Missioni Consolata - Settembre 2006

rivista@missioniconsolataonlus.it Lettrice affezionata Caro Direttore, vi ho scritto tante volte per dire «prosit» a Missioni Consolata, per gli articoli e le monografie di cui si arricchisce, che poi diventano libretti tascabili ed economici a portata di tutti i lettori, avidi di sapere come stanno veramente le cose... Ma la realtà è sempre peggiore di come viene descritta: ne ho fatto esperienza quando ho visto la periferia del Cairo, mentre andavo a visitare un istituto delle suore di Madre Teresa, che si occupa di bambini in difficoltà... Mi congratulo anche per gli articoli che riportano, senza peli sulla lingua, certe situazioni reali delle zone missionarie e per la collaborazione di quella coppia di giovani giornalisti che vanno a verificare, con il rischio che corrono in un paese ancora in guerra, come il Congo. Certo, se cade un povero soldato in Iraq, i nostri parlamentari lo esalS pettabile Redazione, premetto che chi vi scrive è solo un lettore occasionale della vostra prestigiosa rivista, equindi, per caso, mi sono imbattuto nel dossier sull'Irlanda pubblicato sul numero di maggio scorso. Leggendo tale dossier, mi sono imbattuto in un paio di osservazioni alquanto ambigue circa l'aborto: una, riferentesi al fatto che in Irlanda l'aborto èancora vietato; l'altra, relativa al referendum del 1992, con il quale il 62% degli elettori locali si espresse favorevolmente ache le loro donne potessero abortire all'estero. Non sono riuscito a capire se, dando tali notizie, il vostro cronista abbia espresso rammarico ocompiacimento: nel primo caso sarei perfettamente d'accordo, nel secondo, tutto il contrario. lo sostengo che c'è da essere felici nel trovare finalmente un paese in cui l'abortoviene ancora considerato, alivello legislativo,per quello che è: cioè un omicidio senza se esenza ma. Aprescindere da questa querelle, parlando di Irlanda sarebbe stato il caso di mettere il dito sulla piaga, tutt'altro che chiusa, del conflitto tra cattolici e protestanti, che tutt'ora divampa come fuoco sotto la cenere, un conflitto che il famoso Accordo del Venerdì Santo non ha affatto chiuso. Questo fin troppo vantato Accordo ha di fatto sancito la definitiva sconfitta del sacrosanto irredentismo cattolico, repubblicano enazionalista irlandese; non ha per niente assicurato la giustizia alle vittime cattoliche del criminale odio razzista protestante; ha lasciato praticamente impuniti i peggiori caporioni di questo odio,a cominciare dal famigerato pseudo reverendo lan Paisley. Ci si èaccaniti soltanto contro l'Ira, lasciando in pace le altrettanto criminali esanguinarie bande paramilitari orangiste. Vorrei sapere perché il mondo dell'informazione evita di occuparsi di queste povere vittime cattoliche, ormai dimenticate da tutti! Giovanni Pirrera Agrigento Di fronte al governo irlandese che dichiara l'aborto illegale e al 62% della popolazione che ritiene lecito farlo fuori dei patrii confini,c'è poco da compiacersi o rammaricarsi : si vuole solo sottolineare le contraddizioni di una società che sta cambiando, non sempre in meglio. Anche per noi l'aborto è un crimine, senza se e senza ma. Sul conflitto nord-irlandese,suggeriamo di leggere l'articolo pubblicato sul numero di giugno della nostra rivista. tano come martire della pace; ma, se viene ucciso un giornalista o un missionario, lo si viene a sapere solo leggendo tra le righe dei giornali ea piangerlo sono solo i parenti stretti... In questo deserto, vorrei poter far leggere la vostra rivista atanta gente. li numero con il dossier sul disagio mentale, che ho smaltito in treno mentre viaggiavo verso la mia Sicilia, l'ho passato al mio vecchio parroco ottantenne; prima, però, ne ho fatto una fotocopia, per conservarla nel mio archivio. Con tanto affetto. lanina Vitale Roma Finalmente sappiamo da dove venivano i biglietti con i «prosit» per la rivista e i redattori. Grazie per l'affetto e... continui a fare conoscere la nostra pubblicazione. IRLANOA: ABORTO E ARPA CELTICA e ari missionari, grazie per il bel servizio sull'Irlanda, con l'intervista al cantante Bono e la fotografia di P. Pescali in copertina,che ritrae una donna irlandese impegnata asuonare il violino (M.C. maggio 2006). Trovo però abbastanza strano che non abbiate fatto menzione dell'arpa, il vero simbolo dell'Irlanda: non acaso èstata scelta da Dublino per distinguere l'Euro Irlandese da quello degli altri paesi che hanno aderito al sistema della moneta unica. Parlando dell'arpa non possiamo limitarci adire che è un meraviglioso strumento musicale, che produce una musica deliziosa. Nella bibbia, infatti, è il simbolo dell'armonia universale; per i padri della chiesa, in particolare per sant'Agostino di lppona, è il simbolo della legge di Dio, perché le corde dell'arpa, suonata dagli antichi israeliti erano 1O, proprio come i comandamenti che, attraverso Mosé, Dio donò agli uomini eche Gesù ha riproposto econfermato nella loro interezza. Pur non essendo un collezionista e pur non avendo una passione particolarmente spiccata per le monete, guardo spesso il retro degli euro irlandesi:è un modo per ricordarmi che il denaro va usato secondo il progetto di Dio enella fedeltà alla sua legge, non secondo la logica del profitto individuale. Naturalmente, èanche unmodo per sentirmi più vicino all'Irlanda, aquesto paese che alcuni analisti hannovoluto ribattezzare «tigreceltica» per la grande capacità di modernizzazione esviluppo, che ha saputo dimostrare in questi ultimi anni,e per la velocità con cui è riuscita afar crescere il suo prodotto interno lordo. Questo modo di chiamare l'Irlanda non mi pare molto ispirato. Sono convinto (e dopo la lettura del vostro dossier lo sono ancora di più) che,al pari della Cina, Vietnam, Cambogia, Malaysia, Indonesia, Corea del Sud,Thailandia, l'Irlanda è una tigre che rischia di sbranare se stessa. Se non prowederà avarare una politica di redistribuzione della ricchezza edei programmi che siano compatibili con le sue radici cristiane,questa .--:--...,-.... nobile isola non riuscirà asanare le sue ferite; e, quel «lago di birra», vagheggiato da santa Brigida,sarà costretto acedere il posto aun'orrenda palude. Valentino Baldassarretti Fano (PU) Ci scusiamo per la dimenticanza e ripariamo con questo euro irlandese. MC SETTEMBRE 2006 ■ 1

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