Missioni Consolata - Dicembre 2006

I ITALIA ■ ■■ ■ ■■■ ----------------------- ------------------------------------------------------------------------------------- Che la crisi ecologica sia un problema morale lo rivela, in primo luogo, l'applicazione indiscriminata dei progressi scientifici e tecnologici. Si è già constatato che talune scoperte in ambito industriale e agricolo producono, a lungo termine,effetti negativi,evidenziando come ogni intervento in un'area dell'ecosistema si ripercuote in altre aree e sul benessere delle future generazioni. Ma il segno più profondo e grave delle implicazioni morali insite nella questione ecologica è la mancanza di rispetto per la vita. La si awerte in molti comportamenti inquinanti: quando le ragioni della produzione prevalgono sulla dignità del lavoratore e gli interessi economici precedono il benedelle singole persone, se non addirittura quello di intere popolazioni. Infine destano profonda inquietudine le formidabili possibilità della ricerca biologica. In un settore cosl delicato, l'indifferenza o il rifiuto delle norme etiche fondamentali portano l'uomo alla soglia stessa dell'autodistruzione. È il rispetto per la vita e la dignità della persona umana la fondamentale norma ispiratrice di un sano progresso economico, industriale e scientifico. N onostante la complessità del problema,vi sono alcuni principi basilari che possono indirizzare la ricerca verso idonee e duraturesoluzioni. Sono principi essenziali per costruire una società pacifica.in cui non è possibile ignorare il rispetto per la vita e l'integrità del creato. Ma non si otterrà il giusto equilibrio ecologico.senon sarannoaffrontate direttamente le forme strutturali di povertà esistenti nel mondo e l'altra pericolosa minaccia che ci sovrasta: la guerra. La scienza moderna è già capace di modificare l'ambiente con intenti ostili;talemanomissione può avere nel tempoeffetti imprevedibili e ancora più gravi.Nonostanteaccordi internazionali lo proibiscano,nei laboratori continua la ricerca per lo sviluppo di nuove armi per la guerra chimica, batteriologica e biologica. Ogni forma di guerra su scala mondiale causa di per se stessa incalcolabili danni ecologici;ma anche le guerre locali o regionali, oltre a distruggerevite umane e strutture delle società,danneggiano la vegetazione e awelenano i terreni e le acque. I sopravvissuti alla guerra si trovano nella necessità di iniziare una nuova vita incondizioni naturali molto difficili,che creano a loro volta situazioni di gravedisagio sociale, con conseguenze negative anche di ordine ambientale. Oggi, quindi, la questione ecologica ha assunto dimensioni tali da coinvolgere la responsabilità di tutti, coordinando gli sforzi per stabilire doveri e impegni dei singoli e dell'intera comunità internazionale. Tutto questo, non solo si affianca ai tentativi di costruire la vera pace,ma li conferma e li rafforza. Inserendo la questioneecologica nel più vasto contesto della ricerca della pace nella società umana,ci si rende meglio conto di quanto sia importante prestare attenzionea ciò che la terra e l'atmosfera ci rivelano:nell'universo esiste un ordine che deveessere rispettato; la persona umana.dotata della possibilità di libera scelta, ha una grave responsabilità per la conservazione di questo ordine,anche invista del benessere delle generazioni future. La crisi ecologica è un problema morale. Anche gli uomini e le donne senza particolari convinzioni religiose, per il senso delle proprie responsabilità nei confronti del bene comune,riconoscono il dovere di contribuire arisanare l'ambiente. Amaggior ragione, coloro che credono in Dio creatore, e quindi sono convinti che nel mondo esiste un ordine ben definitoe finalizzato, devono sentirsi chiamati a occuparsi del problema. Icristiani, in particolare,awertono che i loro compiti all'interno del creato, i loro doveri nei confronti della natura e del creatore sono parte della loro fede. ■ 1---------------------------------------------------------------------------------------------- 24 ■ MC DICEMBRE 2006

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