MISSIONI CONSOLATA saltare in aria in un autobus si ripercuote solo su di loro,al di là del giudizio morale che possiamo dare. L'unica possibilità concreta è quella di ricevere il sostegno dell'opinione pubblica internazionale.Quindi, abbracciare una battaglia nonviolenta. Parliamoci chiaro,con la caduta del blocco sovietico, i palestinesi non hanno più sostegni.Sono stati abbandonati.li risvolto pratico di quel poco di resistenza armata che riescono aorganizzare è controproducente. È un boomerang. In ogni caso,attaccare i civili non va bene: sia che ad organizzare attentati siano i movimenti islamici,sia che si tratti di quelli laici o di sinistra. Inoltre, lo squilibrio delle forze è ta- • le che non ottengono nulla: Israele li colpisce quattro volte tanto. Ha altri mezzi e i giornali stanno quasi tutti dalla sua parte. Dunque, l'interlocutore palestinese è scelto in base allemodalità di lotta. Sì, deve essere pacifica e nonvio- ' lenta, proprio per stimolare lo sviluppo di questa linea. Bi'lin resiste da mesi. La popolazione locale come vi ha accolti? Era felicissima.Anche quando siamo andati a piantare gli alberi di ulivo, che poi gli israeliani hanno sradicato quasi subito.Alla conferenza del 20-21 ci hanno addirittura offerto da mangiare e da dormire, tutto a spese del villaggio,su cui pesa una disoccuPersone emerci scavalcano il «muro della vergogna». ■ ■■■ ■■ ■ pazione altissima. La riunione del nostro Comitato esecutivo è stata ospitata nella loro sala consiliare.Anche questo è significativo. Non ci sono state diffidenze nei vostri confronti, dunque? Assolutamente no. Nel linguaggio comune, i palestinesi identificano i soldati israeliani con gli ebrei, poi, nella pratica, sanno distinguere un a- ' spetto dall'altro e son felici di riceverci. Equesto non è scontato. Quanti aderenti a Ejjp ci sono in Italia? Pochi. Come siete visti dalle comunità ebraiche? ---------------------------------------------------------------------------------------------- , MC MAGGIO 2006 ■ 45
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