Missioni Consolata - Marzo 2006

- ■ BOLIVIA Francisco Ibar Arocha, proprietario del Sagamaga, l'albergo dove alloggio, è un imprenditore e in quanto tale mi guarda con faccia interdetta quando gli dico che incontrerò Evo Morales.Poi però mi suggerisce una serie di domande_. Il giorno seguente,di buon mattino,mi presento all'appuntamento nel palazzo del Congresso.Epuntualmente mi fanno entrare nell'ufficio di Evo Morales. L'iconografia del personaggio è come uno si attende:volto indio.capelli nero corvino, vestiti popolari. La Bofwia è un paese a netta maggioranza indigena. E lei non perde occasione per ricordare la sua appartenenza india... «Perché non dovrei? lo sono di stirpe aymara. Sono nato nel 1959,aOrinoca, nel dipartimento di Oruro. Poi sono emigrato con la mia famiglia nella regione del Chapare, nel dipartimento di Cochabamba.All'inizio degli anni Ottanta sono entrato nel sindacato del Tropico, dove sono arrivato acoprire la carica di segretario generale. Nel 1998 ho assunto la presidenza del Mas, il Movimiento alsocialismo. Insomma, io provengo dalle lotte sociali e non ho una formazione accademica». Il Mas è aesduto come movimento di protesta dei produttori di foglie di coca. Non le pare un po'/imitato? «Non è cosl. Il Mas è un partito politico che è nato e affonda le sue radici nei movimenti sociali. Nel 1992, il movimento contadino, durante il suo congresso, decise di dotarsi di uno strumento politico per arrivare alla liberazione e alla sovranità delle popolazioni.Proprio in quell'anno cadevano i 500 anni dall'inizio della resistenza indigena e popolare. li Masera lo strumento giusto per passare dalla resistenza alla presa del potere,dalla protesta alla proposta. Nel 2002 il Mas era la seconda forza politica del paese, oggi è diventata la prima. Assieme ai movimenti sociali e ai movimenti intellettuali, il Mas vuole essere uno strumento politico per cercare di cambiare il sistema economico e politico». Il sistema è quello neoliberista. Qual è l'analisi del suomovimento? ■■ ■■ ■■ ■■ Evo Morafes Ayma nuovo presidente della Bolivia, dal 22 gennaio 2006. «Abbiamo sperimentato il neoliberismo non soltanto all'interno della Bolivia, ma anche nel resto dell'America Latina.Da tempo siamo giunti alla conclusione che esso non soltanto non è la soluzione,ma anzi è la causa delle crisi economiche e dell'instabilità dei governi. L'Argentina era il paese simbolo di questo sistema economico e sappiamo tutti che fine ha fatto.Anche il Cile.altro paese additato a modello, oggi è attraversato da ondate di protesta». La Bolivia è un paese con enormi ricchezze minerarie, di gas in particolare. Eppure, dopo Haiti, è ilpaese più povero dell'America Latina... «Le risponderò con una frase che ha detto il premio Nobel per la pace Adolfo Perez Esquivel: #Sulla nostra ricchezza ci siamo impoveriti~ Il modello economico del sistema capitalìsta purtroppo è fondato innanzitutto sul saccheggio delle nostre ricchezze e delle nostre risorse ad opera delle transnazionali, della Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale.Pare assurdo.ma la stessa ricchezza ha generato la povertà». Se questo è il problemaprindpale, come pensate di risolverlo? «Ponendo fine al saccheggio, attraverso il recupero della proprietà del suolo e del sottosuolo.Questa è la richiesta di tutti i movimenti sociali boliviani. Ma lo sa che la Bolivia fu il primo paese latinoamericano a nazionalizzare? Oggi i benefici sono tutti per le imprese transnazionali e non per le popolazioni della Bolivia». Dunque, è lo stato che deve gestire le risorse della Bolivia? «Lo stato con la partecipazione deJ popolo». Lei insiste molto sul saccheggio messo in atto dalle Imprese transnazionali. Ma la Bolivia può fare a menodiesse7 «Certamente ci sara la necessità di tecnologia, esperienza,macchinari e per questo avremo bisogno di collaborare con altri paesi. Ma il saccheggio delle risorse del popolo boliviano deve terminare! Un saccheggio, tra l'altro, legittimato dalla nostra legge di capitalizzazione». Quella che in Bolivia si chiama «capitalizzazione» è una sorta di «privatizmzlone»7 «Sl,la legge di capitalizzazione è un sinonimo di privatizzazione.Noi la contestiamo perché non ha favorito l'importazione di capitali ma l'esportazione, con la conseguenza (paradossale) che invece di capitalizzare il paese lo si è decapitalizzato. In questo modo invece di progredire si è prodotta ancora più povertà e disoccupazione. C'è anche una transnazionale del suo paese, laTelecom Italia, proprietaria di Entel.L'azienda italiana ha fatto milioni di dollari di profitti in questi ultimi anni». Dalla guerra del Paclfico del 1879, la Bolivia è priva di un accesso al mare.lunaquestione rilevante per ilpaese? «Certamente! La Bolìvia è stata fondata con un accesso al mare. li problema è strettamente connesso con la questione del gas. Infatti, il movimento indigeno ha preso posizione sul tema del gas e lo ha fatto in connessione con il problema dell'accesso al mare. Adesso che la questione non è più soltanto a livello nazionale ma è diventata internazionale, si èaperto uno spiraglio affinché la Bolivia tomi ad avere un accesso al mare. Vogliamo evitare di creare conflitti regionali,ma allo stesso tempo non vogliamo restare condizionati da una situazione che è stata creata da una \--------------------------------------------------------------------------------------------, 18 ■ MC MARZO 2006

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