Missioni Consolata - Febbraio 2006

Il SINDROME GLOBALE Il Il Il ' Il Il 11 ' 11 Il ve crisi di questo secolo, alle quali le nuove generazioni sono impreparate, perché la nuova minaccia non ricalca nessuna precedente esperienza storico-culturale. Dal punto di vista macroeconomico, l'Hiv l Aids è considerato un vero flagello che riduce il tasso di crescita dell'economia a breve ea lungo termine e influisce pesantemente sul prodotto interno lordo, come dimostrato dall'esperienza del Botswana: con il suo 37%, ha un indice di prevalenza tra i più alti del continente. In particolare si stima che il reddito delle famiglie appartenenti al gruppo sociale più povero scenderà di circa il13o/o nei prossimi lO anni e che,a causa del virus, con le stesse risorse ridotte, le famiglie dovranno mantenere più persone. L'epidemia porta con sé la perdita o il grande indebolimento della forza lavoro, che a sua volta genera l'aumento degli orfani, con gravi risvolti sociali. In pratica, non pochi paesi come il Botswana, non solo hanno subito gravi danni di ordine economico e sociale,ma sono stati completamente sfigurati da questa epidemia. La disintegrazione familiare, la crescita del numero degli orfani, il rischio per i minori di finire sulla strada o di essere vittima di sfruttamento, l'incertezza relativa alla sicurezza alimentare per l'effetto del virus nelle zone rurali, la perdita di manodopera 38 • MC FEBBRAIO 2006 Stigma ed emarginazione contro i malati sieropositivi sono alcuni degli effetti devastanti dell'Aids. qualificata, la diminuzione della base fiscale imponibile, l'assenteismo dai luoghi di lavoro per ragioni di salute o per la necessità di prendersi cura dei familiari, l'aumento dei costi per sepolture, i pensionamenti anticipati e frequenti cambi di personale sul posto di lavoro sono tutti indicatori dell'effetto devastante dell'Hiv/Aids nei paesi colpiti. La perdita del lavoro per le famiglie che vivono nei paesi in via di sviluppo comporta una vera e propria condanna alla miseria, che obbliga milioni di persone a ricorrere aogni mezzo per la propria soprawivenza. Dato il difficile contesto socio-economico in cui si verifica l'epidemia, nei continenti con tassi alti di prevalenza, essa porta come conseguenze l'aumento dello sfruttamento minorile,dellavoro e dello sfruttamento sessuale, una forte crescita del rischio di cadere vittima della tratta di persone o di essere coinvolti nelle reti di contrabbando dei migranti, e una forte tentazione acercare il sostentamento in attività illecite,che risultano l'unica opzione possibile. Il virus genera anche effetti devastanti sul contesto culturale in cui si trovano le persone affette. Stigma e discriminazione escludente sono· sempre state presenti nei tessuti sociali e di solito si rivolgono contro i cosiddetti «nuovi, diversi o sconosciuti».Tradizioni, errate interpretazioni di fedi religiose, pregiudizi e ignoranza portano molto spesso a stigmatizzare e discriminare le persone che vivono con l'Hiv/Aids. Fin dall'identificazione del virus, nel1982, si pensava che fossero a rischio solo omosessuali e persone operanti in ambito sessuale.Questi due gruppi sopra menzionati venivano considerati come i soli portatori del virus egli unici responsabili della sua trasmissione, e furono dunque stigmatizzati. Furono le prime vittime della discriminazione, la stessa che soffrono molto spesso le persone che vivono con l'Hiv/Aids. Atti di discriminazione possono es- • sere presenti in ogni ambito:dall'accesso alla salute aquello all'educazione, dal non essere assunti per un posto di lavoro fino a perdere il proprio lavoro, dal non essere ben accetti nel proprio tessuto sociale d'origine o non essere accolti all'estero. Diritti umani: sfida difficile da comprendere e affrontare l comportamenti discriminatori rappresentano gravi violazioni dei diritti umani ecostituiscono una grande sfida per tutti coloro che' lavorano per il riconoscimento pieno dei diritti delle persone che vivono con l'Hiv. l diritti umani hanno un ruolo chiave nel garantire una risposta integrale ed efficace all'epidemia.La loro realizzazione e tutela va considerata come uno strumento essenziale di «Tu non sei più mio figlio» si legge nel poster della campagna per la lotta alla paura, vergogna, ignoranza e ingiustizia causate dall'Aids nel mondo.

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