Missioni Consolata - Febbraio 2007
■ ITALIA ri. Perciò ricorda loro una frase del– l'apostolo particolarmente signifi– cativa in questo contesto: «Siate miei imitatori, come io stesso lo so– no di Cristo» (1 Cor 11, 1 in es lii, 31 ). N egli insegnamenti dei maestri di spiritualità di tutti i tempi incontriamo un uso abbondante del linguaggio simbolico o allegori– co.Lo stesso succede con I'Allama– no. Nella conferenza tenuta alle missionarie il 21 febbraio 1920, traccia una bozza del suo cammino formativo. L'ideale che propone è la santità, attraverso l'assimilazione dello spirito di Cristo; che questo spirito: «Subito s'impossessi di tut– ta l'anima nostra. Pervada:vuol dire cheentri nelle nostre vene;faccia come il pane,che si mangia, si dige– risce, poi passa nel sangue e questo va nelle vene (. ..).In modo che sia– mo noi,ma non siamo più noi, co– me disse S. Paolo: MVivo io, non più io, vive in me Gesù CristoH» (CSS lii, 39). L'Allamano legge questa frase di S.Paolo ai Galati (GI 2, 20) come • espressione di un'unione esisten– ziale con Cristo tale che l'apostolo sente la sua vita permeata dal Si– gnore.Grazie alla sua presenza nel– la vita di Paolo, Cristo è per l'apo– stolo un nuovo principio di azione, parte intrinseca della sua identità e parte costitutiva del dinamismo della sua personalità.Realtà,que- 12 ■ MC FEBBRAIO 2007 ■■ ■■ ■■■■ sta, che l'Allamano esprime con la frase: «Farsi una sola cosa - con Cri– sto»(CSS Il, 304). A ltra frase di particolare interes– se fu pronunciata dall'Allama– no nella conferenza alle suore del 1 dicembre 1918:«Affetti.È I) il pun– to... 11 nostro cuore se vive di fede fa le cose diversamente. S. Paolo era tutto di Gesù,viveva di Gesù... Vivo, ma non sono io che vivo,è Cristo che vive in me... lo vivo solamente nel Signore» (CSS 11,432). In primo luogo, la frase ci mostra che per il fondatore gli affetti hanno una di– mensione particolarmente impor– tante nella vita spirituale.L'espres– sione: «Ecco il punto» richiama l'at– tenzione su un elemento centrale, di particolare importanza. In secon– do luogo,ed è quello che più ci in– teressa, con questa frase I'Allamano continua a spiegare la relazione di Paolo con Cristo.Dato che l'aposto– lo è visto per Allamano come un modello speciale che egli invita i suoi discepoli a imitare, possiamo dire che, in verità, egli si serva di Paolo per parlare della relazione di ogni cristiano con il Signore.A livel– lo di contenuto, la frase fa riferi– mento a una relazione molto inti– ma al punto da poter far dire a Pao– lo: «Il Signore vive in me». Cosl come il cristiano partecipa di tal forma della vita di Cristo, al punto da poter dire: «lo vivo nel Signore». Padre GianfrancoZintu fra i giovani afroamericani della parrocchia di Marialabaja (Colombia). C onsiderando entrambi questi e– lementi, cosl come li cogliamo nei testi dell'Allamano, potremmo dire che l'esperienza di fede coin– volge la persona nella sua totalità. «La nostra fede se non si dimostra nelle opere è fede morta(...) La fe– de dev'essere il principio e la rego– la dei nostri sentimenti, delle azioni e di tutta la nostra vita»(CS lii, 264). Il che consiste, in primo luogo, in una esperienza di amore alla perso– na di Cristo e nell'unione esisten– ziale con lui; questo è l'elemento fondamentale dal quale nascono gli altri. Tale elemento appare di forma particolarmente chiara nella sua conferenza alle suore del 29 giugno 1917.Punto di riferimento è nuovamente Paolo, l'apostolo delle nazioni, nel quale individua parti– colarmente accentuate due virtù: «Insomma tutte le virtù le aveva, ma le due principali furono:l'amore verso Gesù Cristo e le anime.Tutti i momenti nelle epistole nomina Nostro Signore.Lo nominava con gusto, si vedeva che per lui era tut– to...Diceva:MNon sono mica io che vivo, io sono un fantasma, è Gesù Cristo che vive in me"»(CSS Il, 104). l' Allamano, pertanto, riconosce in Paolo un cuore che vibra per il suo Signore e questo amore costi– tuisce un motivo fondamentale della sua adesione a lui. li suo è un amore totale e viscerale, per Cristo e per l'umanità (CS lii, 115).L'Alla– mano coglie la centralità di Cristo nella vita di Paolo, il fondamento, a partire dal quale l'apostolo orga– nizza tutta la sua esistenza. Da que– sta relazione, come normale conse– guenza, nascono le opere.Quando Cristo vive in noi in forma perma– nente, la sua presenza viene auto– maticamente resa esplicita dal no– stro agire (CSS Il, 105).Ciò significa che,vivendo in noi,Cristo agisce in noi e attraverso di noi (CSS 1,420). D entro questa prospettiva del «ri– vestirsi di Cristo»,ci sono alcuni elementi verso i quali Allamano o– rienta in modo particolare l'attenzio– ne dei suoi missionari. Innanzitutto,nota come Cristovi– veva in forma armoniosa un'intensa ,
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=