Missioni Consolata - Settembre 2006

■ MISSIONI Origine dei taleban: documenti segreti SOLO CATTIVI <<STUDENTI >>? Presentati all'opinione pubblica come l'incarnazione del «male», i taleban sono cresciuti grazie all'addestramento dei servizi segreti pakistani, agli armamenti americani e ai finanziamenti sauditi. N ella seconda metà degli anni Novanta, dalle zone meridionali dell'Afghanistan, cominciò a farsi conoscere un movimento chiamato con il nome di taleban, forma plurale della parola persiana taleb, studente. Secondo molti osservatori questi guerriglieri, armati oltre che di kalashnikov anche di una ferrea fede islamica, nacquero all'improwiso, senza avere un apparente background storico e senza possedere una profonda cultura politica. Questa tesi, sposata dalla maggior parte dei media occidentali e che ha indotto la maggior parte dei commentatori a dipingere il gruppo islamico come una banda di terroristi senza arte né parte, viene smentita da alcuni documenti resi noti recentemente dalla Cia e dai servizi segreti russi, nonché da testimonianze di ex agenti dell'lsi, i servizi segreti pakistani. In base alle prove raccolte, l'origine dei taleban si dovrebbe farrisalire ai primi anni Ottanta, quando Sultan «Imam» Amir, un agente dell'lsi addestrato dai Berretti Verdi statunitensi a Fort Bragg, nella Carolina del Nord, iniziò a organizzare, con i finanziamenti della Cia, la resistenza ai sovietici. Per assoldare il maggior numero di guerriglieri, Amir attinse anche studenti di teologia islamica nelle madrase, ottenendo immediatamente la loro incondizionata fe - deltà e garantendosi quell'appellativo di imam, che lo elevava a un rango di rispettabilità assoluta. I cospicui aiuti militari e finanziari da parte dell'Occidente, che per l'intero decennio degli anni Ottanta fecero rifiorire l'economia pakistana, cessarono quasi completamente nel 1989, anno in cui Mosca concluse il ritiro delle proUnocal, multinazionale petrolifera statunitense, vuole costruire un oleodotto attraverso il territorio afghano. Una moschea di Kandahar, danneggiata dalla guerra contro italeban. prie truppe dal territorio afghano. L'allora presidente del Pakistan, Benazir Bhutto, al fine di evitare un tracollo economico che avrebbe inevitabilmente portato il caos sociale e politico nel paese, cercò di inventarsi la carta della riapertura della Via della Seta che, dal Pakistan collegasse le repubbliche dell'Asia Centrale attraverso l'Afghanistan. 11primo convoglio di trenta camions, carichi di medicinali e di alimenti, partì il 29 ottobre 1994 dal Pakistan diretto alla volta del Turkmenistan. Lo guidava Sultan «Imam» Amir, ma una volta entrato in territorio afghano, un signore della guerra locale, Niyaz Wayand, attaccò la carovana catturando Amir. Fu questa la svolta che fece scatenare la reazione a catena che portò, quattro anni più tardi i talebana scacciare il governo Rabbani da Kabul. Per liberare il loro protettore, gli studenti si organizzarono sotto la direzione di un veterano della guerra contro i sovietici: il mullah Omar. In pochi giorni riuscirono a sconfiggere Niyaz Wayand e a liberare Amir. L'esaltazione del successo e la convinzione di lottare per una giusta causa, il ripristino della legge islamica in un paese devastato dalla guerra civile, convinsero i talebana non abbassare le armi. Kandahar fu la prima vera prova del fuoco e la città cadde ben presto nelle loro mani. Il Pakistan, che fino ad allora sowenzionava senza grossi risultati Hekmatyar contro le forze di Massud e Rabbani, si accorse che questi studentelli, se adeguatamente appoggiati e addestrati, avrebbero potuto risolvere la questione afghana a suo favore. Infatti, la dirigenza del presidenMC SETTEMBRE 2006 ■ 33

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