MISSIONI CONSOLATA ■■ ■ ■ ■■■ UN MONDO GLOBALIZZATO Oggi tutti parlano di «globalizzazione», ma c'è poco accordo sul suo significato e su come reagire al riguardo. li gesuita Peter Henriot la definisce come «l'integrazione delle economie mondiali tramite il commercio, flussi finanziari e scambio di tecnologie e informazioni». Qualsiasi definizione, tuttavia, non ricche usano la potenza politica e militare,anche fuori dei loro confini, per favorire e proteggere i propri interessi economici... Ciò che abbiamo non è la globalizzazione del benessere e dell'abbondanza, ma dell'ingiustizia e povertà». AFRICA GLOBALIZZATA riesce a farci percepire le enormi tra- Gli effetti negativi della globalizzasformazioni portate in ogni aspetto zione sono visibili specialmente in della nostra vita dal rapido sviluppo Africa: le statistiche mostrano chiaradelle cosiddette tecnologie di infor- mente che per la maggior parte demazione. «Nel bene o nel male, sia- gli africani non funziona bene. Se in mo catapultati in un ordine globale qualche parte del mondo la globache nessuno capisce pienamente, lizzazione ha offerto opportunità di ma i cui effetti sono risentiti da noi crescita economica e sviluppo, in Atutti» (Anthony Giddens). frica ha aumentato disparità e ine11 problema non è tanto il suo pro- guaglianze. Su 48 paesi in via di svicesso in sé. La globalizzazione può luppo nel mondo, l'Africa ne conta essere buona o cattiva:dipende da 33 e ha il più alto debito commerciaciò che è globalizzato. Potrebbe es- le. Nell'ultimo decennio il Prodotto sere usata per estendere i benefici di interno della maggioranza dei paesi un capitalismo socialmente respon- africani ha subito un costante declisabile e una scienza e una tecnolo- no, mentre i prezzi dei prodotti da egia umanizzata per tutti i popoli:e sportazione sono in caduta libera. sarebbe la ben venuta. Per i paesi più poveri dell'Africa la Ma ad essere globalizzato sono il globalizzazione ha significato l'apercapitalismo liberale irresponsabile tura alle importazioni e industrie («capitalismo selvaggio» lo ha defi- straniere e la distruzione delle imnito Giovanni Paolo 11), a vantaggio prese locali. Ne è un esempio il prodei ricchi e a spese dei poveri,e una cesso di «deindustrializzazione» avtecnologia materialista, che sfrutta e venuto nello Zambia, dove l'indudistrugge la natura.Questo è pro- stria tessile, una volta fiorente, è blematico e profondamente inquie- stata spazzata via dalle importazioni tante.A dominare la scena mondiale dall'Asia;piccole industrie,come oggi è il libero mercato. Il globo è vi- quelle produttrici di pneumatici e sto come un mercato guidato dalla materiale sanitario, hanno chiuso a voglia di profitto d'imprese private, causa della concorrenza di grandi che non conosce frontiere nazionali ditte del Sudafrica. né interessi locali. La promozione di Investimenti «Oggi i ricchi capitalisti hanno un stranieri diretti (Fdi,Foreign direct inmercato globale dove giocare a tut- vestment) è stata salutata come nuoto campo - afferma il teologo india- va motrice di sviluppo, ma il loro no Michael Amaladoss -. Le facilita- flusso in Africa è molto piccolo,a zioni della comunicazione rapida e vantaggio di pochi paesi come il Susu scala mondiale sono utilizzate dafrica e di un'élite già privilegiata. per aumentare i profitti, procuran- Inoltre il processo di globalizzaziodosi mano d'opera a buon mercato ne in Africa ha portato all'imposizionei paesi poveri. I mercati interna- ne di dure riforme economiche, detzionali giovano alle nazioni ricche tate dal «programma di aggiustache li controllano. I settori commer- mento strutturale» (Sap).Tali vi può essere «difficoltà a breve termine, ma un vantaggio a lunga scadenza»; in Africa, però, la «sofferenza temporanea» dei tagli ai servizi sociali, il danno ecologico e l'erosione delle industrie di base avrà a lungo termine effetti disastrosi, rendendo impossibile la speranza di uno sviluppo umano integrale e continuo. Una delle conseguenze più disastrose di tali aggiustamenti è quella di rendere inutili le popolazioni africane: negli ultimi anni in molti paesi dell'Africa la disoccupazione è aumentata del 14%e i governi non hanno incluso alcun programma esplicito a favore dell'occupazione. Non esiste né cooperazione né progresso,quando non si tiene conto della popolazione che vive sul posto, salvo venire usata da interessi stranieri per trarne il maggior profitto. La globalizzazione guarda ali'Africa e agli africani come componenti di un mercato libero globale, prescindendo da considerazioni di sostentamento e sviluppo umano integrale. In breve, 1'88% dei paesi africani sono considerati ad «alto rischio»,a causa dell'instabilità politica e leadership corrotta, violenza e anarchia, tribalismo e razzismo,avidità di profitto economico e noncuranza dei diritti umani. 1140%dei paesi africani sono in guerra e sconvolge la vita di oltre 100 milioni di africani, in maggioranza donne e bambini,causando dislocamenti di popolazioni, massacri, perdite di vite umane, bambini soldati, fame, distruzioni di scuole, ospedali e infrastrutture varie. Più di 300 milioni di africani vivono con meno di un dollaro al giorno; oltre un terzo dei bambini sono denutriti; 25 milioni di africani vivono con la sindrome Hiv/Aids (il 70% degli infettati in tutto il mondo). MISSIONE È... TRASFORMARE IL MONDO ciali e di servizi sono favoriti, mentre aggiustamenti strutturali hanno si- Fino a poco tempo fa, la missione i prodotti di prima necessità perdo- gnificato: aumento dei prezzi dei be- mirava in generale a estendere la no valore. I parlatori di diritti di pro- nidi prima necessità, delle tassesco- chiesa, così com'era, fino agli estremi prietà intellettuale ignorano i diritti lastiche e sanitarie,diminuzione di confini della terra, più che alla traumani e naturali. Le multinazionali occupazione e smantellamento di sformazione di se stessa e del monsono più potenti di molti paesi. I po- strutture economiche locali. do, alla luce della speranza cristiana I litici sono dappertutto a servizio di Gli economisti neoliberali sosten- di una nuova terra e nuovi cieli. ! -----~~:~~~~~:~~~~::~::~~~::~--_:~~~~~~~~:~~~~:~~:e_~~=~~-----~::~::~~::~e_:n_P:~~~~:~ ____________ I MC MAGGIO 2006 ■ 15
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