MISSIONI CONSOLATA modesta retta giornaliera.solamente ragazzi le cui mutilazioni erano causateda incidenti bellici.Ma don GnocchI, fin dall'inizio, accolse anche i mutilati civili e, quando aveva posto f! mezzi,accettava anche i poliomielitici.«Lostato dà in buona • partee naturalmente gli chiederemo di più - soleva dire -,ma non dobbiamo cessare di invitare la gente aoffrire spontaneamente ea scomodare I ricchi affinché aiutino i nostri poveri bisognosi». Il suo amore verso «il dolore innocente» non aveva confini:donGnocchi riuscl a interessare i governanti dei vari stati, che Inviarono loro esperti in Italia a visitare i collegi della ProJuventute:nasceva cosl la «Federazione europea della giovinezza mutilata di guerra», costituita dalla presenza di 200mila mutilatini che, per !"occasione, si riunirono a Roma ricevuti da papa Pio Xli. Durante le vacanze estive del 1953, il collegio di Santa Maria ai Colli di Torino ospitò gruppi di mutilatini provenienti dal Belgio, Danimarca, Francia,Germania,Grecia, Inghilterra eOlanda.Don Carlo passava giornate intere aorganizzare gare sportive, passeggiate,visite alla città emomenti di scambio culturale,creando un clima di fraternità tra questi giovani, i cui genitori si erano trovati di fronte come nemici sui campi di battaglia. «PROJUVENTUTE» Con l'aumentare di oblazioni e lasciti,si rendeva necessario una diversa organizzazionedell'opera per facilitare le pratiche inerenti al movi- • mento burocratico eamministrativo.lnoltre,prevedendo che con il , passaredegli anni si sarebbe esaurito l'afflusso dei mutilatlni, nel 1951 donGnocchi sciolse la Federazione Pro Infanzia Mutilata e creò la Fondazione Pro Juventute,entemorale assistenziale, con personalità giuridica, riconosciuto con Decreto presidenziale 1'11 febbraio 1952.In queSopra, assistenza degli anziani nella Fondazione don Gnocchi. Sotto, Sanra Maria Nascente, presso San Siro, «Centro pilota per poliomielitici», riconosciuto nel 1991 come Istituto di Ricovero eCura a Carattere Scientifico (lrccs). ■ ■■ ■■■ sto modo la sua opera poteva perpetuarsi,con l'assistenza ai bambini colpiti da altre disabilità motorie. Di fatto, vinta ormai la battaglia per i piccoli mutilati di guerra, il complesso assistenziale della Pro Juventute si orientava verso il problema più pesante cheaffliggeva l'infanzia sofferente dell'ltalìa di quegli anni: la poliomielite. «La vocazione imperiosa dei poliomielitici è diventata ossessione - scriveva donGnocchi -.Ho sentito che assolutamente, urgentemente, il Signore vuole questa opera;ebbi in taluni momenti l'impressionedi un comando,di una pressione quasi fisica». RIABILITAZIONE INTEGRALE Fra tutti gli istituti fondati da don Gnocchi, quello di Parma divenne un centro-pilota, prima per la riabilitazione dei mutilatini, poi per i poliomielitici. Da qui passavano tutti gli aspiranti al ricovero nei vari collegi della ProJuventute:qui i minori venivano esaminati dal medici,che ne giudicavano le condizioni ene consigliavano Il trattamentodaeffettuare. In caso di necessità di intervento operatorio essi venivano trattenuti, operati eforniti di presldi • ortopedici edestinati ai collegi di provenienza e indirizzati al tipi di scuola o attività professlonalì più Idonee. Nei casi In cui si presentava la necessità di ripetuti interventi chirurgici euna continua assistenza proteslco-sanitaria,gll assistiti venivano trattenuti nel collegio dello stesso centro, garantendo loro l'assistenza scolastica eprofessionale. Dal momento che per molti dei ricoverati,gravementecolpiti da po- ------------------------------------------------------------------------------------------------ MC DICEMBRE 2006 ■ 13
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