■ COLOMBIA ha votato massicciamente per Carlos Gaviria. Ad ogni modo,gli indios del Nord del Cauca non hanno perso il gusto di sognare edi lottare!». In Colombia, la chiesa cattolica svolge un ruolo molto attivo. Padre Bonanomi, come sipone essa rispetto al presidente Uribe ealla sua politica? «Non è facile dire quale è la posizione della chiesa cattolica rispetto a Uribe. In generale la gerarchia è istintivamente afavore di Uribe, anche se in una forma non dichiarata, specialmente ora che presidente della Conferenza episcopale è mons. Luis Augusto Castro (4). Uribe si presenta come un buon cattolico,difensore della famiglia, contrario all'aborto..., invoca continuamente Dio e la santissima Vergine... AI contrario,Gaviria si è dichiarato pubblicamente agnostico,e questo in un paese come la Colombia suona molto male per la maggioranza,anche se egli ha dichiarato di avere buone relazioni con vari vescovi e specialmente con mons.Castro. In ogni caso,ci sono stati vari gruppi cattolici di base che hanno appoggiato fortemente Carlos Gaviria». Questo perquanto riguarda l'atteggiamento verso Uribe eGaviria. Ma come sipone la chiesa rispetto ai grandiproblemidella Colombia? «Rispetto alla situazione del paese nell'ultimo anno,dopo la elezione di mons.Castro,ci sono stati pronunciamenti abbastanza forti in relazione con alcuni temi sociali come il"desplazamiento" (la chiesa parla di 3 milioni di sfollati; il governo di un milione e800 mila), il problema della terra (e quindi dei paramilitari,che l'hanno occupata), la violazione dei diritti umani. I media hanno fatto notare che alcuni di questi interventi con documenti ufficiali non sono piaciuti al governo. Inoltre, la chiesa ha continuamente esortato al dialogo, allo scambio umanitario ealla ricerca di una soluzione politica al conflitto armato. Esi è dichiarata disponibile ad essere fa54 ■ MC SETTEMBRE 2006 ■■ ■■ ■■■■ cilitadora del dialogo. In alcuni casi ha promosso o ha accettato di essere mediatrice,o parte di una commissione mediatrice nel caso di conflitti locali. Per esempio, per due volte, una nel 2005 e una nel 2006, è stata parte di una çommissione di mediazione nel caso del conflitto fra gli indigeni del Nord del Cauca e il governo nazionale. Ugualmente ci sono stati pronunciamenti chiari, però non aggressivi, su temi come l'aborto, la eutanasia, il matrimonio omosessuale (ha fatto eccezione il card.Rubiano,affiancato da alcuni vescovi che hanno mostrato aggressività e intolleranza). In conclusione, mi pare di poter dire che i pastori e buona parte del gregge obbediente sono istintivamente afavore del cattolico Uribe e contro l'agnostico Gaviria (senza toni aggressivi), però allo stesso tempo non sono sordi alla tragica realtà del paese (violenza, violazione dei diritti umani,desp/azamiento, impoverimento, disoccupazione...). La parte del gregge che è un po' ribelle vorrebbe che i pastori facessero la scelta dei poveri. Epartendo da quella scelta educassero il gregge e facessero discendere, con i documenti ma specialmente con i fatti, una risposta chiara,anche se rispettosa, aUribe e al suo progetto politico che tanto danno ha fatto e farà ai poveri di questo paese». Il crimine del latifondo e le mafie della narcoeconomia NelNorddelmondo, dove i contadini sono pochiecomunque assistiti, è difficile far comprendere la devastazione socialeprodotta dal latifondismo. Una volta mi risposero cheto-
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