' ■ MISSIONI Il primo «Forum sociale mondiale» in Africa STRADE AFRICANE per il FSM Quasi 20mila persone da 213 paesi. Per incontrarsi in oltre 800 attività tematiche. E progettare insieme, nella diversità, un mondo più equo. Problemi logistici, m ncanza di fondi. A Bamako, Mali, sulla strada per Nairobi. 11 Forum sociale mondiale policentrico di Bamako è (( stato realizzato, nonostante tutte le paure nutrite dagli stessi attori. Abbiamo dimostrato non solo che siamo capaci di organizzare l'evento ma anche di contribuire sul piano politico nella decisione per il prossimo Forum che si terrà a Nairobi». Taoufik ben Abdallah, dell'Ong (organizzazione non governativa) Enda Senegal, è tra gli organizzatori del Forum. «Siamo riusciti nella sfida di far crescere la presa di coscienza dei nostri cittadini e della nostra società civile sull'impatto reale del sistema mondiale sulle società africane. Una spinta ad organizzarsi meglio e capire i problemi ai quali siamo confrontati». Quest'anno il Forum è stato «policentrico» in quanto si è deciso di suddividere le attività in tre luoghi diversi del mondo: Caracas (Venezuela), Karachi (Pakistan) e Bamako (Mali) dal 19 al 23 gennaio. Enon si tratta di Forum «regionali», come quello europeo, che si è tenuto ad Atene lo scorso marzo. È stato importante per gli africani, che agli altri Forum hanno sempre partecipato con delegazioni ridotte, soprattutto per difficoltà economiche, dimostrare che la società civile del continente è viva e capace di realizzare un incontro di questo livello. Yaya Diakité, tra i principali organizzatori assieme a Mamadou Goita, spiega le dimensioni dell'evento. Sono 325 le strutture della società civile maliana che hanno fatto parte del comitato nazionale di organizzazione. Dal movimento contadino, ai sindacati, Ong (organizzazioni non governative) nazionali, artigiani, associazioni culturali e sportive. Le attività tematiche previste superano le 800 mentre i partecipanti si valutano tra i l 5 e i 20 mila, provenienti da 213 paesi. «I costi affrontati sono di circa 700 milioni di franchi cfa (oltre un milione di euro, ndr.) e cercheremo di non lasciare debiti» dichiara Yaya parlando del finanziamento dei Forum. Le difficoltà ci sono state, e pochi mesi prima del previsto inizio non c'erano ancora i fondi necessari. La situazione si è sbloccata grazie ad alcuni finanziatori. In particolare la potente Ong Oxfam Olanda (con 230 mila euro) e il governo del Venezuela. Anche lo stato del Mali ha fornito infrastrutture e fondi. Ma «occorre ripensare la strategia di fund raising (raccolta fondi, ndr.) dei Forum» insistono i rappresentanti del comitato. «Le associazioni maliane che si sono riunite intorno a questo progetto hanno avuto l'audacia di "prendere la coda del leone". Ma questo non è che l'inizio perché, da noi si dice: "Occorre prendere la gola del leone per vincerlo". Eil popolo maliano ci ha aiutato in questo» continua Yaya. Una delle questioni fondamentali di questi Forum in Africa, Bamako 2006 e il prossimo Nairobi 2007 è di permettere alle popolazioni africane di conoscere meglio il movimento: «Torniamo a casa dopo aver vissuto un'esperienza nuova ed esaltante. Abbiamo discusso con i popoli dei cinque continenti di tutte le questioni scottanti del momento. Oggi possiamo dire: siamo del mondo» sostiene l'organizzatore. MC LUGLIO-AGOSTO 2006 ■ 33
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