Missioni Consolata - Dicembre 2006

MISSIONI CONSOLATA ■ ■■ ■■ ■ ------------ ------------------------ ------------------------------------------------------- -----------------· non aveva ancora espresso un parere definitivo sulla questione della donazione degli organi. Tale richiesta provocò profonda angoscia nell'animo del prof.Galeazzi; ma ci pensò don Carlo a fugare ogni esitazione e il duplice tra- • pianto delle cornee su Silvio Colagrande e Amabile Battistello riuscl perfettamente. Lagenerosità di don Gnocchi e il successo dell'operazione ebbero un enorme impatto sull'opinionepubblica e impressero un'accelerazione del dibattito:nel giro di poche settimane il governo varò una legge adhoc. L'ESTREMO SALUTO L'estremo saluto di Milano adon Gnocchi si trasformò in un'apoteosi grandiosa per partecipazione e commozione: una moltitudine dei suoi mutilatlni, venuti dagli 8 collegi della ProJuventute,quattro alpini a sorreggere la bara, altri a portare sulle spalle i piccoli mutilatini in lacrime; poi la commozione degli amici e conoscenti; 100 mila persone a gremire il Duomo e la plazza;l'intera città di Milano listata a lutto.Cosl il 1 ° marzo 1956 l'arcivescovoMontini, , poi papa Paolo vi.celebrava i funerali di don Carlo. Tutti i testimoni ricordano che correva per la cattedrale una specie di parola d'ordine: <<Era un santo;è morto un santo».Durante il rito, fu portato al microfono un bambino. Disse: «Prima ti dicevo:ciao don Carlo.Adesso ti dico:ciao,san Carlo».Ci fu un'ovazione. Nel 1986,30 anni dopo la morte di Alcuni disabili della Fondazione don Gnocchi in Africa. don Gnocchi,il card.Carlo Maria Martini istitul il processo di beatificazione. La fase diocesana,awiata nel 1987,si è conclusa nel 1991.Ora è tutto in mano alla congregazione delle Causedei Santi, a Roma. li 20 dicembre 2002 il papa lo ha dichiarato venerabile. DON CARLO VIVE Oggi il carisma di don Gnocchi vive nei 28centri attivi in 9 regioni d'Italia e in centinaia di poliambulatori e centri minori disseminati in tutta la penisola,dove si continua ad operare con estrema competenza nel recupero fisico e psicofisico di quanti vi accedono. I rimedi sperimentali per lenire la sofferenza sono nel contempo causa ed effetto della ricerca scientifica e dell'innovazione tecnologica, inducendo una sorta di circuito virtuoso di azione e pensiero.lnoltre, la Fondazione don Gnocchi.diventata onlus dal 1998,ha dilatato le sue attività per rispondere a tutte le patologie invalidanti che colpiscono persone di ogni età.compresi anziani, malati oncologici terminali e persone in stato vegetativo persistente. In questi ultimi anni la Fondazione, dal 2001 riconosciuta Organizzazione non governativa, ha assunto dimensioni internazionali, partecipando a programmi di ricerca in collaborazione con organismi, e promuovendo progetti nei paesi in via di sviluppo. ■ SCHEDA BIOGRAFICA 1902: nasce il 25 ottobre a San Colombano al Lambro (Milano). 1907: il padre muore di silicosi. 1908-1915: la famiglia si trasferisce a Milano, poi a Montasiro. I due fratelli muoiono di tubercolosi. 1915-1925: studia nel seminario m.- nore II Seveso, in quello liceale a Monza e quello teologico a Milano. 1925: è ordinato sacerdote e coadiutore nella parrocchia di Cernusco eul Naviglio. 1928: è trasferito nella parrocchia milanese di San Pietro in Sala, ne curerà l'oratorio fino al 1036. 1933: è cappellano della Legione universitaria fascista di Milano. 1934: pubblica Andets e insegnate. 1936: è padre spirituale dell'istituto «Gonzaga» dei Fratelli delle scuola cristiane. 1937: pubblica Educazione del cuore. 1939: muore la mamma. 1940: è cappellano militarevolontario con gli alpini della «Val Tagliamento» in Grecia, Albania, Montenegro. 1941 : torna al «Gonzaga». 1942: 28 maggio, parte per il fronte russo con gli alpini, divisione della «Tridentina». 1943: in maggio è in Italia; aiuta politici e partigiani a fuggire in Svizzera. Pubblica Cristo con gli alpini. 1944: 17 ottobre, è arrestato dalle SS e rinchiuso a San Vtttore; uscirà 1 O giomi dopo, per un deciso intervento del card. Schuster. 1945: è nominato assistente ecch~ siastico dell'Università cattolica. L'8 dicembre accoglie i primi mut.ilatini e orfani nella ville di Arosio (Como), donata dal sanatore Barletti. 1946: esce il volume Restaurazione della persona umana. 1947: fonda la casa di Cassano Magnago (Varese). 1948: il 12 ottobre nasce la «Pro Infanzia Mutilata». 1949: 26 marzo, riconoscimento giuridico dell'opera, che sl chiamerà «Fondazione Pro Infanzia mutilata». Nascono i collegi di Inverigo (Como) e Parma. 1950: sorgono i collegi di Roma, Pessano (Brianza), Salerno, Passo dei Giovi (Genova) e Torino. 1952: I collegi divengono «Centri medico-sociali» e l'opera prende il nome di «Pro Juventute». 1954: inaugurazione del Centro nazionale di fisiologia del Foro Italico (Roma) e dall'Istituto di Pouolatlco (FI). 1955: 11 settembre, posa della prima pietra dall'Istituto pilota di Milano. 1956: in gennaio gli viene diagnosticato un tumore maligno allo stomaco. Ricoverato nella clinica milanese «Columbus», muore il 28 febbraio. Trapianto delle cornee su 2 mutilatini. 111 ° marzo, durante il funerale viene distribuito il testamento: Pedagogia del dolore innocente, pubblicato postumo. ·----------------------------------------------------------------------------------------------· MC DICEMBRE 2006 ■ 15

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