Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2006

' UN PROCESSO COLLETTIVO ... PERMANENTE Sull'approccio per il futuro l'intervento di Sergio Haddah, brasi - liano, membro del Consiglio internazionale del Forum sociale mondiale: «Siamo troppo concentrati sulla resistenza, ora dobbiamo portarci di più sulle proposte, sulla costruzione della lotta collettiva». E continua: «Stiamo costruendo una nuova maniera di far politica, a partire dalla società civile. Innovativa per la grande diversità della base e per l'approccio non piramidale. Trasformiamo la diversità in reti di contatto, per moltiplicare l'energia nella lotta politica. Il Fsm è uno spazio forte di analisi della realtà per la ricerca di alternative». Haddah sostiene che il Fsm deve radicalizzare la sua metodologia: «Dobbiamo costruire le tematiche a partire dagli attori sociali: i temi principali sono quelli delle lotte concrete dei movimenti». Esuggerisce anche un metodo pratico, per cui i gruppi di lavoro si costituirebbero e lavorerebbero prima del Forum, a distanza, per poi incontrarsi in un momento di rafforzamento e continuare il lavoro in seguito. In modo che «il processo di costruzione collettiva diventi permanente». Importante è anche rendere visibile questa lotta. Per questo occorre migliorare la comunicazione e gli strumenti interni per scambiare più informazioni tra i movimenti, lavorare con la stampa a diversi livelli. L'ITALIA A BAMAKO Andrea Micconi, coordinatore del Consorzio Ong piemontesi, presente al Forum legge così la partecipazione italiana: «In un Forum africano uno degli obiettivi è promuovere il dialogo tra società civile e autorità istituzionali locali. L'apporto italiano in termini di ■ MISSIONI esperienze di dialogo tra queste parti può essere significativo. Interessante, ad esempio, che la regione Toscana sia al Forum insieme a componenti della propria società civile e, in particolare associazioni di immigrati. Oppure la partecipazione della Rete dei comuni solidali (Recosol, che raggruppa 100 comuni italiani, con sede a Carmagnola) che ha progetti di cooperazione in Mali. Importanti anche le partecipazioni dei sindacati italiani e dell'Arei, sulla tematica dell'immigrazione». «Il Fsm ha come sfida di creare agenti di trasformazione sociale. E questi non sono una manifestazione di quelli che ne parlano o ne scrivono ma di coloro che vivono nella realtà - urla l'energica Wahu Kaara, tra gli organizzatori del prossimo Fsm - Porteremo questa sfida a Nairobi per recuperare la sovranità della gente, perché quella degli stati non sta più funzionando». ■ ----------------------------------------------------------------------- MC LUGLIO-AGOSTO 2006 ■ 35

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