Missioni Consolata - Febbraio 2007

■ RWANDA ■■ ■■ ■■■■ Alcuni componenti del gruppo di Reggio con gli studenti di terza media della scuola di Munyaga. Sotto, facciata del santuario di Kibeho. scorso una ventina di giorni nella missione di Munyaga. Abbiamo ani– mato una marea di ragazzi,fino a 700 in alcune giornate dedicate a un campoestivo.Altri giorni sono stati impegnati nella costruzione di case di fango per i poveri,sotto la direzio– ne di suor Bea, una religiosa belga in Rwanda da una vita. Naturalmente abbiamo avuto an– che il tempo per conoscere la situa– zione del paese. li Rwanda è un pae– se con una storia gloriosa e splendi– de tradizioni;geograficamente bello e godibile per il clima e fertilità del suolo; non ha pascoli in abbondan– za,ma sufficienti asfamaremolte mandrie di mucche dalle corna spropositatamente grandi. Un'eterna primavera sembra re– gnare nel paese dalle mille colline, irrorate da piogge regolari, incasto– nate da molti laghi, piccoli e grandi (Kivu,Bulera,Ruhongo, Rweru, Muhazi e l'immensoVittoria) e sol– cato da numerosi fiumi,due dei quali,che alimentano il lagoVitto– ria, sono ritenuti come le vere sor– genti del Nilo. La gente è buona e laboriosa.L'in– tero territorio è coltivato come un giardino,tuttoa mano,anche lecol– line più scoscese,con un ingegnoso sistema di terrazze. Sulla brillantezza del paesaggio, però,incombe latristezza infinita della gente.Le ferite aperte dall'ecci– dio,a più di 10 anni di distanza,non sono ancora rimarginate. La gente sembraavere ancora stampate negli occhi scene orrende di cui è stata te- stimone.Tutti gli adulti cheabbiamo incontrato in quei 20 giorni ci hanno raccontato storie tristi, perché tutti hanno avuto la pertita di unoo più familiari.Una signora rwandese,spo– sataa un italiano, ha perso i genitori e un fratello con tutta la sua famiglia. Questofratello,per non finire sotto i colpi di macete,si è gettato nel fiu– me insieme alla moglie e ai figli. Le iniziative per ricostruire la con– vivenza civile e la riconciliazione so– nomolte. li tribunale internazionale con sede ad Arusha (Tanzania) ha già emesso sentenze esemplari con- I I ~ tro chi si è macchiato di delitti con– tro l'umanità e continua il suo lavoro : Tomba di Antonia Licatelli, : volontaria italiana uccisa nel 1992. 50 ■ MC FEBBRAIO 2007 fra tante difficoltà finanziarie elogi– stiche; i tribunali tradizionali,chia- mati «gachaca»,cercano di promuo– vere la riconciliazione;il governo vuole imporre la pace e l'unità nazio– nale usando il pugno di ferro evio– lando i diritti umani più elementari. V isitando i «luoghi della memo– ria»sparsi su tutto il territorio, questo momento nerodella storia rwandese risulta anche più tragico e indimenticabile. Nella chiesa di Ntarama, per esem– pio, dove furono uccise oltre 1O mila persone,si respira ancora l'odore della morte. I teschi delle vittime so– no raccolti negli scaffali;sul pavi– mento ci sono vestiti e scarpe e con– tenitori di plastica lasciati dalle vitti– me.Sulle pareti della chiesa si è

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