Missioni Consolata - Giugno 2006

Come sta Fatou? IN VIAGGIO TRA MALATTIE E Malattie dimenticate (I) : Noma SORRISO «DIVORATO» e ancro orale, o stomatite cancrenosa, o ulcera della povertà. Questa ultima definizione è forse la meno scientifica, ma è quella che racchiude meglio la storia e le caratteristiche della malattia. Il termine «ulcera» evoca infatti dolore, sofferenza, distruzione; il termine «povertà» le persone che colpisce, i più poveri fra i poveri. Ma anche il nome proprio che le è stato attribuito, «Noma», una volta tradotto rende subito l'idea di cosa si ha davanti. Deriva dal greco nomein e significa divorare. Quello che divora è il volto dei malati, soprattutto bambini sotto i sei anni. Uccidendone setteotto su dieci e sfigurando i sopravvissuti per tutta la vita. I NUMERI INCERTI DELLA SOFFERENZA Noma può essere considerata anche il simbolo delle malattie dimenticate, perché, fra le tante che di rado conquistano i riflettori e l'attenzione dei media, è quella più ignorata. «Quando abbiamo sentito il suo nome per la prima volta, non sapevamo cosa fosse. Quando abbiamo sentito la sua descrizione, non potevamo crederci. E da quando abbiamo visto la devastazione causata dalla malattia con i nostri stessi occhi, non siamo stati più gli stessi» scrive Bertrand Piccard, il presidente di una fondazione ( Winds Hope Foundation) che si è occupata della Noma. Anche le notizie sulla sua diffusione non sono precise. Proprio perché presente nelle zone più povere e isolate; non si ha certezza sulla reale quantità , di persone colpite, uccise o sfigurate. Valutazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità, che risalgono al 1998, riportano 140 mila casi ogni anno, concentrati soprattutto in Africa, ma anche in Asia e in America Latina. Analisi più recenti segnalano 25 mila nuovi casi l'anno, considerando solo i paesi lungo il confine con il Sahara. 60 ■ MC GIUGNO 2006 Si chiama Noma: è la malattia più dimenticata; ogni anno toglie il sorriso, e la vita, a migliaia di bambini. Nel silenzio. di Valeria Confalonieri medico e giornalista PeaceReporter (www.peacereporter.net) La prevenzione è la cura più efficace contro Noma. La prevalenza, ovvero il numero di malati in totale, potrebbe essere intorno a 800 mila casi nei tre continenti indicati. Numeri già alti, soprattutto se si considera che i casi reali potrebbero essere molti di più, 10 volte tanto. Secondo un articolo uscito sulle pagine della rivista medica The New England journal ofMedicine, i casi di Noma (o ulcera della povertà estrema, come la definisce il titolo dell'articolo) che vengono riconosciuti rappresenterebbero solo la punta dell'iceberg: appena il 10% dei malati di Noma viene visto da un operatore sanitario, con conseguente diagnosi della condizione. l'.articolo è firmato da Cyril Enwonwu, medico che ha raccontato sulle pagine della rivista la sua esperienza in Nigeria, seguendo i bambini dei villaggi nel nordovest del paese africano. VOLTI DISTRUTTI, VITE PERDUTE I pazienti sono soprattutto bambini che non hanno ancora sei anni, in particolare fra uno e quattro anni di età. Tutto comincia con una lesione a carico delle gengive, che non curata, progredisce, allargandosi e coinvolgendo via via i tessuti più profondi. La ferita, dolorosa, si estende quindi alle labbra o alla guancia, distruggendo, «divorando» uno dopo l'altro i tessuti che MALATTIE DEI POVERI - MALATTIE DIMENTICATE I paesi poveri, ogni giorno, fanno i conti con malattie che li uccidono, per le quali non possono curarsi, che spazzano via la vita dei più piccoli e deboli. Sono malattie dimenticate dal mondo ricco, perché non oltrepassano, se non di rado, i confini geografici, climatici o della povertà. Malattie dimenticate anche dalla ricerca, dall'industria per la produzione di strumenti di prevenzione, diagnosi e terapia, perché interessano solo una parte della popolazione mondiale: una parte che ha poca voce per farsi sentire. Eppure la leishmaniosi uccide 50 mila persone ogni anno, l'encefalite giapponese ha causato la morte di centinaia di indiani e nepalesi lo scorso anno, soprattutto bambini, la partita con il virus di Marburg in Angola si è chiusa con oltre 300 vittime. Sono solo alcuni esempi, per portare lo sguardo, con una serie di articoli, su quelle malattie che solo di rado, magari quando si avvicina il rischio che approdino ai paesi ricchi, ottengono l'attenzione del resto del mondo.

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