~--~----------- ~~~~~~~-~~~-~~~~------------~---~---~---~---~---~---~---~ forte interdipendenza causata dal fenomeno della globalizzazione; la grande influenza dei nuovi e potenti ·mass media, che spesso colonizza gli spiriti umani; la rivoluzione sessuale dell'ultimo secolo; le grandi scoperte tecnologiche e scientifiche; l'incremento di violenza, guerre e terrorismo; il crescente divario tra un'élite ricca e le masse di poveri; la perdita di tanti valori morali, comportamenti sessuali permissivi e aperto proselitismo omosessuale; la caduta della figura dell'autorità e di principi etici assoluti; la frattura della famiglia; la 1 diffusione di droghe; la secolarizzazione; l'intolleranza religiosa e fonda- .mentalismo; il disincanto politico ed esistenziale... Queste sono le aree in cui il contributo dei religiosi/e necessita di espansione. 4 La sfida di acquisire nuove attitudini e convinzioni. All 'entrata nel terzo millennio, noi religiosi e religiose dobbiamo renderci conto che il nostro modello di vita consacrata non è più «in forza»,ma non esiste ancora un nuovo modello. Necessitiamo di una trasformazione strutturale delle nostre vite e lavoro, in modo da poter costruire una rete di giustizia e pace e globalizzare una solidarietà compassionevole. Abbiamo bisogno di comunità aperte e ospitali, dove ognuno possa respirare uno spirito nuovo di libertà, mitezza e gratuità, e dove possano maturare i frutti della non violenza. Abbiamo bisogno di un modello di vita religiosa capace di aiutarci a vivere,con profondità nuova, l'autenticità dei nostri rispettivi carismi e ci permetta di essere una memoria evangelica e missionaria di Cristo nel mondo presente, per riempire fino all'orlo gli autentici desideri di gioia e amore dei nostri fratelli e sorelle nel mondo. Dobbiamo sottolineare la rilevanza della parola di Dio e la necessità di incarnarla nel nostro mondo.La nuova passione per Cristo deve trasformare le nostre vite e strutture e condurci verso una più grande passione per l'umanità, espressa come amore compassionevole, con audacia e nuova capacità creativa. Dobbiamo essere sempre presenti laddove la vita è minacciata.Vogliamo mostrare al mondo un nuovo volto della vita consacrata che è reale sacramento e parabola vivente del regno di Dio in mezzo a noi. 5 La sfida della tolleranza e del dialogo. Il pluralismo crescente e irreversibile nel mondo ci conduce a un dialogo più profondo con altre congregazioni e altre religioni. Dobbiamo promuovere una spiritualità di comÙnione e collaborazione interreligiosa,che possa distruggere lo spirito di dominio e le tendenze fondamentaliste presenti nel nostro tempo. Un dialogo tollerante deve diventare opzione e stile di vita per tutti noi, con un impegno a creare spazi di perdono e riconciliazione in mezzo aviolenza e morte. Genuina missione per i religiosi e religiose è mantenere un profondo dialogo con altre religioni, culture e con i poveri, la cui voce grida di essere ascoltata.Siamo aperti all'ecumenismo e a lavorare in solidarietà con altri gruppi che lottano in favore della dignità umana, della giustizia, della pace e della salvaguardia del creato. Padre Valerio Paitoni, missionario della Consolata, con un bambino sieropositivo a San Paolo; Brasile. Suora spagnola, fondatrice di una comunità religiosa che coniuga la vita contemplativa con l'attività a favore dei più poveri, a Nampula, Mozambico. 6 La sfida di presentare la positività della castità in un mondo edonistico. Fino al XIX secolo, nella cultura occidentale sembrava esserci persone senza sesso:era tabù parlarne apertamente. Ora, dopo l'esplosione della rivoluzione sessuale del xx secolo, pare che ci sia sesso senza persona, poiché la sessualità è stata separata dalla personalità.Si è caduti nellibertinismo e immoralità permis~iva, con 1 comportamenti indecenti e contro la legge di natura, con la perdita dei principi morali assoluti. Come il dondolio di un pendolo, tendiamo amuoverei da un estremo all'altro: da una mentalità puritana che condannava la sessualità, siamo passati a un totale libertinismo sessuale; c'è il rischio, ora, di tornare indietro di nuovo, verso attitudini intolleranti della sessualità umana. Noi religiosi dobbiamo testimoniare la gioia e la pienezza della nostra vita consacrata. Se la maggioranza crede che essere casti è difficile, d'altra parte non è impossibile; e ci sentiamo ok con il nostro corpo, i nostri sentimenti ed emozioni. li celibato è per noi un'opzione libera di vivere la nostra sessualità in maniera sana ed equilibrata.La nostra castità risplende meglio quando mostra chiaramente che è per il regno di Dio e che ci conduce a una relazione d'amore più profonda con Cristo e acondividere il nostro amore con gli altri. Non crediamo in una chiesa che condanna la sessualità umana o si scandalizza per comportamenti sessuali devianti; ma crediamo in una chiesa che proclama un Cristo incarnato, che manifesta sulla croce la pienezza e la bellezza dell'amore di Dio, ci redime dalla schiavitù del peccato e dall 'inganno di un falso erotismo. Come disse Giovanni Paolo 11 nella Redemptoris Hominis, è necessario convincersi delle priorità dell'etica sulla tecnologia, della persona sui beni materiali, della superiorità dello spirito sulla materia. Lo sviluppo della civilizzazione caratterizzato oggi dal domino della tecnologia domanda uno sviluppo proporzionale della morale e della spiritualità. ~ 7 La sfida di comunicare oggi attraverso i mass media. Dalla fuga dal mondo, come era al suo inizio, la vita consacrata muove --------------------------------------------------------------------------------------------,. 82 • MC FEBBRAIO 2006
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