- ■ REPUBBLICA DOMINICANA ■ ■■ ■■ ■ ■■ ,-- ----- ----- -------------------------------------- ------- ---- ------------- ------------------------- ----- --- Superficie: 48.998 kmq. Popolazione: 9 milioni (stima 2006). Capitale: Santo Domingo. Moneta: peso dominicano. Ungua: spagnolo. ReUgione: cottolici 81 ,9%, protestanti 6,4%, ahri 11,7%. Gruppi etnici: mulatti 69,6%, bianchi 17%, neri 12%. Aspettativa di vita: 66 anni. Alfabetizzazione: 84%. PIL: 2.320 dollari pro capite. Forma di governo: repubblica presidenziale; presidente: Leonel Fernandez Reina (2004). Risorse economiche: agricohura (canna da zucchero, caffè, tabacco, cacao, riso, mais); allevamento (bovini), pesco, industrie alimentari, turismo, rimesse degli emigrati, minerali (nichel, gesso). alla testa la libertà di svilupparsi secondo natura. Avrà 18 anni, passati tutti fra un letto e una seggiolina,o strisciando sul pavimento della baracca di casa, nel ventre di uno dei posti più desolati e desolanti del mondo, nella parte di Santo Don;iingo che le cartoline e i begli spot promozionali non fanno vedere e, chi prenota una vacanza, scopre soltanto dopo, ma subito dimentica, perché la barriera corallina e la bellissima gente dominicana sono tutta un'altra cosa. Ein fotografia vengono meglio. Il mio fratello di reportages missionari si chiama Tito Mangiante e usa la telecamera con la leggerezza con cui farebbe il bagnetto a un neonato: è così delicato e rispettoso che avolte l'inquadratura somiglia a una carezza; e così racconta con garbo anche le cose che si faticano a guardare. Così nei servizi che ho fatto per il mio telegiornale (quello che tutti \• conoscono come Tg3 regionale, nel ,, I I I 1 20 ■ MC MAGGIO 2006 mio caso Tg3 Liguria,si dovrebbe dire TgR Liguria, ma dite come vi piace), sono riuscito a far vedere il ragazzo dalla testa che sembra enorme, senza che nessuno abbia pensato a una spettacolarizzazione del dolore.Ho voluto farlo vedere, questo ragazzo, perché da noi starebbe nelle camere che non si visitano di qualche ospedale,e invece laggiù vive insieme agli altri, non è solo né vittima di curiosità morbose, l'ho visto sorridere, benché affondato nella sedia a rotelle dal telaio rosso fuoco. Non dico sia stata una lezione; non ho mai pensato che il giornalismo sia dare lezioni,essendo la testimonianza il solo compito richiesto a chi ha il privilegio di essere testimone;dico privilegio perché il testimone vede e riflette senza mediazioni Don Paolo Benvenuto edon Lorenzo Lombardo, della missione diocesana genovese Santo Domingo. la realtà mentre si svolge, tutti gli altri devono accontentarsi di sentirsela raccontare. Niente può compensare la possibil ità di essere occhi,orecchie e cuore del resto dell'umanità. È un dono che diventa responsabilità e la sento,questa responsabi - lità:nel lavoro quotidiano, nel lavoro straordinario che una volta all'anno vado a fare da qualche parte nel mondo, per documentare attività missionarie,che oggi più che mai non devono restare sconosciute. Quanto più i mezzi di comunicazione danno spazio agli argomenti futil i, tanto più mi pare importante sventolare qualche band ierina diversa e rivendicarne la piena dignità; se ogni scelta ha proprie inossidabili logiche (è così,ma se ne può discutere) le scelte d'amore e di fraternità vanno testimoniate negli spazi della normale informazione quotidiana, perché sono testimonianze di vita quotidiana.
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