Missioni Consolata - Gennaio 2007

incontro a una cicatrizzazione e scom– parsa spontanea o, al contrario, pro– gredire, deturpando il malato. l danni ai nervi comportano una perdita di sensibilità per il coinvolgimento di quelli sensitivi, debolezza e atrofia muscolare per l'interessamento di quelli motori. Negli anni '40, le prospettive dei malati di morbo di Hansen sono cam– biate con la disponibilità del primo far– maco contro la lebbra, che tuttavia non uccideva il bacillo: ne arrestava la pro– liferazione, rallentando la malattia. Andava quindi assunto per lunghi periodi, anche per tutta la vita, e vi era il rischio di comparsa di micobatteri resistenti al trattamento. All'inizio degli anni '80 è stata introdotta la poliche– mioterapia, con l'associazione di più medicine, raccomandata fin dal 1981 daii'Oms; ora il trattamento del pazien– te con hanseniasi può durare da sei mesi a due anni. INDIA EBRASILE IN TESTA Nel 1991, l'Assemblea deii'Oms ha approvato una risoluzione che preve– deva l'eliminazione della lebbra come problema di salute pubblica entro l'an– no 2000. Questo significava arrivare a una prevalenza della malattia nel mon– do inferiore a un caso ogni 10 mila per– sone, obiettivo che I'Oms riferisce come raggiunto. Molti paesi, in cui in precedenza la lebbra era diffusa, sono riusciti a elimi– narla grazie alla polichemioterapia; ma ve ne sono ancora alcuni in cui le atti– vità di controllo continuano. In queste aree ad alto rischio di trasmissione del Mycobacterium /eprae, I'Oms sottoli– nea come siano cruciali campagne di informazione per i pazienti e loro fami– glie, perché escano dall'ombra e si fac– ciano curare, non nascondano l'infe– zione nel timore di essere isolati o segnati dalla società. La diffusione della polichemioterapia ha dunque ridotto drammaticamente il carico di malattia: negli ultimi 20 anni oltre 14 milioni di pazienti sono stati curati (4 milioni dal 2000) e la preva– lenza della malattia è scesa del 90%, ovvero da 21, l casi per lO mila abi– tanti a meno di uno, sempre nel 2000. Nel 2005, in 17 paesi sono stati registrati oltre mille casi di lebbra per paese. Fra questi, ove si verificano oltre il 94% dei casi totali nel mondo, spie- LA LEBBRA NELLA STORIA L a prima segnalazione scritta sulla Lebbra risale al 600 a.C., in India, mentre La sua prima descrizione trova posto in un trattato di medicina cinese di 200 anni dopo. In Occidente, L'infezione inizia a essere considerata come problema per La salu– te della popolazione nel vrr e vrrr seco– Lo d.C.; è del 643 L'editto di Rotari, a Pavia, con Le prime indicazioni riguardo L'isolamento dei malati e perdita dei Loro diritti civili. Commerci, pellegri– naggi e crociate hanno poi incrementa– to La diffusione della Lebbra in Occiden– te intorno al 1000 d.C. Dall'Oriente all'Occidente, La malattia è arrivata in paesi Lontani come Islanda e Groenlan– dia, senza distinzioni di ceto sociale. I casi di lebbra iniziano a diminuire solo fra il xrv e il xv secolo, in segui– to alla diffusione della tubercolosi, la riduzione dei contagi con le misure di isolamento dei malati adottate e i morti per la peste del1300, fra i qua– li anche i malati di lebbra. In Europa, i casi locali di lebbra (non provenien– ti da altri paesi) iniziano a scompari– re dal1700 fino alla seconda metà del 1900 (Italia compresa, negli anni 70). ca al primo posto l'India, con 161.457 casi, seguita, seppur con molto distac– co, dal Brasile, con 38.410 casi. Con– frontando i dati con quelli degli anni precedenti, si nota un calo consisten– te nel numero di nuove diagnosi: in Brasile di quasi lO mila casi rispetto al 2004, ma soprattutto in India, con numeri più che dimezzati fra il 2002 e il 2005 e scesi di circa 100 mila casi rispetto al 2004. La riduzione sembra riguardare in particolare il sud del paese, dove ormai da 20 anni funziona un pro– gramma contro la lebbra, mentre il miglioramento è meno evidente nel nord, che ha visto un funzionamento di tali programmi di controllo solo negli ultimi 4-6 anni. Sempre secondo gli ultimi dati dei– I'Oms, vi sono tuttavia alcune zone in cui, fra il 2004 e il 2005, i casi segna– lati sono addirittura aumentati: per esempio in Indonesia, dove nel 2004 sono stati segnalati 16.549 casi, con– tro i 19.695 nel 2005, o in misura minore, in Mozambico (da 4.266 a 5.371 ), nelle Filippine (da 2.254 a 3.130) e in Cina (da 1.499 a 1.658). l'INCOGNITA DELL'HIV Ma è proprio la situazione dell'India che desta preoccupazione, a fronte di un nuovo rischio che sembra profilarsi all'orizzonte. Secondo quanto segna– lato a fine ottobre 2006 su The New York Times, la terapia contro l'Aids potrebbe riportare alla luce nel pazien– te una infezione nascosta da Myco– bacterium leprae. La comparsa della malattia sarebbe da collegare al recu– pero, grazie ai farmaci contro l'Hiv, del– le capacità immunitarie di difesa del– l'organismo, che ritornerebbe in grado di reagire all'infezione del Mycobacte– rium leprae con le relative manifesta– zioni cliniche. La prima segnalazione di questo insolito effetto collaterale della tera– pia contro l'Aids risale al 2003 e fino– ra i casi descritti in letteratura sono una dozzina. Potrebbero però essere molti di più: in diverse aree geografi– che, come Brasile, India, Africa, Carai– bi, vi sono descrizioni di lesioni dolo– rose al viso o perdita della sensibilità alle dita, compatibili con la lebbra, in malati in trattamento con antiretrovi– rali. Il Brasile e l'India sono forse i pae– si che preoccupano maggiormente. Nel primo, come già visto, la lebbra è diffusa e nello stesso tempo è in atto uno dei programmi di trattamento per l'Aids fra i più efficaci nei paesi pove– ri. L:lndia, dal canto suo, accanto alla lebbra conta 5,2 milioni di persone con l'Hiv. Altre zone considerate a rischio sono Myanmar (ex Birmania), Madagascar, Nepal e Mozambico, oltre a tutte quelle aree in cui le infor– mazioni sulla situazione sanitaria non sono precise. • Si ringrazia l'Associazione italiana Amici di Raoul Follereau (Aifo) , orga– nizzatrice per l'Italia della Giornata mondiale dei malati di lebbra. FONTI • Associazione italiana amici di Raoul Follereau: www.aifo.it • Organizzazione mondiale della sanità: www.who.int/lep/e n/ • McNeil DG Jr.Worrisome new link: Aids drugs and leprosy. The Ne w York Times (24-10-2006): www.nytimes.com/2006/10/24/health ! 24lepr.html?ex=1164344400&en=d2de 454la05f8623&ei=5070 • Nunzi E., Clapasson A. La lebbra oggi. Dipartimento medico-scientifico Aifo. MC GENNAIO 2007 • 67

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