Missioni Consolata - Gennaio 2007
ta da nessuna parte, se non è este– so a tutti i credenti. Oggi non esiste un pericolo del– l'islam, ma un pericolo nell'islam. La domanda che dobbiamo porci è quale sia la differenza tra religione e fondamentalismo. Il mondo islamico è suddiviso in un 5% di moderati, un altro 5% di estremisti e un 80% di persone a metà fra queste due posizioni. Pur– troppo è più facile si aggreghino al 5% di violenti! Sono i musulmani che devono ri– solvere il problema. Possono riu– scirei mantenendo distinte religio– ne e politica e introducendo nelle loro società un I'Daggiore rispetto dei diritti umani. Equesto che dob– biamo chiedere loro. camille Eid DIFFONDERE L'ISLAM MODERATO l n Europa i musulmani do– vrebbero trovare ciò che l'Eu– ropa ha di positivo. Non è so– lo un problema d'identità e pu– rezza, ma anche di spiritualità e cultura, che mancano sia in Occidente sia dove l'islam è do– minante. Un tempo si costruivano con l'anima le cattedrali, ma anche le case. Si metteva l'anima in tutto quel che si faceva. In ogni ambito della vita si era in contatto con la dimensione cosmica, con Dio. Oggi i musulmani immigrati in Occidente non vi trovano l'anima e allora... anche loro chiedono dirit– ti. È più diffusa la cultura del dirit– to che quella del dovere. Negli stati governati dall'islam, come anche in Europa, consideria– mo più importante avere il cimite– ro separato, ma abbiamo perso il significato spirituale della nostra religione. La continua ripetizione: io, noi... è deleteria. Dimentichia– mo che anche gli altri hanno gli stessi desideri. Però quando si parla di scontro fra Oriente ed Occidente, mi chie– do: qual è l'Occidente? Dove co– mincia? Anche il cristianesimo è ar– rivato dall'Oriente ed è molto si– mile all'islam. Nel Corano Gesù è osannato e definito «segno di Dio». È superio– re a Maometto ed agli altri profeti, semplici mortali. L'islam non crede alla sua morte, e quindi neppure al– la sua resurrezione, però lo crede asceso al cielo. Nel Corano si par- la della seconda venuta di Gesù, che regnerà per 40 anni e guiderà contro l'Anticristo un esercito di musulmani, nel senso di sotto– messi a Dio. Poi ci sarà il giudizio. Gesù faceva miracoli: ridonava la salute, la vita... Maometto no: il suo vero miracolo è il Corano, vi– sto che non sapeva né leggere né scrivere! Il Corano dice: trattatevi bene, non attaccate chiese, mona– steri, scuole... Nella vita di Mao– metto diversi episodi testimonia– no l'amicizia con i cristiani. Come il permesso di pregare nella sua moschea accordato dal profeta a ebrei e cristiani. Anche Giovanni Paolo 11 vi ha pregato a Damasco. Nei testi c'è questo; poi nei fatti i comportamenti degli uomini pur– troppo sono diversi e non sempre rispettano i precetti delle scritture. La vera differenza col cattolice– simo è che l'islam non ha nulla di corrispondente al Vaticano. l muf– ti emettono verdetti giuridici (le fatwa) il cui valore dipende dal consenso che raccolgono e dal gruppo che le sostiene. Alla fine prevale l'opinione più diffusa, ma nessuno può mai dire che la pro– pria è l'interpretazione giusta; e re– sta solo il Corano. Esistono quindi tanti diversi musulmani: arabi, tur– chi, marocchini, indonesiani... An– che in Italia ci si chiede: «Di quale moschea sei?». Ed è vero che abbiamo problemi storico-politici. Le violente mani– festazioni nei paesi islamici, in ri– sposta all'offesa delle vignette su Maometto pubblicate in Danimar– ca, sono state evidentemente con– sentite, e volute, dai governi. In Nigeria ci sono masse frustra– te e ignoranti che non sanno nep– pure dove sia la Danimarca. In Siria non si può neppure parlare con un taxi~ta senza che il governo lo sap– pia. Ecomunque un problema il fat– to che i contrasti irrisolti interni agli stati trovino sfogo in questioni in– terreligiose. Si tratta di strumenta– lizzazioni politiche, fin\l.lizzate alla ricerca del consenso. E stato così anche a Timor Est e in Sudan. Forse è proprio un vantaggio il fatto che non esista un solo islam, paradossalmente potrebbe essere un nemico pericoloso, soprattutto per la sua renitenza alle riforme! Per chiudere devo però segnala– re anche il disinteresse dei media a diffondere una cultura islamica moderata. Emarginato daii'Ucoii (Unione delle comunità e organiz– zazioni islamiche d'Italia) perché Come si pone l'islam nei confronti di atei, agnostici, non praticanti? E cosa accadrebbe se in Europa i musulmani arrivassero al 51% della popolazione? Il Corano dice che non c'è co- < strizione nella fede e la libertà d~ i ve essere garantita. Ksfir, il te,... mine che indica i miscredenti da combattere, ha un significato at- tivo. Si riferisce a coloro che ope– rano per occultare la fede, misti- 0 ficandola, e che attivamente con- " trastano chi la professa. Loro 11111 prototipo è l'Anticristo. Non c'è una maggioranza mu– sulmana che wole govemare in Europa in senso islamico. Una buona percentuale ne parla, ma è una posizione che ste cambiando, e su questi temi è in atto uno scontro durissimo nelle comunità islamiche. Schuatz critico sul terrorismo dopo gli at– tentati dell'l l settembre, quindi non fondamentalista, anche ai me– dia non interesso più! ALI ScHUETZ CAMILLE EID, giornalista esuiHore libanese, do anni in Italia, è un gronde conoscitore del mondo arabo e islomico, particolarmente dei rapporti fra cristiane– simo eislom. Collaboro con varie testate coHoliche; è autore oco-autore di: Osama e isuoi fratelli, atlante mondiale dell'islam politico; Libano e Siria; Cento do– mande sull'islam; lcristiani venuti dal/'islam. Ali Schuetz, itala-svizzero, do tempo residente in Italia, di padre protestante" educato nel coHolicesimo, nel 1979 si è convertilo oll'islom. Per anni oHivo nei centri i~amici di Milano, già vicepresidente Ucoii, è re– sponsabile dei rapporti col mondo coHolico, oHivo nel dialogo interreligioso, pubblicista econsulente cu~urole. ----------------------------------------------------------------------- MC GENNAIO 2007 • 35
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