MISSIONI CONSOLATA P rima ancora che i missionari della Consolata si stabilissero in Uganda,alcuni giovani ugandesi avevano fatto richiesta di entrare nell'Istituto e furono accolti nel seminario di Langata,a Nairobi (Kenya). Da tali richieste i missionari operanti in Kenya ebbero l'ispirazione di estendere la loro presenza all'Uganda, coniugando l'attività di prima evangelizzazione con quella di animazione missionaria evocazionale. Dall'idea si passò ai fatti: nel 1985 i padri Luigi Barbanti e Antonio Rovelli arrivarono a Bweyogerere, una scuola-cappella della famosa parrocchia di Namugongo, la località dove un centinaio di cristiani,cattolici e anglicani,subirono il martirio. Venti anni fa, Bweyogerere era un villaggio in aperta campagna;oggi è diventata una zona urbana,alla periferia orientale di Kampala, la capitale dell'Uganda. Organizzata la nuova missione,si passò subito alla costruzione del centro di animazione vocazionale a Kiwanga,a tre chilometri dalla sede parrocchiale.Si tratta di un centro di accoglienza per giovani che sentono la chiamata alla vocazione religiosa come missionari della Consolata. Qui i giovani ugandesi trascorrono un anno per conoscere meglio l'Istituto e la loro vocazione, prima di passare al seminario di Nairobi per gli studi di filosofia. ALTRO PASSO... AD GENTES Nel 1996, quando l'immensa diocesi di Kampala fu suddivisa in 4 circoscrizioni ecclesiastiche: Bweyogerere rimase inclusa nella diocesi della capitale; Kiwanga si trovò dentro i confini di quella di Lugazi. Fu proprio in seguito a tale divisione che mons.Cyprien Kizito Lwanga, bisognoso di preti per la sua nuova diocesi di Kasana-Luweero,scrisse al superiore regionale dei missionari della Consolata in Kenya,suggerendo di prendere in consegna la missione di Kapeeka. La proposta venne accolta con favore dalla comunità dei missionari in Kenya. Ben presto fu firmato un Tristi ricordi della guerra civile che ha insanguinato la regione di Luweeroneglianni 1981-1986. ■ ■■ ■■■■ contratto, in cui il vescovo s'impegnava a costruire una casa per i missionari e il superiore promise di inviare almeno due missionari. L'offerta di questo nuovo campo di lavoro, infatti, rispondeva agli impegni presi dal loro capitolo genera1 le del 1999: estendere la missione sempre più lontano, verso luoghi più missionari, dove poter vivere in modo più radicale il proprio carisma missionario e il servizio di consolazione. Pur continuando la missione nella periferia della capitale, ma avanzando verso un territorio rurale, totalmente differente, i missionari della Consolata sentivano di procedere nella direzione migliore. Soprattutto,si tratta di una zona, chiamata «Luweero»,che ha particolarmente sofferto per i conflitti e le violenze che si sono susseguite dopo il famigerato regime di Idi Amin. Da qui cominciò la guerra di liberazione, guidata dall'attuale presiden1 te contro i suoi principali oppositori. Gli effetti si vedono ancora oggi: tanta gente è stata uccisa e tutte le infrastrutture sono state distrutte. Un anno fa, per commemorare il 25° anniversario dell'inizio di tale rivoluzione, il presidente Museveni ha voluto ripercorrere quella regione e vi ha inaugurato varie costruzioni, tra le quali anche una cappella dedicata a Santa Teresa, contribuendo con una generosa offerta. La costruzione dell'abitazione per i missionari a Kapeeka è iniziata nel 2002, ma non senza difficoltà. I mezzi finanziari del vescovo erano limitati. Nel maggio 2004, due padri, l'ugandese Leo Bagenda e il tanzaniano Edward Ololi, poterono stabilirsi in un'ala quasi terminata della casa; scavarono un pozzo e portarono l'elettricità.Con l'acqua e la corrente si poteva cominciare a lavorare. La nuova missione si trova a un centinaio di chilometri a nord ovest 1 della capitale. li suo territorio si estende per un raggio di 60 km e conta circa 26 mila persone, che vivono di agricoltura e pastorizia. Le famiglie sono numerose,con tanti bambini e giovani. Dopo la scuola elementare la mag1 gioranza dei giovani non possono proseguire gli studi per mancanza di mezzi economici.C'è tanta povertà e ignoranza. La donna in genere vive in uno stato di sottomissione all'uomo, del tutto ignara dei propri diritti. Numerose sono le ragazze madri.I due missionari hanno subito accolto le sfide e urgenze,soprattutto nel campo economico e sanitario. PEDALARE... Quasi metà della popolazione della nuova missione è cattolica; un quarto appartiene ad altre chiese cristiane, in particolare anglicana e aventista. Pochi sono i musulmani. A Kapeeka non c'è una chiesa parrocchiale, essendo stata distaccata dalla parrocchia madre di Kijaguzo; i missionari vi hanno trovato una semplice cappella; altre 20 sono disseminate su quasi tutte le colline della zona. MC LUGLIO-AGOSTO 2006 ■ 11
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