Missioni Consolata - Febbraio 2007

MISSIONI CONSOLATA ■ ■■■■ ■■ ----------------------------------------------------------------------------------------------------------- Il beatoAl/amano (pagina accanto) continua a ispirare il lavoro dei missionari emissionarie della Consolata. essere:questo lo riceviamo come dono gratuito di Dio. D'altro lato,chi fu rivestito di Cri– sto nel battesimo è chiamato co– stantemente a rinnovare continua– mentequesta «vestizione» nella sua vita, realizzando ciò che per grazia ricevette nel battesimo. li dono si fa pertanto impegno esistenziale; l'a– zione di Dio esige la cooperazione dell'uomo.Esiste, pertanto, qualcosa che è dato, nel senso che è già una realtà p_resente, realtà che però, nel– lo stesso tempo, è anche aperta al suo divenire. Davanti alla nuova realtà ontolo– gica, data dalla nuova unione con Dio in Cristo, diventa quindi pres– sante l'invito che Paolo fa a «rivesti– tirsi» del Signore Gesù. Èun caldo invito a impegnarsi costantemente a imparare da Cristo,ad assimilare il suo modo di essere, di pensare e di fare, perché ciò che il battesimo realizzò nella nostra vita possa tra– sformarsi in una scelta esistenziale. Questa coscienza appare nitida– mente negli insegnamenti dell'Al– lamano: essere cristiano significa soprattutto rivestirsi di Cristo.Ogni cristiano vive una chiamata alla santità, che consiste essenzialmen– te nel farsi simile a Lui. 116 di gennaio del 1917,festa del– l'Epifania, l'Allamano commenta ai suoi missionari l'omelia del cardi– nal Richelmy, arcivescovo di Torino, tenuta per l'occasione in cattedra– le. Le parole del cardinale lasciano trasparire preoccupazione di fronte all'indifferenza religiosa la quale fa sl che molti cristiani vivano la loro fede al minimo, senza dimostrare entusiasmo e convinzione. L'Alla– mano completa la riflessione del– l'arcivescovo sostenendo che non basta essere battezzati e frequen– tare le celebrazioni domenicali per essere realmente cristiani. La vita di fede è un'altra cosa. Per potersi dire cristiano è necessario che l'«uomo intero» sia trasformato a immagine di Cristo. Q uesto aspetto della vita di fede, comune a tutti i cristiani,egli lo : applica, con alcune sfumature par- ticolari ai suoi missionari. li 28 set– tembre 1920, nella riflessione fatta in occasione della vestizione cleri– cale di un gruppo dei suoi semina– risti, prende come punto di parten– za un elemento concreto della vita dei missionari della Consolata. L'i– stituto da lui fondato ha ormai qua– si 20 anni di esistenza e conosce già una certa espansione: oltre alle missioni del Kenya, la congregazio– ne di Propaganda Fide ha conferito anche la missione del Kaffa (in Etio– pia) e di lringa (iri Tanzania). I mis– sionari devono ora confrontarsi con un immenso campo di lavoro e, mossi da zelo apostolico, sentono la necessità di aumentare significa– tivamente il personale per rispon– dere alle rinnovate esigenze della missione.Nello stesso tempo, le ur– genze della missione non devono far rinunziare ad uno dei principi– fondamentali del fondatore: quello della qualità. Non è tanto il numero che conta, ma l'essere santi, sacer– doti e missionari. P rendendo come spunto il signi– ficato della vestizione clericale, spiega come questa indichi una certa separazione dal mondo, ma, soprattutto, l'esigenza di «rivestir– si»dello spirito di Cristo. In altre occasioni, l'Allamano ap– plica le stesse riflessioni alla vita missionaria: «Non mi basta essere cristiano, ma missionario; e devo a- 1 vere questa intenzione,e non basta volerlo, ma devo averne lo spirito - e aggiunge - se non abbiamo que– sto spirito di farci santi a questo modo, hic non est eius. Saremo om– bre, ma non veri missionari» (CS Il, 16). A varie riprese, l'Allamano ripren– de questa insistenza sopra l'impor– tanza di conformarsi aCristo per essere missionario secondo il mo– dello che lui vuole per i suoi: «Cosl pure voi, non solo dovete avere lo spirito di nostro Signore; ma dove- 1 te avere i pensieri, le parole, le azio– ni di nostro Signore. Voi dovete es– sere missionari nella testa, nella bocca e nel cuore». (CS lii, 16).Ean– cora, motivando i giovani a prepa– rarsi bene per la vita sacerdotale e missionaria, dice: «È questo, d'ora in poi, tutto il vostro dovere: rivestirsi del Signore Gesù Cristo» (CS 1,443). Certamente, l'Allamano vede in Paolo quello che gli piacerebbe ve– dere in ciascuno dei suoi missiona- --------------------------------------------------------------------------------------------- MC FEBBRAIO 2007■ 11

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=