tica di recupero architettonico, accompagnata da un'opera di grande pubblicità, gli irlandesi sono anche riusciti a rendere monumenti e paesaggi, che in altri luoghi apparirebbero di poco interesse, mePaesaggio della contea di Donegal, una delle regioni in cui si continua aparlare il gaelico. te turistiche d'eccellenza. Penso ad esempio a Galway, cittadina della costa atlantica, presa d'assalto e devastata da orde di turisti, o Powerscourt, una villa ottocentesca con parco annesso, che in Italia non meriterebbe menzione particolare tra le guide turistiche... «Gli irlandesi dovrebbero insegnare a noi italiani a come valorizzare il nostro patrimonio» sentenzia una coppia di italiani di fronte alla Kylemore Abbey. Ma l'entrata in Europa dell'Eire, ha portato anche allo sviluppo dell'economia produttiva: «Sono riuscita a portare l'Irlanda da paese trainato a paese trainante dell'Europa» dice orgogliosa la presidente Mary McAleese, alla guida della nazione dal 1997, quando sconfisse con il 44,8% dei voti la rivale Mary Canotti. I numeri che oggi sforna l'economia irlandese si awicinano più a valori asiatici che europei: tra il 1995 e il 2004 è aumentata del 7%, mentre la produzione industriale nel solo 2005 è cresciuta del 3%. SOLIDARIETÀ SMARRITA Tutto questo, però è costato enormi sacrifici agli irlandesi: l'agricoltura, voce trainante del sistema fino a qualche lustro fa, ha su- ■ MISSIONI bito un vero e proprio tracollo, contribuendo, oggi, solo per un mero 5% del Pii e occupando 1'8% della forza lavoro. L'industria, per contro, partecipa per il 46% al Pii, occupando il 29% della forza lavoro. Lo spostamento degli investimenti dalle zone rurali a quelle in• ,. dustriali ha causato il dislocamento di migliaia di persone, le quali non tutte hanno trovato sistemazioni adeguate. A Du_blino e a Limerick si stanno ingrossando i sobborghi popolari, in cui si concentra la maggioranza del 4,2% della popolazione disoccupata e il 10% di chi vive al di sotto del limite della povertà. Già, perché l'Irlanda, quella vera, quella non toccata dal turismo, quella che i «cercatori» di druidi e folletti non vedono, è anche questa: povertà, emarginazione, sfruttamento. «La globalizzazione e la Comunità europea hanno impoverito i lavoratori. Si chiudono scuole, asili, centri comunitari lasciando alle singole famiglie il compito di prowedere a trovare soluzioni che dovrebbero essere compito delle amministrazioni pubbliche» dice Sean Garland, segretario generale del Workers' Party (partito dei lavoratori). Così ci si affida sempre meno allo stato e sempre più alle organizzazioni religiose, alle cooperative o all'autogestione. Nei Ballymun. Flats, un quartiere popolare alla periferia di Dublino, la povertà e la I• • - ! ~--------------------~-~----~------------------------------------------ MC MAGGIO 2006 ■ 33
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