Missioni Consolata - Settembre 2006

GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE Messaggio del santo padre Benedetto xvi LA CARITÀ ANIMA DELLA MISSIONE Cari fratelli e sorelle! 1 La Giornata Missionaria Mondiale, che celebreremo dome- • nica 22 ottobre p.v.,offre l'opportunità di riflettere quest'anno sul , tema:«La carità,anima della missione». La missione se non è orientata dalla carità,se non scaturisce cioè da un profondo atto di amore divino, rischia di ridursi a mera attività filantropica e sociale. L'amore che Dio nutre per ogni persona costituisce, infatti, il cuore dell'esperienza e dell'annunzio del vangelo, e quanti l'accolgono ne diventano a loro volta testimoni. L'amore di Dio che dà vita al mondo è l'amore che ci è stato donato in Gesù, parola di salvezza, icona perfetta della misericordia del Padre celeste. Il messaggio salvifico si potrebbe ben sintetizzare allora nelle parole dell'evangelista Giovanni:«ln questo si è manifestato l'amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui» (1 Gv 4,9). Il mandato di diffondere l'annunzio di questo amore fu affidato da Gesù agli apostoli dopo la sua risurrezione, e gli apostoli, interiormente trasformati il giorno della pentecoste dalla potenza dello Spirito Santo, iniziarono a rendere testimonianza al Signore morto e risorto. Da allora, la Chiesa continua questa stessa missione, che costituisce per tutti i credenti un impegno irrinunciabile e permanente. 2 Ogni comunità cristiana è chiamata, dunque, a far co- • noscere Dio che è Amore. Su questo mistero fondamentale della nostra fede ho voluto soffermarmi a riflettere nell'enciclica Deus caritas 60 ■ MC SETTEMBRE 2006 I I I I I I I I I L, :~.;,,. I "' I I I est. Del suo amore Dio permea l'intera creazione e la storia umana. All'origine l'uomo uscì dalle mani del Creatore come frutto di un'iniziativa d'amore. li peccato offuscò poi in lui l'impronta divina. Ingannati dal maligno, i progenitori Adamo ed Eva vennero meno al rapporto di fiducia con il loro Signore,cedendo alla tentazione del maligno che instillò in loro il sospetto che egli fosse un rivale e volesse limitarne la libertà. Così all'amore gratuito divino essi preferirono se stessi, persuasi di affermare in tal modo il loro libero arbitrio. La conseguenza fu che finirono per perdere l'originale felicità e assaporarono l'amarezza della tristezza del peccato e della morte. lddio però non li abbandonò e promise ad essi e ai loro discendenti la salvezza, preannunciando l'invio del suo Figlio unigenito, Gesù, che avrebbe rivelato, nella pienezza dei tempi, il suo amore di Padre, un a-

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