Missioni Consolata - Febbraio 2006

MISSIONI CONSOLATA Si procede ad una prescrizione medica. Questo in generale.Quanto alla disponibilità che le imprese farmaceutiche forniscano ai paesi più poveri i - farmaci antivirali a prezzi bassi, e quindi ridotti rispetto ai costi (in ass~nza di un adeguato sostegno pubblico alla ricerca privata), la questione è semplice. Si tratta di un'ulteriore manifestazione del modo in cui i paesi ricchi devono porsi nei confronti dei paesi poveri.Questi hanno una disponibilità~di beni fnsufficiente rispetto alle proprie esigenze: il mondo produce una massa di beni sufficiente per soddisfare i bisogni dell'umanità, ma la produzione è squilibrata e il principio dominante del «a ciascuno il suo»- secondo il quale ognuno ha a disposizione quello che ha prodotto, per cui chi produce molto ha molto a disposizione e chi produce poco ha poco adisposizione- porta ad una distribuzione squilibrata fra beni disponibili e bisogni. L'unico modo di breve periodo è quello che una parte dei beni prodotti dai paesi ricchi vengano trasferiti senza contropartita ai paesi poveri. Beni d'investimento per poter ere1111 1111 111111 scere in futuro, ma anche beni di consumo, poiché una popolazione che muore di fame e malattia non potrà mai iniziare un cammino di sviluppo. In quest'ottica va posto il significato dell'annullamento dei debiti dei paesi poveri (regalare con ritardo, nel senso di rinunciare a recuperare i prezzi dei beni ceduti in passato con dilazioni di pagamento) e nella stessa ottica è posizionata la cessione dei farmaci salvavita a prezzi sottocosto, perché i manager delle imprese produttrici applicano prezzi sottocosto o gli azionisti impongono ai manager di fare meno utili per aiutare i paesi sottosviluppati (casi rari!) o perché i costi vengono abbattuti dalla presenza di attività di ricerca pubblica o sono coperti da contribuzioni pubbliche dei paesi ricchi. In effetti, negli ultimi anni, sono stati effettuati importanti progressi nell'attivazione di fondi per combattere la pandemia Aids. Si stima che nel2003 siano stati impiegati per la lotta all'Aids fondi (aggiratisi sui 5 miliardi di dollari Usa) provenienti da 1 agenzie delle Nazioni Unite, organizzazioni non governative, governi nazionali, donazioni e spese dirette da parte dei paesi e delle persone colpite dalla pandemia. Quest'importo corrisponderebbe ameno della metà dei fondi stimati come necessari nel2005 (12 miliardi). Ci si aspetta che due terzi dei fondi necessari per la lotta all'Aids nel2005 siano forniti dalla comunità internazionale. La maggior parte di questi fondi dovrebbero essere spesi nei 1 paesi più poveri e più affetti dalla pandemia (Asia e Africa subsahariana);questi paesi dovrebbero ricevere dall'estero fondi liberali corrispondenti all'SO% del loro fabbisogno. In questo modo, dovrebbe essere ridotta di molto la fort~ divergenza, esistente nel 2002, fra le risorse destinate alle persone affette da Hiv. Una ricerca evidenziava, infatti, come la Donne mozambicane con i figli in attesa di visita medica. MC FEBBRAIO 2006 • 55

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