Missioni Consolata - Gennaio 2007
DOSSIER - ~~ ~ - - -- -- ~- ~ - --- -- - -- --- ~ ---- ~- - - ~- ~ - - - ~ -- - -- - - - - -- - - - INDUISMO L'UOMO: ARBITRO DEL PROPRIO PENSIERO L' induismo è un mondo com– plesso e affascinante che ri– sale al111 millennio a.C. e al cui centro è l'uomo: che siano volte al bene o al male, le sue azioni in– fluiscono sulla sua esistenza pre– sente o nelle sue vite successive. Una catena di reincarnazioni di cui l'uomo percepisce la costrizione e che cerca di interrompere purifi– cando i suoi atti. Può riuscirei percorrendo le vie spirituali del rito, della devozione e della conoscenza. Così ogni azio– ne della giornata diventa una litur– gia, un'offerta: ad agire non è più l'uomo ma la volontà divina che at– traverso la purificazione ne abita l'anima. È un cammino di progressiva spoliazione, che porta a scoprire che niente ci appartiene, quindi al– la disperazione... Ma proprio a questo punto awiene il miracolo dell'illuminazione, per cui l'anima si apre al mistero dell'infinito e del– la felicità eterna. Mentre anela a questa libera– zione, l'uomo vive un'esistenza scandita da regole ben precise, come l'ap– partenenza a una determinata ca– sta: di essa è responsabi- le, avendola acquisita per nascita come diretta conseguenza delle vite passate. Regole che la società indiana si è data e che l'hanno strutturata e consolidata: solo se– guendole, interiorizzandole e ri– spettando il proprio ruolo l'uomo può venirne trasformato e salvar– si. Questo spiega perché in India le disuguaglianze sociali non ab– biano portato rivoluzioni cruente. M a l'India è anche un univer– so composito, con almeno 16 lingue nazionali, centi– naia di lingue locali, migliaia di dia– letti, razze diverse; ha visto na– scere e diffondersi le più grandi re– ligioni della terra; è un'enorme democrazia che non ha conosciu– to golpe o dittature militari. La sua storia è quella del difficile obietti– vo di unire nella diversità. Il primo incontro con l'islam (Xli– Xlii sec.) fu tragico: le incompren– sioni portarono a grandi massacri. Poi i musulmani concessero agli indù (come a ebrei e cristiani) di esercitare la propria fede pagando una tassa di capitazione. Nei secoli successivi, sotto im– peratori musulmani illuminati, or– mai indiani di sangue, l'incontro tra le due culture, pur senza esiti di sincretismo religioso, diede vita a uno dei periodi più splendidi della storia dell'India dal pun– to di vista artistico-lettera– rio e di fioritura della ci- viltà. Pur in de– clino dal– la metà del xv11 secolo, la presenza musul– mana ha però im– posto all'India la grande e terribile scissione dalla quale sono nati Pakistan e Bangladesh. Ancora una volta un con– fronto forte tra le due religioni che ha la– sciato solchi di in– comprensione e dolori, ma che ben poco ha di reli– gioso ed è stato fomentato e sca– tenato per ragioni politiche e inte– ressi commerciali. Perché in effet– ti indù e musulmani vivono fianco a fianco e partecipano addirittura a cerimonie composite. Diverso da quello musulmano, ma altrettanto determinante sulla realtà indiana, fu l'awento degli in– glesi nel XVII secolo. Il loro intento di costituire quadri locali utili nel– l'apparato governativo, produsse una categoria di indiani angliciz– zati che, avendo studiato in In– ghilterra, avevano conosciuto il pensiero occidentale e, tornati in India, l'avevano rielaborato in una versione assolutamente persona– le, dedicandosi al recupero della dignità indiana, dell'autonomia e dell'indipendenza. Gandhi è l'esponente più famo– so fra questi personaggi di grande rilievo; pensatori e mistici che, ol– tre le vicende politiche, hanno avu– to la capacità di rileggersi, rivisita– re e riproporre la propria cultura in termini estremamente interessan– ti. Questo probabilmente è il se– greto della vitalità di una visione religiosa che ha ormai più di 4 mi– la anni di storia. MARILIA ALBANESE MIGLIORARE SE STESSI PER PORTARE LA PACE l n passato l'India era il paese misterioso dei fa– chiri, giungla, fiumi sa- cri... Oggi è uno dei mercati più dinamici del mondo, in progressi– va espansione, dove la globalizza– zione convive con le antiche tradi– zioni. In questo contesto come possiamo ragionare sull'induismo in relazione alla pace? Intanto, cosa intendiamo con re– ligione? Penso che abitudini, idee . e valori tramandati da una genera– zione all'altra, o meglio il «patri– monio sociale» di una cultura, pos– sono essere definiti come «sua re– ligione». Gli uomini inventano e trasmettono la propria religione, con folclore, miti, leggende... Una volta, mi fu chiesto, essen– do io indù, come vedevo il cristia– nesimo. Fino a quel momento sa– pevo d'essere indù, ma non sape– vo cosa questo significasse.
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=