- ■ MONGOLIA ■ ■ ■ ■ ■■■ ------------------------------------------------------------------------------------------------------------ ripartiamo per visitare un famoso tempio, che fu rifugio dì Zana Bazar (1635-1723), il maggiore ed eminenteartista religioso e uomodi cultura, che consolidò l'affermazione del buddismo tibetano in Mongolia diventandone il primo capo spirituale. Il tempio è meta di frequenti pellegrinaggi, specialmente da parte degli anziani. Per raggiungerlo bisogna camminare;ma alcuni di noi, non ancora tanto anziani,preferiscono salirvi a cavallo. 20AGOSTO Trascorsa la notte in un altro campo turistico dì gher, visitiamo la cascata di Orkhon, che si ergemaestosa di fianco all'accampamento;quindi riprendiamo il viaggio sulla nostra 4x4.Pervisitare la Mongolia occorre un fuoristrada,poiché le strade asfaltate sono poche e piene di buche e, se si vuole raggiungere certe località, bisogna viaggiare su piste, guadare fiumi e, soprattutto, affidarsi sempre a un'autista mongolo, che abbia uno spiccato senso dell'orientamento. Per raggiungere la nostra destinazione finale,dobbiamo scalare una montagna, passare il valico e scendiamo verso una grande vallata.All'improwiso vediamo migliaia di persone:sono cercatori d'oro! Intere famiglie, uomini,donne e bambini scavano, trasportano e setacciano la terra in cerca di polvere d'oro.Alcuni sono lì da due anni. Le condizioni di vita e di lavoro sono veramentedisumane. I locali li chiamano «ninja)), perché vanno in giro con una bacinella di plastica sulla schiena e assomigliano alle popolari tartarughe dei cartoni animati. La sera arriviamo, finalmente,alla città di Arvaikheer,capitale di regione con 22 mila abitanti. È in questa piccola città che i nostri confratelli e consorelle apriranno la nuova missione. La casa in affittodoveablteranno è quasi pronta,ma non abbastanza per passarci la notte. 21 AGOSTO Visita alla città eal museo. Nel mercato,che fornisce tutta la regione, troviamo prodotti provenienti dalla Cina,Corea,Russia.Con grande sorpresa constatiamo che,addirittura, alcuni cantanti e attori coreani sono popolari in queste remote zone. La nostra sarà in assoluto la prima presenza cattolica in questa regione.Auguriamo ai nostri confratelli tanta fortuna e fede nei piani di Dio. Riprendiamo la strada verso Ulaanbaatar, facendo qualche sosta per pranzare e per sgranchirci le gambe. Dopo varie oredi viaggio, su piste e tratti di asfalto, raggiungiamo la capitale tutti impolverati. 22AGOSTO Ultimo giorno in Mongolia.Stanchi del viaggio,decidiamo di prendercela con calma. Al mattino facciamo una visita a padre Kim,coreano , e parroco della parrocchia in cui risiedono i nostri. La chiesa è ancora in costruzione, per cui la messa si celebra in un grande gher. Facciamo poi qualche acquisto e nel tardo pomeriggio celebriamo la messa con i pochi fedeli e catecumeni della parrocchia.Restiamo meravigliati del fervore e attenzione con cui tutti i fedeli della giovane comunità partecipano alla liturgia e ai canti.Anche padre Giorgio ci stupisce per la scioltezzacon cui maneggia la lingua mongola. Arriva il momento di ripartire per , la Corea:dalle freschee secche notti mongoleci rituffiamo nel caldo umido dell'estate coreana. Mentre ci salutiamo, pensiamo a come continuare in futuro questi incontri. Per ora ci rimane nella mente e nel cuore le cose che non ho raccontato: i gesti di simpatia, accoglienza fraterna e tutte le altre belle cose che i nostri confratelli hanno fatto perché il viaggio fosse quello che è stato: sentire laMongolia come parte di noi stessi! La Consolata è anche in Asia e ci vuole tanto bene. ■ ---------------------------------------------------------------------------------------------- 11 ■ MC DICEMBRE 2006
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