braccia sul legno della croce nell'atto della crocifissione. In Etiopia l'albero del paradiso torna a essere l'«albero della vita». La vita eterna, perduta con il peccato di Adamo, ci viene restituita con il sacrificio del nuovo Adamo. Cristo, il nuovo Adamo diventa l'«albero della vita». Con questa allegoria i cristiani d'Etiopia rappresentano la natura umana di Cristo. l cristiani d'Etiopia riconoscono i primi tre concili ecumenici: quello di Nicea, convocato da Costantino nel 325, nel quale con semplici e chiare parole fu formulato il credo, che contiene i principali dogmi del cristianesimo; quello di Costantinopoli del 381, nel quale fu definita la divinità dello Spirito Santo; quello di Efeso del 431, in cui venne dichiarato che Cristo è una sola persona, perfetto Dio e perfetto uomo, e che la sempre vergine Maria è la madre di Dio. Arroccati sulle loro aspre montagne, «isola cristiana in un mare di pagani», gli abissini hanno conservato la fede antica dei primi secoli del cristianesimo, la fede di Atanasio e di Cirillo. Essi riconoscono i sette sacramenti, anche se li amministrano con modalità differenti dai cattolici. È talmente lontana la loro dottrina dall'eresia monofisita di Eutiche, che negava la natura umana di Cristo, che non è sostenibile l'accusa di monofisismo che ancora oggi viene loro rivolta. Essi non vogliono essere chiamati né monofisiti né copti, tanto meno eutichiani. Nella persona di Cristo riconoscono una natura nella quale la divinità e l'umanità si sono unite, ciascuna conservando la propria individualità, senza mescolanza e senza confusione. Come nelle altre chiese orientali, preferiscono dare più risalto alla divinità piuttosto che all'umanità di • MISSIONI Cristo; e sulle loro croci raramente viene raffigurato il corpo di Cristo. Tuttavia, l'umanità di Cristo viene affermata con la figura simbolica del nuovo Adamo espressa nelle loro croci. Essi appartengono alla chiesa ortodossa teuahdò d'Etiopia. Con il termine teuahdò essi indicano l'unione della natura divina e della natura umana nella persona di Cristo. Con l'incarnazione Cristo ha assunto una natura composita di umanità e di divinità, Cristo è allo stesso tempo vero Dio e vero uomo. L'unione della natura umana con la divina ha fatto di Gesù l'uomo-Dio, il primogenito della nuova generazione. Mediante l'unzione dello Spirito Santo, avvenuta con l'unione delle due nature, Cristo ha ricevuto la dignità che aveva Adamo prima del peccato originale, diventando perciò il secondo Adamo: l'Adamo obbediente che si sacrificherà sulla croce per la salvezza del mondo. Questa dottrina è perfettamente in sintonia con quella cattolica. L'ortodossia dei cristiani d'Etiopia è stata riconosciuta da papa Pio xn che, nell'enciclica Sempite~ num rex Christus del1951, confermando la sostanziale identità tra la dottrina etiopica e quella cattolica, afferma che il monofisismo etiopico è un monofisismo puramente verbale, e che il dissidio fra cristiani d'Etiopia e cattolici è dovuto unicamente ad una insignificante diversità di termini. Alberto Vascon Pagina accanto, l'Albero della vita nell'affresco dell'abbazia di Sesto al Reghena. A sinistra, croce processionale: il fusto rappresenta il Nuovo Adamo con le braccia distese sull'Albero della vita nel sacrificio della crocifissione. Adestra, croce manuale: la tavoletta alla base rappresenta la tomba di Adamo. MC APRJLE 2006 • 33
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