Il AMERICA LATINA 1111 111111 111111 istituti religiosi e Aids, in una prospettiva latinoamericana SENZA PAURA DI SBAGLIARE D al l 999 appartengo a una comunità dell'ordine dei cappuccini, che si dedica alla prevenzione e assistenza a persone che convivono con l'Hiv e lavoro nella pastorale dell'Aids. 1 Concepisco questo impegno come : parte della mia vocazione francesca- : na-cappuccina.Vocazione che si el : strinseca a partire dalla fede e per : questo la vivo come missione e non : solo come filantropia. LA REALTÀ DELL'AIDS NELL'AMERICA LATINA Per capire la dinamica dell 'epidemia in America Latina,occorre tener presente che essa è il continente dei contrasti sociali. li Brasile, per esempio,è la 9• potenza economica mondiale, ma occupa la 69• posizione nella classifica degli indicatori sociali. Ciò significa che ci sono pochi ricchi e molti poveri e che la forbice si allarga di giorno in giorno:«l ricchi diventano sempre più ricchi, a spese dei poveri, che diventano sempre più poveri». Ma la povertà non è limitata all'accesso alla ricchezza: essa si traduce in mancanza di casa, cibo, educazione, informazione, lavoro. La povertà diventa un vettore di incremento dell'epidemia. l paesi con il più alto numero di sieropositivi sono Argentina, Brasile e Colombia;quelli con il più alto tasso di infezioni sono Belize,Guatemala e Honduras, con un tasso di incidenza dell'l%. l Caraibi sono la seconda regione del pianeta per tasso di infezione, con tassi di incidenza pari a 5,6 in Haiti e 2,3 nella Repubblica Dominicana. l paesi con le migliori coperture per le terapie antiretrovirali sono Brasile, Argentina, Cile e Messico. VINCERE LA PAURA La realtà in cui si dibatte il continente latinoamericano,con l'esperienza in essi maturata,mi spinge a Di fronte al dilagare del virus Hiv in America Latina, chiesa e istituti di vita consacrata si sono mobilitati in due direzioni: combattere la discriminazione e promuovere una rete di solidarietà. Occorre aumentare la collaborazione con la società civile, senza perdere la specificità profetica, e mettere al primo posto la salvaguardia della vita... Buenos Aires: giovani volontari della Croce rossa, impegnati nella lottq all'Aids. proporre due prospettive:vincere la paura ecostruire solidarietà. Alla comparsa di un'epidemia segue, normalmente, la ricerca dei responsabili e delle spiegazioni della sua origine. li primo atteggiamento è stato quello di attribuire aDio la causa di tale malattia, come punizione esemplare contro i perversi. Poi, quando si è capito che questa attribuzione non conveniva aDio, si sono cercati tra gli esseri umani i responsabili della piaga. Facilmente sono stati trovati:omosessuali, tossicodipendenti, professionisti del sesso. Negli Stati Uniti si parla di quattro «H»: (h)emofilici, (h)omossessuali, haitiani e (h)eroino-dipendenti. Oggi dobbiamo vincere la paura del virus, considerare che tutti siamo vulnerabili.Viviamo in un mondo con Aids.Viviamo in una chiesa con Hiv. Non tutti siamo sieropositivi per l'Hiv, ma tutti siamo coinvolti in questa realtà che ci tocca direttamente. Dobbiamo vincere la paura, poiché la paura non vince il virus. Bisogna vincere anche la paura delle persone che vivono con l'Hiv.Rompere il «fare»discriminatorio e trattarle come esseri umani. Superare l'idea che tali soggetti sono malati perché colpevoli .ln un certo senso, si tratta di «neutralizzare» la malattia,cioè,smitizzare, «smoralizzare»,comprendere le persone con l'Hiv come si comprende una persona ipertesa o diabetica. Vincere la paura attraverso l'inforMC FEBBRAIO 2006 • 85
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