MISSIONI CONSOLATA stende al corpo mistico della chiesa, della società umana.Una lezione di umiltà e di tenacia allo stesso tempo, perèhé i conflitti li avremo sempre tra noi, ma l'unità la crea lui. Negli incontri quotidiani con funzionari e diplomatici, non è infrequente sentirmi dire: "preghi per me~ "dia una benedizione perché l'iniziativa vada in porto~ "ho bisogno della sua preghiera" ... intenzioni che amo tener presenti nella preghiera dei salmi o nel rosario, perché esse manifestano la convinzione di molti che tutti viviamo nella dipendenza da Dio». Il suo incaricodi rappresentante dellaSantaSedepresso l'Onu cosa comportaconcretamente?Quali sono i suoi compiti? «Nell'ambito dell'Onu, la Santa Sede ha scelto di essere non un membro apieno titolo, ma osservatore. II che significa che esercita tutte le funzioni normali dei membri ad eccezione del voto e della partecipazione nella gestione istituzionale e amministrativa dell'organismo.Essa contribuisce al dibattito sulle grandi questioni come la pace, la sicurezza, lo sviluppo, l'ambiente; i diritti del bambino, della donna,dell'anziano;questioni sociali e altre riguardanti il di- ■■ ■ ■■■■ ritto alla vita; l'informazione, la cultura e la collaborazione delle religioni alla costruzione della pace.Segue da vicino i vari negoziati che si intavolano sulle questioni appena accennate ed altre ancora». Perché è importantepartecipare neinegoziatidei testi adottatidall'Onu? «Perché quelli giuridicamente vincolanti - anche se vincolano solo i paesi che li ratificano - entrano afar parte della normativa internazionale. Anche i testi con valenza politica creano quella che viene comunemente detta soft /aw, ma la tendenza di ogni parlamento nel mondo è quella di legiferare tenendo un occhio su tali indicazioni e pertanto quello che oggi si dichiara all'Onu domani molto facilmente entrerà nelle legislazioni nazionali.lnfine,c'è un altro compito della mia attività dell'Onu che forse èquello che maggiormente assorbe tempo e forze ma che offre anche una certa gratificazione. Con un po'di presunzione,la chiamerei "dar voce achi non ha voce~ Ma èproprio cosl.Quante volte dalle comunità cattoliche,e non solo, sparse nel mondo qualcuno scrive al papa o va ad incontrarlo ed espone situazioni di guerra o di fame o di violazione dei diritti umani che sembrano non aver né fine né soluzione. Avolte si tratta di parlare in nome loro, ma spesso è invece il caso di aiutarli ad incontrare chi può far qualcosa, ad esporre essi stessi, perorare la loro causa con le loro proprie parole e il loro carico di speranza». Qualisono ipiùgrandiostacoli che vede In questomomento nelprocesso di riforma dell'Onu?Perché l'Onu è In crisi? «È forse questione della bottiglia mezzo piena o mezzo vuota.Ciò che vedo in questo momento emi pare giusto sottolineare è la parte mezzo piena. Nonostante un evidente clima di crisi, il processo di riforma sta producendo misure importanti. È stata adottata la commissione per il consolidamento della pace,che segna un importante passo avanti:e cioè,si è riconosciuto che la pace non è il so- ' lo silenzio delle armi, ma va preparata ecostruita con strutture nuove o riformate a livello politico,giuridico e sociale;essa va consolidata con processi di accertamento della verità storica e di riconciliazione;essa va coltivata con modalità che coinvolgono i singoli vincitori e vinti . È in dirittura d'arrivo la riforma del meccanismo di monitoraggio e implementazione internazionale dei diritti dell'uomo (1 ). Ne sono in cantiere altre, intese a rendere il Palazzo di vetro sempre più dimora della trasparenza edel servizio alle popolazioni, più che non all'equilibrio del potere. Evidentemente,si registrano problemi, ritardi, ostacoli, resistenze. Nell'Onu, dove si trovano ogni giorno,gomito agomito, rappresentanti di tutti i paesi del mondo,si riflette in modo evidente la grande frammen- , tazione culturale di oggi che avolte rischia di rendere questa istituzione una Torre di Babele. La globalizzazione unifica il mondo su tanti livelli, non su quello culturale,anzi sembra accentuarne le differenze. Essa va avanti con una sua logica ferrea, ma le manca un'etica comune». (1) Il 15 marzo 2006 l'Onu ha deliberato la fine della .Commissione dei diritti umani» e la nascita del .Consiglio dei diritti umani», anch'esso con sede a Ginevra. MC MAGGIO 2006 ■ 63
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