Missioni Consolata - Febbraio 2007
I MISSIONI CONSOLATA sembrano sapereaffrontare meglio dei cristiani le condizioni di sofferen– za della gente,offrendo loro il senso di appartenenza alla famiglia eco– munità.Infine le chiese indipendenti permettono alle donne di giocare un ruolo significativo nella vita sociale. Nonostante ciò,non viene cancel– lato il lorogrande limite: esse stanno perpetuando credenze superstiziose, invece di sfidarle alla luce della nuo– va esperienza di fede. GUARIGIONE NELLA TRADIZIONE CRISTIANA Nella tradizione della chiesa primi– tiva,il rituale di guarigione consiste– va nell'unzione con olioe acqua da bere.A questi elementi era attribuito, nel nomedi Gesù Cristo, il potere di guarire,«cosl che ogni febbre.ogni demonee ogni malattia possa spari– re con questa bevanda e questa un– zione» (Empereur 1986). Nella tradizione cristiana, quindi, la guarigione è fatta non in nome degli antenati,ma nel nome e con il potere di Gesù Cristo,trasmesso dagli apo– stoli: «C'è tra voi un ammalato? Chia– mategli anziani della comunità ed essi preghino su di lui, ungendolo con olio nel nomedel Signore» (Gc 5,13-15). Inoltre,nella tradizione cristiana la guarigione implica la fede da parte del malato e il perdonodei peccati.È : Battesimo dei fedeli di una chiesa : indipendente, nell'oceano. ■ ■■ ■■ ■■ la fede che dà al paziente la capacità di conoscere e partecipare al potere redentivo di Cristo,che porta lari– conciliazione, non solo con la comu– nità e gli antenati,ma anchecon Dio e con la chiesa. Posti questi principi si impongono 1 alcune domande: i cristiani che la– sciano le lorochiese per attendere al– le sessioni di guarigione nelle chiese indigene o per consultare le izango– ma lo fanno perché dubitano del po– teredi guarigione di Cristo,oppure perché non trovano nelle chiese sto– riche quel supporto sociale,psicolo– gico,comunitario che hanno saputo creare lechiese indipendenti? Soprattutto,per superare il disagio dei cristiani dellechiese storiche, non basta rispondere alla questione se questa o quella isangoma può rice– vere la comunione. li vero problema riguarda gli aspetti di compatibilità o incompatibilità tra il sistema di cre– denze africano e il cristianesimo. È una questione di quanta strada ab– bia fatto il processo di evangelizza– zione e se sia stato sviluppatoo me– no un atteggiamento critico nei con– fronti della cultura tradizionalealla luce del messaggio cristiano. In tale processo critico, il potere di guarigione degli antenati e le izan– goma possonoessere viste in una lu– ce differente: la guarigioneviene me– diante la fede in Cristo, invocato nel contestodel rituale di guarigione tra- dizionale;gli antenati possono anche essere invocati,non però come sor– genti ultime di potere in sé stessi,ma piuttosto come mediatori, poiché ora èCristo la sorgente basilare del pote– re di guarigione. Una cosa sta diventando sempre più chiara: la conversazione non av– viene in un giorno e l'annuncio del vangelo non può più essere un mo– nologo. li sistema di credenze o la co– smovisione in cui è predicato il van– gelo devonoessere presi seriamente in considerazione,fino a instaurare un dialogo aperto. Non si può pretenderedi cancella– re (o anche ridurre) la credenza nel potente influssodegli antenati,sem– plicemente retrocedendoli a un ran– go inferiore nella gerarchia delle for– ze.Stregoneria e divinazione non spariranno dichiarandoli semplice– mente una finzione dell'immagina- zionedellesocietà tradizionali. La presenza degli spiriti maligni resisterà Mons. Buti T/hagale, arcivescovo diJohannesburg, in una foto di quando era segretario generale della Conferenza episcopale del Sudafrica. contro ogni tentativo di bandirla sommariamente dal cosmo africano. È in questione la maniera tradizio– nale africana di affrontare i poteri so– prannaturali e la realtà del male.Que– ste forze costituiscono il tessuto delle relazioni umane,sono una parte inte– graledell'esperienza religiosa africa– na e perciò la base di una spiritualità africana. Per cui bisogna fare atten– zione quando si è troppo preoccupa– ti del potere degli antenati, del male della stregoneria e della dittatura dei demoni: cercando di eliminare il miti– co e il superstizioso si rischia di getta– re via il bambino con l'acqua sporca. Non è possibilegiustapporre sem– plicemente una nuova seriedi dog– mi accanto a «verità antiche»,rite– nendoleormai ridondanti o inade– guateall'incontrocon la fede cristiana. li nuovodeve coinvolgere il vecchio con tutta la sua limitatezza, altrimenti l'anima africana sarà lace– rata e strappata dal suo centro vitale e non riuscirà ad accettare un altro centro su cui strutturarsi. La novità evangelica deve essere articolata in tal maniera che l'espe– rienza umana non venga privata del propriomodo culturaledi esprimersi e, al tempo stesso, deve permettere la trasfigurazione e purificazione del– la vecchia verità,operate dal potere vivificante del vangelo. ■ Ringraziamo la redazione di Wordlwide, rivista dei missionari comboniani in Sudafrica, per la conces– sione di ripresentare questo articolo, tradotto dall'in– glese eadatta1o da Benedetto Bellesi. --------------------------------------------------------------------------------------------- MC FEBBRAIO 2007 ■ 19
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=