Missioni Consolata - Febbraio 2007
mazioni provenienti dal Nord del mondo. Anche il fattore lingui– stico accentua questa frattura, dal momento che più dell'80% delle pagine web sono in inglese, contro il 10% o meno della popo– lazione globale che parla l'inglese come lingua madre. • LA BARRIERA DELLA CENSURA Forse non tutti sanno che il Patto Internazionale delle Nazioni Unite relativo ai diritti civili e poli– tici possiede un articolo, l'art. 19, che enuncia un vero e proprio «di– ritto a comunicare». Tale diritto resta largamente disatteso e l'o– stacolo più appariscente è rappre– sentato dalle restrizioni e dalle censure che sono st ate imposte da diversi stati. L'organizzazione Reporters sans Frontières ha ela– borato una lista nera di paesi di– chiarati «nemici di internet». Essi si sono macchiati di gravi viola– zioni, per esempio stabilendo un monopolio di stato sulla fornitura di accesso alla rete, controllando i provider privati, filtrando siti web ospitati da server stranieri, vio– lando la confidenzialità degli scambi privati su internet, infine lanciando procedimenti penali contro utenti della rete. • LA BARRIERA DELLA MULTIMEDIA– LITÀ L'ultima delle barriere è proba– bilmente la meno considerata e la più insidiosa: si tratta della multi– medialità. Oggi, le pagine web a cui accediamo normalmente sono sempre più cariche di multime– dialità, rendendo le pagine inter– net praticamente illeggibili per molte persone, anche nel Nord: innanzitutto per le migliaia di persone disabili, che possono uti– lizzare il computer nella sola mo– dalità testuale e che sono co– strette a interagire attraverso ta– stiere braille o dispositivi di sin– tesi vocale. In secondo luogo per gli abitanti del Sud, che dispon– gono di collegamenti internet lenti e realizzati su linee telefoni– che fatiscenti. Ricordiamo che multimedialità è sinonimo di col– legamenti veloci e costosi e che in tali paesi la velocità di trasmis– sione dei dati via modem è an– cora troppo bassa per utilizzare l'audio e il video nella stessa mo– dalità intensiva dei paesi del Nord. PER UNA NUOVA SOBRIETÀ li nodo della questione non è quello di aumentare indefinita- Il Web e la tecnologia digitale hanno rivoluzionato la comunicazione (e la vita) in tempi rapidissimi. mente la capacità delle reti di tra– smissione («banda larga») che, essendo di proprietà dei grandi colossi multimediali, rimarranno estremamente costose e la cui ac– cessibilità già oggi pone seri dubbi a coloro che si occupano di «libertà in rete». Una risposta più adeguata dovrebbe portarci a re– cuperare la dimensione etica, ri– scoprendo una nuova sobrietà nella comunicazione, che ci per– metta di esprimere i contenuti informativi che desideriamo senza eccedere nel traffico di dati. Forse la sfida tecnologica più grande è, paradossalmente, quella di fare «marcia indietro», impegnandoci a inseguire un mo– dello di formazione online vera– mente sostenibile, caratterizzato non da un eccesso di informa– zione multimediale ad alto con– sumo di risorse, ma da una nuova sobrietà nella comunica– zione e nell'utilizzo degli stru– menti che abbiamo a disposi– zione. • ---------------------------~--------------------------------------- 4& ■ MC FEBBRAIO 2007
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