Missioni Consolata - Gennaio 2007

Il EUROPA glia, primo nucleo dell'affettività,fino a tutte le agenzie educative (scuola, associazioni di vario tipo) i giovani chiedono attenzione significativa e interessata, indispensabile per sentir– si considerati e per costruire dentro di sé un'identità riconosciuta. In tempi di omologazione, confor– mismo, ripetitività, la via d'uscita dal «pantheon» delle idolatrie esige uno sforzo di costruzione di una «cultura dell'interiorità»,per abituare i giova– ni a uno spirito critico, ai tempi lun– ghi delle trasformazioni, a pagare il pedaggio del sacrificio per ottenere risultati duraturi. Linguaggio e forma dei mezzi di comunicazione concorrono a tra- «Diritti del bambino», impegno 1 europeo per il futuro del mondo. l 48 • MC GENNAIO 2007 11 1111 11 11111111 sformare tempo e spazio in conteni– tori da riempire e svuotare con «im– mediatezza»e «simultaneità».Tale cultura del «tempo reale» impedisce di pensare e riflettere,frappone una «distanza» tra se stessi e un fatto o situazione e la sua interpretazione, necessaria per metabolizzare eventi e cambiamenti. Senza le capacità di pensare e in– terpretare, vien meno la memoria, cioè quelle tracce dell'esperienza già vissuta che permettono di creare relazioni con gli eventi presenti e progettare il futuro.Diviene fonda– mentale aiutare i giovani a rileggere la propria vita e sentirsi parte e pro– tagonisti di una storia personale, na– zionale, europea e mondiale, per rin– tracciarne gli insegnamenti e re– sponsabilità. L'Unione europea apre nuove possibilità per i giovani di tutti i paesi membri. La voglia dei giovani di diventare protagonisti nella vita pubblica non deve essere delusa. Essi devono es– sere coinvolti nel dibattito in corso sulla costruzione dell'Unione euro– pea.! giovani rappresentano un e– norme capitale per l'Europa d'oggi e del futuro.Su di essi si fanno notevoli investimenti,anche se non sempre le loro aspettative sono concretamen– te accolte dal mondo degli adulti o dei responsabili della società civile. Al te'rmine della Convenzione eu– ropea dei giovani,tenuta a Bruxelles il 9- l 21uglio 2002, con la partecipa– zione di 2 l O rappresentanti di 28 paesi, i giovani hanno lanciato un appello in cui guardano fiduciosi al comune futuro europeo; meritano di essere ascoltati. «Vogliamo una riforma ambiziosa dell'Unione, che la attrezzi per ri– spondere alle sfide di oggi e coglie– re le opportunità di domani. Un'Eu– ropa unita nella diversità è realizza– bile. Noi vi chiediamo di più di quello che siamo disposti a fare e in grado di fare per noi stessi... Voglia– mo un'Europa della tolleranza, del– l'apertura e dell'integrazione; edifi– cata sui valori fondamentali di pace, libertà, dialogo, uguaglianza, solida– rietà e rispetto dei diritti umani e ba– sata sul principio di uguaglianza de– gli stati membri. Al centro della no– stra visione c'è un'Europa responsabile dei e verso i suoi citta– dini. È giunto il momento di creare una vera cittadinanza europea... La cooperazione internazionale è anche un antidoto contro il naziona– lismo, conflitti etnici e dittature.L'U– nione europea deve operare per la pace,democrazia, diritti dell'uomo, disarmo e sviluppo in tutto il mondo. Perché ci sia un'Europa forte in futu– ro è indispensabile che la UE ponga un maggior accento sull'ascolto dei giovani, agevolando la comunicazio– ne interculturale e transfrontaliera... Noi, membri della Convenzione dei giovani dell'Europa, siamo pronti a forgiare il futuro della nostra gene– razione, del nostro continente». • Per il testo inle_grole dello Convenzione eurjeo dei giovani vedi:www.eurodesk.it/politiche dowmenlozione/douonv_it.pdf

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