(lC 24,46) DALLA BIBBIA LE PAROLE DELLA VITA (15) LA PARABOLA DEL «FIGLIOL PRODIGO» ( 4) IL VANGELO DELLA GIOIA GENERA LA COMUNITÀ E UOMINI E DONNE LIBERI Il Buon Pastore, nell'interpretazione di un pittore di Mafa (Camerun). R ipercorriamo il capitolo 15 di Luca mettendo in evidenza in modo particolare il v9cabolario in relazione alla vita di ogni giorno. E un vocabolario circolare, perché vi sono parole e concetti che ritornano come un ritornello, quasi che l'autore sia preoccupato che i suoi lettori imparino bene la lezione di vita. VOCABOLARIO CIRCOLARE Abbiamo sottolineato più volte che ci troviamo di fronte non a tre, ma a due parabole, ciascuna delle quali è prolungata o raddoppiata con un nuovo personaggio che mette ancora di più in luce l'argomento della prima. Leggendo in parallelo la prima parabola (vv. 4-7) e il suo prolungamento (vv. 8-10) scopriamo «visivamente» che vocabolario e messaggio sono gli stessi. La parabola vera e propria (l'uomo/pastore) è composta di quattro versetti, per un totale, in greco, di 81 parole, mentre il commento illustrativo (la donna) si compone di tre versetti, per un totale di 51 parole, cioè 28 in meno, rispettando così anche un rapporto proporziona- «Egli deve crescere e io invece diminuire» CGv 3,30) le tra parabola primaria e aggiunta di rafforzamento. Il messaggio della prima parabola è dunque quella dell'esclusività di ciascuno di noi che Le indirizza sia al mondo maschile che a quello femminile: nessuno deve sentirsi escluso dall'attenzione di Dio. Sia la parabola (pastore) che il suo prolungamento (donna) cominciano con un interrogativo ipotetico, che esige la risposta: «Nessuno». Nessuno infatti abbandona una pecora nel deserto e nessuna donna fa finta di nulla se perde una moneta preziosa. Luca stesso ci aveva preparato a questa svolta, quando, nel contesto della preghiera, ci aveva già anticipato che Dio non si rassegna di fronte alle esigenze dei suoi figli e nessun padre dà al figlio pietra per pane o serpe per pesce o scorpione per uovo (Le 11,11-13). Ora ci dice che a maggior ragione Dio non si rassegna alla morte dei suoi figli, per quanto peccatori e ribelli essi possano essere. Paternità/maternità e figliolanza non si possono mai rinnegare senza annullare la propria identità e Dio «ricorda sempre la sua alleanza: parola data per mille generazioni» (Sai 105/104,8). ' Allora egli disse loro QUESTA PARABOLA: Uomo • «Quale uomo di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova? 5 Ritrovatala, se la carica sulle sue spalle tutto contento, • va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: "Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la mia pecora perduta". 7 lo vi dico che così vi sarà gioia in cielo per un solo peccatore che si converte, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione». Donna ' «Oppure quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova? 9 Edopo averla trovata, chiama le amiche e vicine dicendo: "Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma perduta". 1° Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte». MC SETTEMBRE 2006 ■ 57
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