Il AIDS EPOLITICA 1111 111111 111111 : mento in capitale umano, nella for- : l mazione professionale. Di questo, più l . : che di un «regalo», in effetti si do- : vrebbe parlare. : l n 30 anni, sono cambiate molte cose: ln alcune realtà si sono avviati processi virtuosi; ma in molte regioni del mondo la situazione è peggiorata. In Africa in particolare. Per la Comunità europea l'interesse si èconcentrato per molti anni sui problemi della «guerra fredda» (tra Alleanza atlantica e Urss) e sui rapporti con i paesi del Mediterraneo. Essi sono stati in qualche modo associati alla Comunità europea, anche se il conflitto medio-orientale ha impedito il concreto decollo del progetto di Barcellona del l 999,che riguardava la cooperazione con i paesi dell'area del Mediterraneo. In seguito, tramontato l'impero sovietico, è entrata in discussione la realizzazione del mercato, cioè le relazioni con sistemi economici (dal Giappone alla Cina) che la globalizzazione ha awicinato a un'Europa sempre più interessata all'allargamento degli scambi commerciali e alla competizione economica. Equesto orizzonte ha spinto l'Europa a ridurre il costo di ogni intervento (o aiuto) in qualche modo assimilabile alla politica sociale eagli impegni di solidarietà internazionale. D'altra parte, i bilanci della maggior parte dei paesi in via di sviluppo, non sopportano il costo delle cure che sarebbe possibile adottare contro le pandemie che minacciano questi paesi. Poi l'allargamento dell'Unione europea verso i paesi dell'Est, spostano risorse finanziarie europee verso i paesi che si sono integrati con l'Europa o che si apprestano ad aderire all'Unione europea. Equesti mutamenti di orizzonte, insieme al consolidarsi del mercato unico, hanno accentuato, in concreto, la marginalità dell'Africa, anche se continua il richiamo al dovere di un forte impegno per il suo sviluppo, mentre per molti aspetti si stava aggravando la situazione economica e sociale del «Continente nero». Di fatto, non solo si èaccentuato il fenomeno di cui parlava Helder Camara: milioni di poveri hanno lasciato campagne desolate per migrare verso città,«che vedono trasformarsi t t t t t t t t t t Guido Bodrato, già parlamentare europeo, parla delle relazioni tra politica e lotta all'Aids. le periferie, in enormi favelas, da cui i poveri possono venire spazzati via per sempre, quando disturbano i progetti turistici».lnoltre, sono esplose guerre tribali, spesso fomentate dall'esterno (dal Rwanda al Corno d'Africa), che hanno provocato la morte di milioni di persone, distrutto immense ricchezze e scavato solchi di odio molto profondi; e poi conflitti (Darfur) che minacciano equilibri da sempre precari tra popolazioni di diverse radici culturali e religiose. Tutto questo ha ache fare con la diffusione dell'Aids e con le difficoltà che si incc>ntrano per combatterlo. l documenti del Parlamento europeo riassumono l'interesse dell'Europa per i problemi dell'Africa. Accanto all'interesse per i programmi di sviluppo economico (e istruzione), per la difesa del valore dei prodotti su cui è fondata l'economia tradizionale (cotone, zucchero, banane) e per la lotta contro la fame e povertà, ècresciuto l'impegno per prevenire i conflitti, creare una pace durevole, difendere i diritti umani, rafforzare la democrazia. Infine si delinea l'interesse ai problemi della salute della popolazione equindi, negli ultimi anni, anche per il flagello dell'Aids. Sulla politica da adottare per prevenire e combattere la pandemia si è sviluppata una vivace polemica sui suoi costi, sulla corruzione, che devia la destinazione degli aiuti, sulle priorità degli interventi, sulla politica dei brevetti; ma, come per molte altre questioni, sino ad ora sono state più le parole dedicate all'analisi del problema che la consistenza degli interventi concreti. · Tuttavia nelle ultime risoluzioni dell'Asse.mblea parlamentare AcpUe (Lussemburgo,25 giugno 200S),a fianco dell'obiettivo di «sradicare la povertà e inserire con armonia i paesi deii'Acp nell'economia mondiale» (anche per contrastare la minaccia del terrorismo), si colloca l'obiettivo di lottare contro l'Hiv/Aids, malaria e tubercolosi, riconoscendo che «la realizzazione degli obiettivi di sviluppo per il Millennio», esigono sforzi supplementari e un aumento sostanziale delle risorse. Pertanto I'Ue è invitata, in partenariato con il settore privato (fondazioni e industrie farmaceutiche), ad «accrescere le risorse destinate alla ricerca ealla messa a punto di nuovi strumenti e progetti di lotta contro queste tre malattie». Perché i propositi diventino realtà, di fronte a un fenomeno di dimen- ' sioni catastrofiche, specie nell'Africa subsahariana (vedi statistiche p. 35), è necessario che al centro della riflessione politica sia posta la questione indicata da Helder Camara: se non cambia il modello di vita dei paesi più ricchi, se non si afferma un nuovo umanesimo dell'economia, èmolto difficile che si possano destinare le risorse necessarie alla lotta contro la povertà e per l'awenire di popoli minacciati di estinzione. Eppure, senza invocare le radici cristiane dell'Europa, anche solo una ragione egoistica dovrebbe convincere l'Unione europea e l'Occidente a fare scelte che si muovono in questa direzione: basta guardare alla crescente emigrazione dall'Africa ai paesi dell'Europa mediterranea, all'esplosione della violenza nella periferia delle metropoli europee, dove vivono ai margini della società migliaia di giovani africani, senza speranza di un futuro amisura umana. Chi rinuncia a scelte possibili e accetta come ineluttabile il declino dell'Africa, dovrebbe mettere in conto che questa tragedia finirà per riflettersi anche sull'Europa. L'Europa non può dire «non mi interessa». Bisogna rompere la congiura del silenzio erifiutare l'opinione che il declino dell'Africa è irreversibile. Se domina il timore delle guerre e non siamo in grado di combattere la povertà e la fame, è più difficile portare avanti un programma che guarda al futuro. Poiché «se non c'è speranza, non c'è , futuro». • ~~~------------------------------------------------------------------------------------------· 58 • MC FEBBRAIO 2006
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