Missioni Consolata - Gennaio 2007

--------------------------------------------------------------------------·---·-~ Angel Medino Escudero, coordinato– re dello settimana di studio, lo «Nuo– vo Ero» pone un'autentico sfido allo chiesa, «perché inglobo già vari mi– lioni di seguaci . Lo coso particolar– mente importante di questo movimen– to non è ciò che dice, ma ciò che non dice. È come uno nebuloso che pene– tro tutto, allo quale è molto difficile opporre resistenza, visto che non si so esattamente coso sia». «In esso confluiscono correnti e mate– riali presi dalle mitologie più diverse; dottrine di scienze occulte e delle scienze più moderne; credenze e tec– niche ereditate dallo mogio più primi– tivo e atteggiamenti religiosi raccolti dalle religioni più universali, dottrine gnostiche, principi di astrologia, prati– che spiritiste, conoscenze esoteriche, tecniche di meditazione... », ho conti– nuoto Escudero. Secondo il professo– re, lo «Nuovo Ero» rappresento molti pericoli per lo fede cristiano: «Sperso– nolizzo il Dio dello rivelazione cristia– no; sfiguro lo persona di Gesù Cristo, svalutando lo sua missione, e ridico– lizza il suo sacrificio redentore; nego l'evento irripetibile dello suo Resurre– zione con lo dottrina dello reincarna– zione; svuoto di contenuto i concetti cristiani della creazione e dello sol– vezzo; rifiuto l'autorità mogisteriole dello chiesa e lo suo formo istituziona– le; e relotivizzo il contenuto originale, unico e storicamente fondato del van– gelo». Escudero ho quindi concluso ri– levando, fra le oltre cose, come «Tutti abbiamo il dovere di informerei ed e– ducarci per comprendere questo feno– meno (che ho punti molto accettabili) ed essere preparati o rifiutare ciò che è incompatibile con lo nostro fede». (Zenit) SOFIWARE U8ERO: VESCOVI ASCUOlA I l complicato temo dello «democra– tizzazione della tecnologia», in a– gendo dello V Conferenza Genero– le dell'Episcopato lotinoomericono (Celom), che si terrà od Aporecido (Brasile) nel mese di moggio di que– st'anno, ho messo in crisi buono porte dei vescovi del continente su- domericono. Per illuminare i prelati sull'argomento, il Celam stesso ha organizzato, alla fine del mese di novembre, un laboratorio interdisci– plinore che portasse allo pubblica– zione di un breve documento che presentasse le esperienze in otto e i commini d i ricerco in cui si sta ge– nerando un processo di riflessione sul tema della democratizzazione delle tecnologie e, più in porticolo- re, su un argomento specifico come quello del software libero. Il semino– rio dovrebbe anche presentare l' in– sieme di strategie oggi esistenti per permettere una maggior diffusione di questo tema nel continente lati– noamericano. L' incontro si è tenuto a Buenos Aires, presso la sede ar– gentina delle Pontificie opere mis– sionarie. (Aci Prensa) 1 ~ ~ ~t; F K":;~·~!~~~ DiOCESI·< DI· MARSABIJ (KEN~YAJ: CONJINUA .,U~.JRADIZIONf· . I l Santo Padre Benedetto XVI, in data 25 novembre 2006, ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Marsabit (Kenya), presen– tata da Mons. Ambrogio Ravasi, ime, per raggiunti limiti di età. Il Santo Padre ha nominato al suo posto Mons. Peter Kihara Kariuki, ime, finora ve– scovo di Muranga. Aun vescovo missionario della Consolata succede dun– que un confratello, continuando la tradizione iniziata in questa diocesi del Nord del Kenya da Mons. Cavaliera. Il nuovo ordinario di Marsabit è il secondo vescovo mis– sionario della Consolata ad essere spostato, quest'anno, da una dio– cesi all'ahra del Kenya. Prima di lui era toccato a Mons. Anthony Mukobo, precedentemente vescovo ausiliare di Nairobi e successiva– mente nominato vicario apostolico di lsiolo, dopo l'uccisione di Mons. Luigi Locati, awenuta il 14 luglio del2005. Nato 52 anni fa a Thunguri (Nyeri), Mons. Kihara ha fatto la sua professione religiosa nei mis– sionari della Consolata nel 1979. Studente di teologia presso il St. Thomas Aquinas Seminary di Nairobi, è stato ordinato sacerdote nel 1983. Dal 1984 al 1988 ha prestato il suo servizio missionario in Colombia. Dopo un periodo di studio a Roma ha fatto ritorno in Kenya per lavorare nella formazione. Per vari anni è stato maestro dei novizi nel noviziato di Sagana. Il 3 giugno 1999 è stato nominato vescovo di Muranga da papo Giovanni Paolo Il. Il resto è storia di oggi. A Monsignor Ravasi, che lascia la guida della diocesi di Marsabit dopo ben 25 anni di servizio episcopale, va un grazie sincero per il lavoro svolto e la testimonianza offerta. A Monsignor Kihara che ne prende il posto, vanno i nostri migliori auguri. (ismico.org ) - - ~-----------------------------------------------------------------~------ MC GENNAIO 2007 • 9

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=