Missioni Consolata - Settembre 2006

battere i russi comunque, sia che noi vincessimo, perdessimo, sia che la lotta durasse 1O anni, 20 anni o più. Eoggi io prego Dio perché ci aiuti nelle nostre decisioni e determinazione nel combattere i taleban. Non è importante quanta terra perderemo, quanto soffriremo. Noi conosciamo i nostri nemici e la nostra decisione è resistere contro di essi. Qual è la maggiore difficoltà che incontra oggi? Quando i sovietici sono giunti in Afghanistan, il popolo sapeva quale era il loro fine. Oggi al posto dell'Urss siamo invasi dal Pakistan, che si è servito della copertura dell'islam, della religione e dei taleban. Il popolo afghano ha impiegato diverso tempo a ~coprire il vero volto del Pakistan. E stato molto difficile creare un motivo per combattere tutto questo e solo dopo molto tempo il popolo afghano ha capito la verità. Ora le cose sono molto più facili, perché la gente sa quello che sta accadendo. Quale è stato il più grande errore che ha commesso nel passato? La natura umana non è infallibile. Chi opera, chi decide, commette anche degli errori. E ancora mi è difficile identificare quale sia stato l'errore più grosso. Probabilmente dall'esterno è più semplice individuarli. Del resto, se non avessimo fatto degli errori, come avrebbero fatto i taleban a nascere e conquistare il potere? Lei sembra una persona molto religiosa, ma al tempo stesso è anche un combattente. Non sente alcun rimorso nell'uccidere, seppur indirettamente, uomini e per di più afghani? Noi combattiamo una guerra per una giusta causa. Abbiamo il diritto di difenderci e difendere il nostro popolo. Non siamo noi che attacchiamo. Noi ci difendiamo. L'Unifsa è composta da fazioni che in passato si sono combattute l'una contro l'altra. Che garanzie ci possono essere nel caso la sua coalizione andasse al potere, che non si ripeta il disastro awenuto tra il 1992 e il 1996? Uno dei problemi che esiste in Afghanistan è la mancanza di fiducia. Si ha paura del futuro e ciò che questo può riservare. Ora abbiamo concluso un accordo con il generale Dostum, lsmail Khadir e AhmedShah Massud, il «leone del Panshir». con lsmail Khan sui principi che garantiranno il loro futuro nel governo afghano. Il punto cardine dell'accordo è la continuazione della resistenza contro i taleban per indurli a sedersi al tavolo dei negoziati e formare un governo ad interim che dovrebbe funzionare da 6 a 18 mesi. Quindi è pronto a fare un governo di coalizione con i taleban? Solo per un periodo di transizione dalla guerra alla pace. Se accettiamo questo governo di coalizione, è solo per fermare questa guerra e l'intervento del Pakistan. Inoltre, il governo di coalizione dovrà lavorare per preparare le elezioni generali. I taleban mi hanno già offerto il posto di primo ministro e al tempo stesso di mantenere il mio esercito nella zona settentrionale, creando una regione autonoma. Ma ho rifiutato. t.:Onu e il Gruppo 6+2 dovrebbero supervisionare il processo di transizione che porterà alle elezioni. Ma il ruolo dell'Onu in Afghanistan è sempre stato perdente. Ci sarebbe secondo lei un'altra organizzazione internazionale in grado di ricoprire il ruolo oggi occupato dalle Nazioni Unite? t.:Onu è perdente se non ha l'appoggio delle grandi potenze. Solo con un forte sostegno delle grandi potenze, il Pakistan non sarebbe più in grado di appoggiare i taleban. Equesti, allora, non avrebbero più di 6 mesi di vita. Anche Osama bin Laden non potrebbe soprawivere. Lei ha detto che la soluzione del conflitto afghano si potrà raggiungere ■ MISSIONI solo dopo aver indetto elezioni generali. Sembra, però, che lei dimentichi anche i fattori esterni che condizionano la situazione afghana: interessi economici, geopolitici, strategici. !:Afghanistan è solo una delle pedine che giocano una partita ben più grande nello scacchiere internazionale. Come fa a non tenere conto di questi problemi? Penso che i problemi esterni siano tali solo fino a quando riusciremo ad avere elezioni generali nel nostro paese. Penso che la resistenza contro i talebane contro chi li sostiene (Pakistan, ndr) accelererà la soluzione afghana. Se lei pensa che le elezioni generali siano davvero la soluzione del problema Afghanistan, perché non le ha indette quando era lei stesso al potere, tra il 1992 e il 1996? La richiesta di elezioni, non è una posizione che abbiamo adottato solo ora. Siamo sempre stati favorevoli affinché il popolo afghano potesse esprimere il proprio parere tramite il voto, anche durante il periodo in cui eravamo al potere a Kabul. Ma allora eravamo in guerra e nessuno dei nostri oppositori accettava le consultazioni. Le abbiamo proposte a Hekmatyar, prima, e ai taleban, dopo, ma loro non hanno accolto le nostre richieste. Pensa che un governo democratico che ricalchi quelli occidentali possa accordarsi con la storia, tradizioni, religione degli afghani? Quando parliamo di democrazia, non intendiamo dire di trasferire tale e quale lo stile occidentale in Afghanistan. Non pensiamo che la democrazia in Afghanistan possa essere paragonabile a quella francese o italiana. Il punto importante è lasciare che sia la gente a decidere quale sarà il primo gradino da intraprendere per la realizzazione di uno stato afghano moderno. Le crisi possono essere risolte solo se si dà una possibilità alla gente di scegliere. E pensa che il popolo afghano potrà avere una possibilità di scelta e, ,se sì, quando? E questo il motivo per cui lottiamo. Chi è Massud secondo Massud? Scelga lei; io mi considero una persona che ha dedicato la sua vita per la liberazio,:ie del suo paese e del suo popolo. Eper questo che stiamo combattendo. • ~--------------------------------------------------------------------- MC SETTEMBRE 2006 ■ 41

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