MISSIONI CONSOLATA 1111 1111 111111 ----------------------------------------------------------------------------------------------------------, A sinistra, ecco ciò che rimane dell'ospedale di Yanonge (Kisangani): la guerra ha portato via tutto. A destra, nella Repubblica Democratica del Congo è cambiato il governo: solo acqua e fuoco abbondano nell'angolo cottura di ogni famiglia a un anno dalla guerra. tra famiglie apparentemente sane e donatrici di sangue in Kalemie (Ka- ' tanga settentrionale), un terzo dei donatori è risultato positivo all'Hiv. Inoltre, da uno studio di pazienti presso il GeneraiHospital,a Bukavu,è emersa una prevalenza del32o/o tra gli uomini adulti, il54o/o tra le donne adulte e il26,5o/o tra i bambini. Nel Bandundu,dove la presenza di truppe è stata limitata nel tempo e geograficamente, il problema sembra meno eclatante, ma aTembo, cittadina nota per il traffico dei diamanti ai confini con l'Angola, la prevalenza dei sieropositivi fra i donatori di sangue nel primo semestre del2005 arrivava al18o/o, benché si tratti di zona rurale. In tutto il paese si parla di 173 mila nuovi casi all'anno, con un totale di circa 1,3milioni di adulti e bambini già affetti da Hiv. Nel caso specifico delle strutture sanitarie della diocesi di Kenge, in assenza di terapie combinate antiretrovirali (disponibili solo a Kinshasa nel quadro di un «progetto pilota»,ma a tariffe talmente elevate da essere comunque accessibili solo a pochi privilegiati), ed anche della profilassi alla Nevirapina per le partorienti (anch'essa disponibile solo nei grandi ospedali di Kinshasa,e sconosciuta negli ospedali dell'interno),gli unici interventi possibili sarebbero l'uso del preservativo e il «test rapido per l'Hiv». L'utilizzo del primo è pressoché inesistente nonché culturalmente rifiutato perché, nell'immaginario collettivo, viene associato a un vissuto di imposizione politica del controllo delle nascite e, quindi, tacciato di provocare la sterilità. li secondo è reperibile in modo irregolare, solo a pagamento e in quantità talmente esigue che diviene obbligatorio limitarne l'uso alle sole trasfusioni. Nel caso di positività del donatore, poi, conformemente agli orientamenti deii'Oms, ci si deve limitare a dire che il sangue è risultato essere «incompatibile»e scartarlo.Di fatto gli ospedali della diocesi di Kenge (e in genere le strutture sanitarie dell'interno del paese) non dispongono di una struttura di counselling capace di far fronte alla tempesta psicoemotiva che fa seguito alla diagnosi di sieropositività (che in assenza di trattamento costituisce una vera e propria sentenza di condanna amorte) e di evitare che il malato presenti una reazione paradossale di incremento del comportamento a rischio. A Kimbau, il personale ha cominciato a rifiutare il dono di sangue perché terrorizzato dall'ipotesi di trovarsi di fronte a una positivitàdel test. La gente comune non viene neanche informata sul fatto che il test viene realizzato, per evitare che, in caso di emergenza, rifiuti di donare il sangue. l donatori volontari che hanno accettato coscientemente di sottomettersi al test non sono che due per tutta lazona sanitariadi Kimbau: parlare di «Banca del Sangue»è ancora un'utopia! Anche le attività di educazione sanitaria sembrano essere piuttosto limitate, acausa della mancanza di attrezzatura di base:fanno eccezione i coordinamenti delle scuole cattoliche, protestanti e kimbangwiste,che dal1998 stanno portando avanti un'azione di educazione sanitaria nelle scuole che, pur ammettendo l'uso del preservativo,preconizza l'astinenza per i giovanissimi e la fedeltà all'interno della coppia per i giovani già sessualmente attivi. Nel 1999,dopo sei mesi di «progetto pilota»nella sola parrocchia di Kimbau, il programma educativo è stato adottato anche nelle scuole cattoliche della diocesi di Kenge. Inoltre, nell'anno scolastico 20032004,si sono svolti aKenge seminari di formazione per gli insegnanti di scuola primaria e secondaria, con distribuzione-di materiale destinato alle classi superiori, prodotto con sostegno scientifico efinanziario di MedicineSansFrontière. Con il sostegno della Ong italiana «Aifo»è prevista la conduzione di seminari diretti alla «formazione dei formatori»(presidi, direttori di scuole primarie e insegnanti selezionati) sui temi vari, quali:Aids emalattie sessualmente trasmissibili, lebbra, tubercolosi, tabagir·---------------------------------------------------------------------------------~---------- MC FEBBRAIO 2006 • 11
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