DOSSIER intervento sottolinea che le preoccupazioni sull'acqua non sono solo relative a quella potabile, ma, in senso più largo «intesa come bene dell'umanità, per la soprawivenza stessa della specie umana». La constatazione della Mitterand è che siamo il risultato di un sistema, per cui ogni stato non può portare avanti la propria politica, ma sono tutti sottomessi a una dittatura mondiale economica e finanziaria. Il pensiero unico, che ci è stato imposto da molti anni, predica il profitto come motivazione di tutto, senza alcuna considerazione per l'essere umano. E la corsa al potere per controllare il mondo passerà dall'acqua: «Chi sarà il padrone delle risorse in acqua (falde acquifere, sorgenti, fiumi) sarà il padrone del mondo. Questo ci porterà alla guerra dell'acqua». Ma la Mitterand vede una reazione positiva nelle società civili, anche africane «esistono molte associazioni portatrici di progetti e composte da persone responsabili verso l'ambiente che stanno costruendo un'altra politica per un mondo con solidarietà popolare. Le associazioni - continua - sono coscienti della possibilità di riuscire a convincere gli eletti, coloro che hanno potere di decisione affinché agiscano in questo senso». Equanto è successo in Belgio, spiega il deputato Pierre Galan, dove grazie a pressioni del parlamento, il governo di quel paese è stato l'unico ad opporsi, nel marzo 2005, alla liberalizzazione del mercato dei servizi in sede Ue . . ---------------------------------------------------------------------- 40 ■ MC LUGLIO-AGOSTO 2006
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