Missioni Consolata - Gennaio 2007
altri con la violenza quella che si ritiene essere la verità, significa violare la dignità dell'essere uma– no e, in definitiva, fare oltraggio a Dio, di cui egli è immagine)). Sensibile a queste problemati– che, il comune di Cusano Milani– no ha voluto celebrare la rico~ renza citata in apertura. Così, fa– cendo propria la frase di papa Wojtyla, ha proposto alla citta– dinanza una serie di incontri de– dicati al tema della pace e alle sue implicazioni con le religioni attualmente più seguite nel mondo. Se tutti concordiamo sul fatto che l'umanità soffre per guerra, terrorismo, sfruttamento, ingiu– stizia, schiavitù, degrado sociale e ambientale... non c'è invece convergenza di opinioni sulle cau– se di tutto ciò. Per il nostro tempo, ma anche per i secoli passati, c'è chi indivi– dua nella religione la causa di questi problemi. Altri ritengono sia vero il contrario: è proprio l'assenza, o l'insufficiente com– prensione della religione, a im– pedire che la pace si instauri de– finitivamente nel mondo. Per confrontarsi con queste te– si e con il pubblico, una serie di esperti e testimoni della propria religione sono stati invitati ad ani– mare sei affollate serate tenute– si nella sala del consiglio comu– nale. O rganizzata senza la prete– sa di voler proporre con– siderazioni di valore asso– luto, né di voler presentare la po– sizione ufficiale delle religioni protagoniste di ogni serata, l'ini– ziativa voleva semplicemente es– sere un primo approccio con l'a~ gomento. Un tentativo di capire se, sulle vie della pace che l'u– manità vorrebbe percorrere, le religioni possono essere un aiu– to o se invece sono proprio loro la causa prima dei conflitti. Gli esperti hanno introdotto ciascuna religione (in particolare le meno conosciute perché più lontane dalla nostra cultura oc– cidentale) dai punti di vista teo– logico, storico, socio-politico ed anche geografico, esaminati in relazione al tema conduttore del ciclo. Da parte loro i testimoni, pe~ sonalità anche di rilievo nell'am– bito delle rispettive comunità re– ligiose, si sono proposti in veste di semplici credenti, disposti a condividere con il pubblico l'e– sperienza individuale di persone che si sforzano quotidianamente di vivere la pace secondo i prin– cipi dettati dalle proprie religioni; anche mettendosi in discussione sulle questioni più problemati– che. Un aspetto importante, questo del chiedere agli ospiti di far emergere la propria spiritualità, anche attraverso la lettura di brevi brani tratti dai testi sacri di ognuno. In occasioni analoghe viene spesso messo un po' in se– condo piano; col rischio di ridu~ re le religioni a semplici espres– sioni della cultura e della filoso– fia di alcuni gruppi umani. Cosa che effettivamente sono, ma che non le descrive compiutamente: gli aspetti spirituali e trascen– denti di una religione ne sono in– fatti l'elemento più importante senza del quale perderebbero il loro specifico significato. L J iniziativa, impostata col preciso intento di favorire un serrato dialogo fra re– latori e pubblico, sembra di po– ter dire che sia riuscita nello sco– po. l presenti, credenti e non cre– denti, accorsi sempre in buon numero, hanno approfittato con interesse dell'ampio spazio loro dedicato, riservando ai relatori una fitta serie di domande che, anche quando non strettamente inerenti con il tema della serata, erano sintomatiche del diffuso bi– sogno di spiritualità esistente nella nostra società. Più in generale dimostravano il desiderio di capirsi, di trovare punti di incontro.. . di dialogare. Il fatto che tutto ciò sia awenu– to in un clima estremamente se– reno e rispettoso del pensiero di ciascuno è il risultato dell'inizia– tiva di cui andare tutti più soddi– sfatti, pubblico e organizzatori. Spesso incontri di questo ge– nere, soprattutto sotto la spinta della drammatica attualità e del– l'inopportuna politicizzazione, de– generano presto in poco frut– tuose polemiche. Nel nostro pie- • _ MISSIONI colo, abbiamo dimostrato che la pace non è fatta solo dalle can– cellerie, dalla politica, dalle au– torità religiose... , ma può e deve cominciare anche dagli atteggia– menti più semplici e quotidiani di ciascuno; con un impegno forse maggiore per chi è credente: la pace si costruisce più sforzan– dosi di vivere con coerenza la propria fede (cosa per niente fa– cile) che rivendicando la supre– mazia della propria religione. Convinzioni queste espresse da tutti i relatori e principale filo conduttore del ciclo di incontri. C on estrema soddisfazione abbiamo accolto l'invito di Missioni Consolata a rac– cogliere in un dossier un'ampia sintesi, non rivista dai relatori, di quanto emerso nel corso dell'ini– ziativa. Considerando la diffusio– ne nazionale della rivista, fa pia– cere se quanto di buono siamo riusciti a fare a Cusano Milanino potrà contribuire alla crescita di una cultura di pace anche in al– tre parti d'Italia. GIOVANNI GUZZI Il dott.Giovanni Guni,geologo specialista in problema· fiche ambientali, pubblicista edivulgatore scientifico-no– turolistico, ho già collaborato con vari scrittiallo nostro ri– visto (M.C. dicembre 2003,giUlJno 2005). Per ohri suoi interessonfi orficoli suggeriamo di consuho– re lo sezione La Scossa in vetrina nel s~o www.parroc– chiamilanino.it , dove sono disponibili anche ampie sinte- si(o interetrascrizioni) degli in- • ferventi di relotori, tesfimoni epubblico,riportati in que- sto dossier. Ringraziamo il comu- ne di Cusano Milanino (stemmo o loto) per lo sponsorinozione di que– sto dossier. MC GENNAIO 2007 • 29
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