"8ATT1TORE L18ERO" PARLA CON COSCIENZA, MA SENZA GUARDARE IN /FACCIA ALCUNO, LA RU6R1CA È, PER DEIFIN1ZIONE,APERTA A TUTTE LE OP1N1ON1, COND1V19181ll O MENO, SARANNO 1 LETTORI A STABILIRLO. IL BUON SENSO DICE <<NO TAV>> S ono un abbonato di M.C. e ricercatore del Centro nazionale delle ricerche (Cnr). Noto con piacere che avete di recente dedicato 2 articoli all 'argomento Tav. In questi giorni, qui al Cnr di Bologna, ho avuto una discussione con un paio di colleghi. A uno di essi ho inviato il messaggio, che sottopongo alla vostra attenzione. •Sarà per il fatto che sto attraversando una fase di rigetto per la politica (partitica) , tuttavia provo immensa simpatia per i 10 mila montanari che non bevono la verità ufficiale e vanno a mani nude (gli agitatori vengono da altrove) a difendere le loro montagne, contro un'opera che nessuno ha mai voluto spiegare loro fino in fondo , dovendo probabilmente nascondere qualcosa. Eveniamo al punto. Non credo nello sviluppo infinito, per il semplice motivo che rispetto il 2' Principio della termodinamica, come ho scritto a più riprese nel mio libro (Energia oggi e domani, Bononia University Press, Bologna 2004, ndr). Personal - mente credo sia inutile fare un treno che sfreccerà (fra 15 anni!) a 300 km/h, sotto un tunnel di 50 chilometri, trasportando non si sa quali merci. Il futuro del manifatturiero italiano è a dir poco incerto: vai a fare un giro per le nostre zone industriali . La situazione si è deteriorata negli ultimi 2 -3 anni: le fabbriche chiudono o delocalizzano. l'.agricoltura è in ginocchio. Credo quindi sia del tutto legittimo domandarsi: quali merci trasporterà questa ferrovia, in un'Europa che fabbrica sempre meno beni materiali? Porsi delle domande è una delle attività più importanti per un ricercatore. le infrastrutture che fanno funzionare un paese sono quel - le «normali», che migliorano la qualità della vita della maggioranza delle persone. l'.Alta velocità la prenderò io, perché mi pagano per viaggiare. Non la prenderà la famigliola Fumagalli per andare in gita in Francia, perché costerebbe una fortuna. le «grandi opere» sono spesso un fiasco, hanno un grande valore simbolico, arricchiscono poche persone. Gli esempi non mancano, primo fra tutti quello del tunnel sotto la Manica, che ha mandato in rovina centinaia di investitori. Se questi «corridoi Tav», che corrono dal Portogallo agli Urali ~ma chi è quel pazzo che andrà da Lisbona a Kiev in treno?) 1i vuole l'Europa, per me non cambia nulla. Ha senso farli, se migliorano la rete dei trasporti e la qualità della vita dei cittadini europei. Se per fare una tratta di 400 km ci metto 25 anni, allora non la voglio anche se me lo dice Bruxelles. la Tav ha senso nelle pianure germaniche e nella vuota e pianeggiante Francia. Nella montagnosa Italia è ridicola. facciamo dei treni normali che viaggiano puntuali a 150 km/h. Basta e avanza. lo già non sono mai entusiasta di buttarmi sotto la galleria dell'Appennino o del Sempione a 130 km/h. Non so che sensazione proverò nel lanciarmi a 280 km/h tra Bologna e Firenze, in galleria al 70%. E ti assicuro che non sono per niente un fifone. Però mi chiedo: il giorno che capita un incidente serio, che ne sarà di quest'opera? Andiamo in Svizzera e vediamo come diavolo fanno a far funzionare i treni normali, tra le montagne, da 100 anni. Capiremo perché i treni sono pieni e le autostrade molto meno trafficate che da noi. Quando attraverso la Svizzera in treno e vedo tutto questo mi dico sempre: ma allora si può fare! A bbiamo la pancia piena e la casa calda: cerchiamo di migliorare la qualità della nostra vita e non la •quantità•. Per andare da Milano a Lione ci metterò 45 minuti in meno, con la Tav. Ma cosa me ne faccio se: (a) milioni di persone usano tutti i giorni treni pendolari sporchi e in ritardo, arrivando sul posto di lavoro già mezzi incarogniti; (b) ho un servizio postale da terzo mondo; (c) un 'organizzazione della città e un sistema di trasporti fatti apposta per prendere l'auto anche per andare in bagno? Dove hanno studiato gli architetti degli ultimi 50 anni? Eppure nessuno promette di migliorare queste infrastrutture chiave. Del resto, quale campagna elettorale •di immagine" potrebbero costruirci sopra? Meglio promettere un mucchio di sciocchezze, anche perché gli italiani hanno la memoria corta e dopo S anni si ricordano il giusto. Tu dicevi: fra 20 anni i treni dovranno andare a 300 km/h. Ma chi l'ha detto, dove sta scritto? Allora fra 40 anni dovranno andare a 500 km/h? Ma per andare dove? Ma chi lo dice che questo è un progresso? Perché non cominciamo a chiederci seriamente dove vogliamo arrivare e a che pre.zzo, non solo economico, con la nostra civiltà? N on mi dilungo ulteriormente. Capisco le persone di 60-70 anni , che hanno vissuto l'epoca più straordinaria di cambiamenti mai vista nella storia e fanno fatica a capire che potremmo (dovremmo) fermarci a riflettere. Per chi oggi ha 20, 30 o 40 anni , però, la storia non potrà essere la stessa. Non abbiamo l'insensata presunzione che la nostra attuale civiltà durerà per sempre. Rassegnamoci: terminerà come tutte le altre che l'hanno preceduta. Facciamocene una ragione: così non si può andare avanti per sempre. Se ci pensiamo è a tutti gli effetti un'ovvietà: un 'ovvietà dettata dalle leggi della fisica, della chimica, e anche dal normale buonsenso. Un 'economia stazionaria o in lenta decrescita sarà una liberazione e non una iattura. Capisco che non è molto «trendy,, dire queste cose, ma lo faccio a viso aperto nelle conferenze e nei dibattiti pubblici. Ci credo profondamente, quindi continuerò a farlo. Sapendo di accendere discussioni al fulmicotone , come l'altra sera». Nicola Armaroli Minerbio (Bo) S110 on oorr. ARMARou: www.isof.cnr.tt/photosciance/Nicolo.Armaroli/ MC MARZO 2006 ■ 65
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