Missioni Consolata - Giugno 2006

o "'O e: o E ai e: "iii "i: u ii "i: o .N n, -~ (I) .!!! ai .o ~ I DOSSIER Pe«e~i Fiu.m.i ( o altre rfoor:,e idriche) Prvblem.a Turchia, Siria, Iraq (e curdi) Israele e Palestina Egitto, Etiopia, Sudan Cina, Vietnam, Cambogia, Laos, Thailandia, Birmania India Brasile Brasile, Argentina, Uruguay, Paraguay Italia, Sicilia Sul piano mondiale, dei 263 bacini idrici la cui estensione interessa più di un paese, circa un terzo attraversa più di 2 stati e 1 O ne coinvolgono 5 o più. Più della metà delle risorse idriche di gran parte dei Paesi dell'Africa e del Medio Oriente ha origine fuori dei loro confini; altrettanto succede nell'America Latina. Negli ultimi cinquant'anni le controversie tr.a stati per il controllo delle risorse idriche sono state 1.831, in gran parte risolte con la firma di 200 trattati di condivisione dell'acqua o la costruzione di nuove dighe o bacini artificiali; 507 casi invece sono stati conflittuali, in 37 casi har.ino comportato scontri violenti, in 21 vere e proprie guerre con l'intervento degli eserciti. MILIARDI DI PERSONE SENZA ACCESSO ALL'ACQUA L'acqua è oggi il bene più prezioso per l'umanità, quello che decide della vita e della morte, del benessere e della povertà. A livello mondiale, 1 miliardo e 400 milioni di persone non hanno praticamente accesso all'acqua potabile; 1 miliardo beve acqua non sicura; 3 milioni e 400 mila persone muoiono ogni anno per malattie trasmesse dall'acqua. Si prevede che entro il 2025 vi saranno almeno 3 miliardi di persone che soffriranno per la scarsità di acqua potabile. L'80 per cento delle malattie nei paesi in via di sviluppo sono provocate dall'impiego 1igri ed Eufrate Giordano Nilo Mekong Narmada Rio delle Amazzoni bacino del Guaranì bacini idrici e pozzi e dal consumo di acqua insalubre. Ogni giorno 6.000 bambini di età inferiore a 5 anni muoiono in seguito al consumo di acqua non potabile. El'Onu ci awerte: «In meno di 25 anni due terzi della popolazione mondiale sarà colpita dalla crisi idrica». Il futuro, dunque, non è roseo. Le necessità di risorse idriche sono destinate a salire in proporzione alla crescita della popolazione: secondo l'Unesco in tutto il pianeta ci saranno 8 miliardi e 300 milioni di persone nel 2025 e tra i 1 O e i 12 miliardi entro il 2050. Ma se la popolazione aumenta, le risorse idriche potabili, tendono invece a diminuire. IO SPRECO, NOI SPRECHIAMO Il consumo di acqua nel mondo, dal 1960 ad oggi è aumentato del 60 per cento. Abbiamo parlato di · consumo, ma occorre parlare anche di spreco, dei singoli consumatori e delle industrie. Qualche dato è più eloquente di tante parole: per un bagno in vasca si consumano fra i 120 e i 160 litri, ma questa quantità d'acqua corrisponde a quella disponibile giornalmente per 12 o 16 abitanti del Madagascar! Eancora: per produrre un chilogrammo di carta sono necessari 325 litri di acqua, 95 litri per un chilo di acciaio, 1Olitri per un litro di benzina. Per costruire un'auto del peso di una tonnellata, di litri di acqua se ne consumano addirit- • controllo e distribuzione popolazioni curde - controllo e distribuzione • controllo e distribuzione • dighe cinesi • dighe indiane • disastri ambientali • distribuzione -organizzazioni mafiose (Pa.Mo.) tura 150 mila. Senza una radicale svolta nella politica idrica e con gli attuali investimenti, l'acqua non inquinata potrà raggiungere l'intera popolazione africana non prima del 2050, quella latinoamericana non prima del 2040 e quella asiatica non prima del 2025. Nel frattempo, milioni di persone moriranno in questa strage silenziosa. SEMPRE MENO ACQUA La situazione è allarmante. Perché il 97,5 per cento dell'acqua della terra è salata e del rimanente 2,5 per cento, soltanto lo 0,007 per cento è a disposizione dell'uomo. Ele riserve d'acqua stanno diminuendo (sempre fonte Unesco): tra vent'anni ognuno di noi disporrà mediamente di un terzo di acqua in meno. La maggior parte dell'acqua dolce viene utilizzata per uso agricolo. Più precisamente, l'agricoltura utilizza il 70 per cento delle risorse, l'industria il 20 per cento, e il restante 1 O per cento viene indirizzato verso altri usi. Tuttavia - tornando all'agricoltura - la gran parte dei sistemi di irrigazione è inefficiente, dal momento che essi perdono circa il 60 per cento dell'acqua a causa dell'evaporazione o di flussi di ritorno verso i fiumi e le falde freatiche sotterranee. L'irrigazione inefficiente non determina solamente uno spreco di acqua, ma causa anche dei rischi ambientali e sanitari, fra i quali la perdita di terreni IJ--------------------------------------------------------------------- 1 34 ■ MC GIUGNO 2006

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