Missioni Consolata - Gennaio 2007
' '' ~ • e ~ • ;:,,~l~,~ ~ W ; < ' ' • '-l ' ' ' ' ':' ' ' ' • l MISSIONI l • ' • • Desiderio, awersione (discrimi– nazione) e confusione mentale (per desiderio ci creiamo illusioni) sono i tre elementi fondamentali che ci impediscono di redimerei. L'io e il mio condizionano la nostra esistenza. In sostanza il buddismo è una religione facile da descrive– re e difficile da attuare. All'attuale realtà di guerre il bud– dismo si rapporta considerando al– cune parole chiave, fra cui altrui– smo, compassione, generosità... L'amore è augurare a tutti di esse– re felici; la compassione è far di tut– to per vincere la sofferenza altrui. Il primo gradino per costruire la pace è la generosità: il saper dare. Molti amici della tradizione buddi– sta sono impegnati per la pace, ma se non la viviamo nel nostro quo– tidiano, anche praticando il dub– bio, dal quale nascono la ricerca e la capacità di migliorarsi, questo genere di impegno è un impegno inutile. lAMA PALJIN TULKU RINPOCE IN OGNI PERSONA BRILLA UNA FIAMMA Q ualsiasi riflessione sulla pa– ce deve partire dal presup– posto che nel cuore di ogni persona brilla sempre una fiamma, una scintilla d'intelligenza. Bisogna poi recuperare la consapevolezza, la forza del «sentire» e del sentirsi parte di un tutto: se io respiro, l'in– tero universo respira; se raccolgo da terra un mozzicone, è l'intero universo che compie questo gesto; e sbaglia chi, vedendomi, pensas– se che sto pulendo il marciapiede: è iJ mondo che sto pulendo! E il principio di separazione dal tutto che genera i conflitti. Il bud– dista rispetta tutti e tutto, perché sa che compongono il «Tutto Uni– versale», al quale appartiene anche lui. Togliendo qualcosa all'univer– so, lo togliamo anche a noi stessi, e viceversa. È fondamentale l'azione della persona, il far bene quel che si fa: perché serve al mondo. È la nostra vita che deve essere messa in gio– co e costruita sui grandi pilastri dell'Armonia, del Rispetto, della Purezza, e della Pulizia interiore. Non è attraverso il male degli altri che si raggiungono la felicità e la realizzazione di sé. Perciò dobbia– mo cambiare partendo da noi stes– si e dal nostro ambiente. ' ' ' Anche la pace non va cercata ne– gli altri, ma dentro di sé. Imparan– do ad affrontare i problemi quan– do si presentano, senza vacillare al solo pensiero che «forse arriverà il vento!». Come nulla intacca il dia– mante, nulla potrà compromettere una coscienza adamantina e pura. Venendo alla domanda se, ai fini della pace, la religione sia troppa o troppo poca, penso che, se ha ra– dici profonde nella storia dell'uo– mo, la religione non è mai troppa: i vertici delle organizzazioni e del– le religioni predicano sempre bene! Il mondo però non è migliorato, nel senso che non ha accolto i loro insegnamenti e non vi regna la pa– ce. Sembrerebbe quindi che i gran– di maestri abbiano fallito. Ma il maestro può solo aprire la porta; è il discepolo, con il suo piede, che può entrare. Chi non è se stesso fi– no in fondo deve sapere che nes– suno può esserlo al suo posto. Dunque la religione non sarà mai troppa in quanto a principi etici. Semmai sono troppo pochi a pra– ticarla. Oggi dobbiamo quindi do– mandarci fino a che punto siamo praticanti: la nostra generazione non sa più bene in cosa sta cre– dendo, ha bisogno di ritrovare i ri– ferimenti giusti. Dobbiamo anche considerare che mai ci sarà una religione unica sulla terra. Ci sarà, forse, un'inte– grazione interreligiosa, in vista della quale è necessaria una mag– giore comprensione della religione altrui, c;tnche da parte di chi non crede. E quindi importante lo svi– luppo di tutte le religioni e la ri– cerca di opportune occasioni per praticarle assieme. Per questo credo nella necessità e nel valore del lavoro culturale nella nostra società. l bambini già ci hanno superato, sono già uniti, ma gli adulti devono creare un am– biente favorevole, perché questo atteggiamento spontaneo possa radicarsi nelle loro coscienze. Più delle ore di religione passate a scuola, conta la testimonianza vissuta dai genitori in famiglia; do– ve la religione potrebbe aiutare a crescere meglio i figli e a costruire una società migliore. Anche se es– sere buoni praticanti non è garan– zia di successo. Vorrei infine segnalare che, dal 2000, i leader delle religioni pre– senti a Milano si stanno incontran– do con continuità. Un lavoro che ha portato alla firma, il 21 marzo 2006, dello statuto costitutivo del La malvagità è innata nell'uomo? Il bene è equilibrio e positività. Il male è confusione, che arriva quando ci si allontana dal bene. Pa'n Constato che nell'e888re um• no esista la dimensiona dal male, ma la domanda mi supera. Nella mia attivitè con i carcerati santo che non mi è astreneo quel che hanno commesso. Nella stessa condizioni forae avrei fatto di peg– gio, la vita mi ha dato una realtà estremamente favoravola. Quan– do apprendo di avanti drammatici o tragici non riesco a prendere parta per qualcuno. In realtà, purtroppo, c'è indiffa.. renza in tutti noi per la tragedie dall'umanità che accadono anche in questo stesso istante. Forum delle religioni a Milano. An– che se è stato uno sforzo impe– gnativo, raggiungere questo obiet– tivo è stato più facile di quanto non sembrasse al principio. ROSA MYOEN RAJA PAUIN TULKU RINPOCE (Arnaldo Graglia) è da oltre 30 un monaco buddista di tradizione tibetana. Fondatore e Ruida del centro studi tibetani Mandala di Milano, siede fra imaestri reggenti il monastero di Lamayuru a Ladakh (India) ed ha assunto la guida del monastero di Alilse destinalo a diventare un cen· lro internazionale di mednazione. RosA MYOEN RAJA ha iniziato nel 1988 la pratica zen presso il centro «Il Cerchio»di Milano{ di cui è di· ventata ~residente, avendo ricevuto aal maestro Telsugen l'ordinazione monastica. ~ membro fonda– tore della sezione milanese di «Religioni per la Pace», Forum delle religioni aMilano, associazione Buddhist Peace Fellowship Italia. ~--------------------------------------------------------------------- MC GENNAIO 2007 • 33
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