelle particelle solide o liquide, che possono trovarsi di– sperse nell'aria, come la fuliggine, il piombo, il nichel, i solfati, la polvere, la L a moda dei Suv sta prepo– (( tentemente affermandosi anche in Italia . Già diffusi negli Usa da molti anni sono noti per essere autovetture g igantesche , pesanti, voraci di energia e in ge– nere s pe cchio di un atteggia– mento arrogante ed aggressivo verso il pross imo e l'ambiente . Essi non hanno nulla a che ve– dere con le vere e più spartane auto fuoristrada utili a chi lavora su terreni accidentati: s i tratta in– vece di auto di gran lusso, U più de lle volte sempre lucide e che non vedranno mai uno schizzo di fango o l'ammaccatura di un sas– setto, usate semmai per salire sui marciapiedi di città e pavoneg– giarsi davanti a bar e discoteche. In genere pesano 2 ,5 tonnellate (oltre il doppio di un'auto nor– male), sono più lunghe e più lar– ghe, occupano quindi più spazio richiede ndo parcheggi e s trade più grandi. Consumano circa il doppio di un'utilitaria». FONTE: Luca Mercalli · Chiara Sas– so, Le mucche non mangiano cemento, Edizioni Società Meteo– rologica Subalpina, Torino 2004; pagina 180. SUV? NO, GRAZIE! ------------------------------------------------------------------------------------------- MC FEBBRAIO 2007 ■ 55

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