Missioni Consolata - Gennaio 2007
BRASILE to nel traffico di droga), che rovinano la vita di migliaia di giovani; la violen– za della polizia, la quale tenta di risol– vere il problema con la violenza, cioè eliminando chi delinque; la violenza familiare, soprattutto del marito nei confronti della moglie». l possibile fare qualcosa l «Per ridurre la violenza,occorrereb- ' be mettere in essere una serie di mi– sure: è importante una educazione alla pace, una non-violenza nelle rela– zioni quotidiane.Occorre creare più posti di lavoro perché la disoccupa– zione provoca la disgregazione delle famiglie, l'alcolismo ecc. e i giovani di– soccupati sono facili vittime delle bande e del traffico della droga. È ne– cessaria una preparazione adeguata della polizia, che dovrebbe anche es– sere più umana, più equipaggiata e con un maggiore coordinamento. Tuttavia, una delle soluzioni miglio– ri c9ntro la violenza risiede nel disar– mo. Le inchieste fanno vedere che la maggior parte delle morti violente avvengono nelle famiglie, perché i padri perdono la testa e avendo un'arma in casa la usano uccidendo la sposa o i figli. Così, il più delle volte, le armi uccidono persone innocenti». Leidice cose sacrosante. Tuttavia, nell'ottobre2005 c'è stato un refe– rendum contro le armi che avrebbe potuto essere diportata straordina- 62 • MC GENNAIO 2007 111111 1111 1111 ria. Ma quelreferendum purtroppo è fallito... «Il referendum è fallito perché le persone hanno paura, e pensano che possedere un'arma sia una sicurezza per difendersi e difendere i propri be– ni. Ma è un'illusione credere che con le armi si possa far fronte ai banditi. Bisogna anche ricordare che, all'epo– ca della consultazione, l'industria del settore intervenne pesantemente nella discussione, perché il referen– dum andava contro i propri interessi: se si fabbricano le armi, qualcuno de– ve anche comprarle. lo credo che quel fallimento chiami in causa la no– stra evangelizzazione. Se la maggior parte dei brasiliani è cattolica, anche quelli che hanno votato a favore del– le armi lo sono.Questo vuoi dire che i fedeli non hanno capito il messaggio della non-violenza contenuto nel vangelo: Cristo è la nostra pace, la no– stra unica sicurezza». Il «bianco» come modello di bellezza ed intelligenza In Brasile hanno sempre dominato i bianchi. Lei,missionario africano (con lapellenera), ha lavoratoper anni con gli afrobrasiliani. Chepuò dire sulla loro condizione? «Dico che l'eredità della schiavitù pesa ancora sugli afro-brasiliani. Por– tati dall'Africa aforza per essere ma– nodopera lavorativa nelle piantagio- ni di cotone, canna da zucchero ecc., la comunità afrobrasiliana continua ad essere discriminata, relegata nei luoghi più vili della società brasiliana, con difficoltà di accesso all'educazio– ne, all'impiego, alla salute, alla casa. Ma i neri non si danno per vinti e resistono ancora oggi. Possiamo cita– re due conquiste importanti della re– sistenza del movimento nero brasilia– no: la prima che ha fatto intendere al governo brasiliano, dopo molte lotte, che la situazione di marginalizzazio– ne nella quale vive la comunità nera ha come causa principale il razzismo. Ciò ha significato negare il mito della "democrazia razziale" difeso da Gil– berto Freyre (sociologo eantropologo brasilianomorto ne/1987, ndr) nel suo libro Casa Grande eSenza/a, in cui lo studioso paragonava il Brasile ad un paradiso razziale, dove il bianco/a, nero/a e indigeno/a vivono in armo– nia perfetta.ln Brasile, il razzismo esi– ste e costituisce una barriera invisibi– le contro la quale va asbattere la maggioranza dei neri che cercano la– voro o istruzione. La seconda conquista èche, se si conosce la causa e gli effetti del razzi- ' smo, è più facile lavorare per costrui– re una vera democrazia. È così che, nella Costituzione brasiliana vigente (è del1988), il razzismo è passato da una contravvenzione penale (una in– frazione leggera come lo definiva la legge alfonsina del1950) per diven- tare un crimine perseguibile e non prescrittibile». Padre Fidèle, come simanifesta il razzismo nella vita quotidiana? «Come ho accennato poc'anzi, il razzismo nel Brasile è velato e perver– so,crea la invisibilità del nero e della nera. Nonostante siano un contin– gente che costituisce il45,3% (80 mi– lioni) di brasiliani, secondo l'ultimo censimento dell'Istituto brasiliano di geografia estatistica (lbge). Entrare nelle imprese e non incon– trare un nero o una nera nel settore Salvador Bahia: una veduta del bairro Scio Marcos, una estesa fave/a con oltre 200 mila abitanti.
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