Missioni Consolata - Febbraio 2006

- - MISSIONI CONSOLATA Padre Giordano Rigamonti, presidente del comitato : «SALUTE AFRICA». - l l C hiaramente non è solo un problema africano. L'Aids è un problema globale; devasta intere aree dell'Asia, dell'Europa orientale, oltre ad essere un problema e una fonte di preoccupazione in America e nell'Europa occidentale. Tutti preferiscono far finta di niente, mantenere il silenzio il più possibile, parlare d'altro o ritenerla una malattia come tante altre. Al contrario, i responsabili del futuro dell'umanità ne sono veramente preoccupati. Scriveva Giovanni Paolo 11 nel suo ultimo messaggio per la Giornata mondiale de/l'ammalato2005: «Nella lotta contro l'Aids, tutti devono sentirsi coinvolti. Tocca ai governanti e alle autorità civili fornire chiare e corrette informazioni al servizio dei cittadini, come pure dedicare risorse sufficienti all'educazione dei giovani ed alla cura della salute. Agli operatori pastorali domando di portare ai fratelli e alle sorelle colpiti dall'Aids tutto il conforto possibile sia materiale che morale e spirituale.Agli uomini di scienza e ai responsabili politici di tutto il mondo : chiedo con viva insistenza che, mossi : dall'amore e dal rispetto dovuti ad o1111 111111 1111 gni persona umana, non facciano economia quanto ai m$!zzi capaci di mettere fine a questoJiagello>>. Suggerisce Kofi Annan,segretario generale delle Nazioni Unite:«Per il momento le uniche armi disponibili sono l'unione e la collaborazione tra i diversi protagonisti delle strategie una mano, noi costruiamo la nostra propria umanità>>. : contro l'Hiv-Aids, per cui occorre far : crescere la mobilizzazione di tutti i P ur salvaguardando i diritti legati ai brevetti farmaceutici, il diritto alla salute, soprattutto per i poveri, viene prima di ogni possibile business miliardario delle case farmaceutiche. Anche per questo, la Campagna «Salute Africa>> ha come sottotitolo «Nella Giustizia la lotta all'Aids>>. Affermo con forza: «Prima la salute, poi il commercio>>. ! soggetti, le imprese private, le istitu1 1 . zioni nazionali e le organizzazioni non governative. Ogni attore sociale ed ogni individuo hanno una responsabilità verso la collettività perché l'Hiv/Aids è un problema di tutti non solo delle persone Hiv positive>>. Infine le parole diThabo Mbeki, l'attuale presidente del Sudafrica, che all'inizio del suo mandato presidenziale affermava: «Il virus è tra di noi, è reale, si sta diffondendo.Per troppo tempo abbiamo chiuso gli occhi, sperando che la verità non fosse così vera. Einvece è con noi, nei posti di lavoro, nelle nostre classi scolastiche, nelle biblioteche. C'è nei nostri incontri di preghiera e in altre funzioni religiose... L'Aids è un mio problema. È un tuo problema. Ogni giorno e ogni notte, ovunque noi siamo, noi informeremo le nostre fami - glie, amici e vicini che essi si possono salvare e possono salvare la nazione, cambiando il loro modo di vivere e di amare. Coloro che sono ammalati di Hiv-Aids sono persone umane, come voi e come me.Quando diamo loro Già la Santa Sede, in occasione della presentazione del messaggio della Quaresima 2004,dedicato alla difesa dei bambini, chiedeva ufficialmente, attraverso il presidente del Pontificio consiglio per la promozione umana e cristiana Cor Unum, l'arcivescovo Pau l Josef Cordes, che fossero abbassati i prezzi dei farmaci antiretrovirali. Ma il forte appello non ha minimamente scalfito le coscienze dei signori del farmaco. Anche in questi m9menti, in Africa e in altre vaste regioni del Sud del mondo, continuano a morire nel silenzio milioni di persone che potrebbero essere salvate. Eallora, senza perdere altro tempo: «ROMPIAMO IL SILENZIO!» Per questo i missionari della Consolata (padri e suore, fratelli e volontari) hanno scelto di scendere in campo e chiedono di unirsi a loro nel farsi carico di questa immane tragedia. 111 ° dicembre u.s. la IV commissione consiliare del Comune diTorino [sanità e assistenza) presieduta dal dott. Domenico Gallo ha partecipato al Convegno organizzato dal comitato «Salute Africa» sulla pand_emia Aids in Africa in occasione della giornata mondiale sull 'Aids. E stato un importante momento di riflessione in cui sono state avanzate proposte concrete atte a frenare la diffusione della malattia in terra d'Africa. Il sostegno della città all'iniziativa è coerente con l'impegno locale di aggiornam.~;Jnto costante sulla diffusione dell'infezione da Hiv sul territorio piemontese.Tra i nuovi casi di diagnosi di infezione in Piemonte il 25% circa si riferisce a persone straniere che provengono da_Paesi in cui è alta la percentuale di diffusione della malattia. E indubbia la dimensione globale del problema e la consapevolezza che la lotta si può affrontare soltanto se sapremo dedicare attenzione alle persone, attraverso una prevenzione capace di trasmettere un'informazione capillare, che sarà tanto più incisiva quanto più saprà tenere conto delle diverse risposte culturali. BRUNO FERRAGATTA (consigliere comunale) MC FEBBRAIO 2006 • 33

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