Missioni Consolata - Gennaio 2007

Il ITALIA 1111 111111 1111 L'ANNUALE DOSSIER DEUA CARITAS AVANlA L'ITAUA MULTIETNICA Con 300.000 nuovi immigrati (regolari) all'anno n nostro paese si sta trasformando. Anche se 4 italiani su l O li considerano dei criminali. Q ual è la situazione «reale» deD'bnmigrazione in Italia? La grande stampa italiana - sempre puntuale nel de– nunciare reati e aimlni commessi da persone di origine straniera - ne ha parlato poco e male quando, lo scorso ottobre, si è trattato di presentare i dati del Dossier Caritas-Migrantes sui migranti in Italia, giunto aDa sedi– cesima edizione («AA di là dell'alternanza•). Eppure si tratta di numeri che interessano cittadini, educatori, operatori sodaH, imprenditori e professionisti dell'infor– mazione e della comunicazione. Infatti, senza cittadini immigrati la situazione economica e sociale italiana sa– rebbe destinata al disastro: &a 15 anni, i lavoratori ita– liani giovani (entro i 44 anni) saranno diminuiti di 4.500.000. E senza persone di origine straniera, nel 2050 l'Europa, vedrebbe diminuire di 7 miHoni la popo– lazione nel suo complesso e di 52 milioni la parte di po– polazione in età da lavoro. Con un ritmo di 300 mila nuovi ingressi regolari l'anno, rivela lo studio della Caritas, l'Italia è sempre più mui– tietnic:a. n nostro paese supera, in percentuale, gli in– gressi di immigrati regolari negli Stati Uniti. Gli attuall 3.035.000 regolari (l'incidenza con la popolazione ita– liana è del 5,2%) - stimati a fine 2005 - sono destinati a diventare entro l O anni U doppio, oltre 6 milioni (10%). È lo scenario che emerge dal Dossier 2006. Q UANJl SONO? • Nel nostro paese c'è un immigrato ogni 20 italiani. L'Italia, che a fine 2005 conta così tanti immigrati quanti più o meno sono gli emigrati nazionali all'estero (3.150.000) si col– loca al terzo posto in Europa per numero di immigrati re– golari, dopo la Germania (7.287.980) e la Spagna (3.371.394). Ogni lO stranieri, 5 sono eu– ropei, 2 africani, 2 asiatid e l americano. Dall'Europa, spiccano in primo luogo i cit– tadini albanesi e gli ucraini mentre dall'Africa, i cittadini marocchlni. Nel 2005 sono nati 52 mila bambini da genitori stranieri ed hanno inciso per U 9,4% sulle nuove nascite. Le donne straniere hanno una percentuale di divorzio supe– riore alle italiane: 2,5% contro 1'1,7%. n 50,1% dei mi– granti che vivono in Italia è uomo, U49,9% è donna. Per U 70% (contro U 47,5% degU itaUani) si concentrano nella fascia di età 15-44 anni. La Lombardia conta la maggior presenza di persone di origine straniera: ospita quasi un quarto del numero complessivo di cittadini immigrati. Roma e Milano de– tengono, rispettivamente 1'11,4% eU 10,9% della popo– lazione straniera. Al Nord si trova n 59,2% degli stra– nieri, al centro u 27% e nel meridione n 13,5%. Un occupato ogni 10 è straniero. Ogni anno si inseri– scono nel mondo del lavoro quasi 200 mila immigrati. Lo scorso anno sono stati 727.582 i nuovi assunti su complessivi 4.559.952. l settori maggiormente coin– volti: collaborazione familiare, servizi di pulizia, edilizia e agricoltura. Sono 130.969 i cittadini stranieri titolari d'azienda, con un aumento del 38%. A QUAU: RFJJGIONE APPARTENGONO? - n 49,1% dei cittadini ~sono cristiani (circa un milione e mezzo), U 33,2% sono musulmani (circa un mUione), n 4,4% è le- 1 gato a religioni orientali. In 5 anni sono raddoppiati i mi– nori di nazionaUtà straniera: sono 586 mila, pari ad l/5 della popolazione straniera, un'incidenza superiore a quella degli italiani. n 56% è nato in Italia. Q UANil DEUNQUENil? - Quattro italiani su 10 pensano che i migranti siano criminaU. Non è vero, dice U DoSsier della Caritas. Dati del ministero dell'interno di– cono che i denunciati per qualche reato coinvolgono gli immigrati solo nel l 0% dei casi, la metà di quella degli italiani. Otto cittadini immigrati su dieci dicono di aver miglio– rato la loro vita in Italia. n 91% ha u cellulare, 1'80% possiede U televisore, U 75% invia rimesse in patria, U 60% possiede un conto in banca, n 55% ha un'auto, n 22% un computer. Circa n 20% è proprietario della casa. Nel 2005 l'efficacia degli allontanamenti dalle frontiere italiane è stata una delle «più basse degli ultimi anni•. Le persone effettivamente rimpatriate sono state n 45,3% di quelle che hanno ottenuto n provvedimento di allonta– namento, contro n 56,8% dell'anno precedente. MAURIZIO CoRre cui pratiche diverse (ad esempio, la macellazione degli animali fatta da persone di religione musulmana) so– no viste con sospetto o denunciate come fuori della norma. Quanto sia importante compren– dere afondo- in un quadro pedago– gico-interculturale -la produzione giornalistica italiana sull'immigrazio– ne, è Luigi Secco asottolinearlo.ln un suo fondamentale testo sulla peda- gogia interculturale, il pedagogista scrive: «La situazione interculturale, in cui si trovano soggetti di diversa pro– venienza, non può essere risolta dalla scuola da sola. La scuola è sempre un istituto entro la collettività. Lo scolaro passa ascuola un certo numero di ore della giornata; il resto del tempo lo passa in famiglia, nei club di vario genere,sulla strada,ecc. Entra allora urgente e cogente il tema della so- cietà educante nel senso più ampio del termine». La trasformazione sociale della no– stra società -con 3milioni di cittadini stranieri che sono parte attiva del tes– suto economico-produttivo ma an– che della convivenza civile- richiede un giornalismo all'altezza;capace di leggere, interpretare eoffrire ai lettori la «nuova Italia» multiculturale che è sotto i nostri occhi tutti i giorni, nelle 1 -··--·----------------------------------------------------------------------------------------- 52 • MC GENNAIO 2007

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