I n Brasile non esiste solo il fenomeno dei cattolici che abbandonano la chiesa e passano alle comunità evangeliche, ma anche quello di alcuni evangelici che ritornano al cattolicesimo. lo ha rivelato mons. Franco Dalla Valle, vescovo di Juina nello stato del Moto Grosso, una delle diocesi più giovani del paese. «Nel 1997, anno di fondazione della mia diocesi, vi erano 6 parrocchie; ora sono diventate 1 O-ha rivelato il presule-; il numero di sacerdoti è aumentato da 6 a 20, dei quali 9 sono diocesani. Attualmente, 5 giovani si stanno preparando al sacerdozio nel seminario di Cuiab6; abbiamo vocazioni per la vita religiosa femminile». Il vescovo ha spiegato che violenza e narcotraffico sono molto diffusi nella regione, principalmente a causa della povertà e disoccupazione. Insistendo sull ' importanza dei mezzi di comunicazione cattolici , afferma: «I programmi televisivi diocesani non includono le telenovele né programmi commercial i: per questo risultano popolari persino tra gli evangelici, molti dei quali riscoprono la fede cattolica nella contemplazione del mistero di Dio». (Zenit) LI accusa di procurare conversioni forzale, da parte di gruppi fondamentalisti indù contro la chiesa cattolica, è un enorme pregiudizio che duro da quasi 50 anni. lo afferma John Dayal , presidente dell' Al/ India Catholic Union, commentando i dati sull'educazione presentati il 21 gennaio scorso dalla Conferenza episcopale indiana ICbciJ . l'ira degli indù si rivolge contro l'elevata presenza di scuole cattoliche nel paese. Più di 20 mila istituti scolastici, di cui il 66% in zone rurali, danno istruzione a 6 milioni di alunni Ira ragazzi e ragazze di ogni confessione religiosa . «Ano- -----~ --------------------- 10 ■ MC MARZO 2006 La Chie a d nel mon O scoppiato nel 1998, è costato lo vita a circa 3 milioni di persone nello regione africano dei Grandi Laghi . Nel suo discorso, il pontefice ha incoraggiato i vescovi a continuare il loro «lavoro concertato e audace» e «o essere sempre vigili per accompagnare i progressi» che si stanno verificando in questo momento. Lo metà dei circo 60 milioni di congolesi è cattolica. la popolazione è formata da oltre 200 gruppi etnici. (Fides) PENACAPffAIE lizzare l'impegno della chiesa in campo educativo - dice padre D'Souza, segretario esecutivo delle comunicazioni sociali della Cbci - aiuta a sfatare alcuni falsi miti che circolano fra la popolazione. Su oltre 6 milioni di alunni, solo il 23% è cattolico e il 55% è rappresentato da ragazze destinate, altrimenti, a non raggiungere n~mmeno l'educazione elementare». «E interessante notare - commenta ancoro Dayol - che molti governi diversi fra loro hanno approvato delle leggi anticonversione, continuando ad accusare di questo fenomeno la minoranza cristiana; ma nei decenni passati doli' approvazione della primo, nessuno di loro ha mai voluto dire quanti preti o suore sono stati riconosciuti colpevoli di aver effettuato conversioni for- 1 , zote». I E uno strada che l'Australia do- (Asia News) 1 (( vrebbe intraprendere senza inV.ANGB.O PER lARICONCIJAZIONE D i fronte ai conflitti che insangu inano il continente africano, Benedetto XVI incoraggia ad annunciare la forza riconciliatrice del vangelo, capace di unire i popoli in uno sola famiglia. lo ha proposto ai vescovi della Conferenza episcopale dello Repubblica democratico del Congo, che ha incontrato al termine della loro visita ad limino apostolo-- rum. Il papa ha ricordato le «cicatrici profonde» lasciate dalla violenza «nella memoria del popolo», congratulandosi con loro per aver denunciato «con vigorosi messaggi le estorsioni, invitando gli agenti locali a dimostrare responsabilità e coraggio, affinché le popolazioni vivano in pace e sicurezza». Il conflitto, I dugi: dire no olio peno di morte e sì olla vita» afferma padre Terry Beli, direttore delle Pontificie opere missionarie in Australia. Dopo le recenti manifestazioni pubbliche in oltre 300 città di Europa e Stati Uniti, anche i cittadini australiani sono chiamati o fare lo loro porte, sottolinea Beli. «Sarebbe meraviglioso che anche il popolo australiano potesse aderire o indire manifestazioni di tal genere per dire no allo peno capitole ed esaltare il valore supremo della vita umano». l'Australia ha abolito la pena di morte nel 1984 e ha votato a favore dello risoluzione per l'abolizione dello peno capitale approvato dallo commissione Onu per i diritti umani. «Spesso nel dibattito pro o contro la pena di morte si cita la bibbia - nota padre Beli -; ma Gesù, se fosse vissuto oggi, non sosterrebbe certo lo pena di morte: il comandamento "non uccidere" non si presta a molte interpretazioni. Piuttosto che alla vendetta, il cristiano è chiamato alla misericordia e perdo- (Asia News) • I I I I G uorire le ferite lasciate dal ge- 1 nocidio del 1994 lavorando a~ I 1 lo stabilimento di una cultura di po- I I I l--- - -----------------~--
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