PREVENIRE, CURARE ...OVUNQUE Sempre nel 2004, dei quasi 5 milioni i nuovi casi registrati, 640 mila erano bambini. Proprio all'infanzia si riferisce il quadro drammatico delineato, alla fine di ottobre del 2005, dall'Unicef (agenzia delle Nazioni Unite per • l'infanzia), insieme con l 'Unaids (agenzia delleNazioni Unite per la lot- N el mondo, circa 1,7 miliardi di persone non hanno accesso a farmaci salva vita: 1'80% di questi malati vive nei paesi poveri. Basterebbe questo dato per far comprendere il sesto obiettivo del millennio: migliorare la salute della popolazione mondiale, intensificando gli sforzi contro le malattie infettive, in particolare Hiv/Aids, tubercolosi e malaria, che tolgono la vita a circa 6 milioni di persone ogni anno. Accanto a questa triade, vi sono poi le malattie «dimenticate»: tripanosomiasi, schistosomiasi, parassitosi intestinali, lebbra, leishmaniosi e altre ancora. Un intervento sanitario efficace non solo ridurrebbe il numero di morti, ma avrebbe un effetto benefico sull'economia dei paesi più poveri, dove il prezzo pagato è il più alto. Sono malattie che potrebbero essere curate se vi fosse la disponibilità di farmaci, ma anche di strutture e di operatori sanitari. Il VIRUS DELL'AIDS Ormai dagli anni '80 la Sindrome da immunodeficienza acquisita (Aids) fa parlare di sé, seminando morteemalattia ovunque. Ancora una volta, però, il carico maggiore è sulle spalle delle zone più povere del mondo, dove l'assistenza sanitaria, i programmi di prevenzione e i trattamenti non riescono a contenere l'epidemia. I numeri parlano chiaro: 3 milioni di morti ogni anno nel mondo, 8 mila al giorno. Tutto questo nonostante le possibilità offerte dai farmaci antiretrovirali: alla fine del 2003 nei paesi in via di sviluppo la terapia era disponibile solo per 400 mila dei 5-6 milioni di persone in stadio avanzato di malattia. In base ai dati del 2004 (quelli del 2005 non sono ancora disponibili al 58 ■ MC GENNAIO 2006 Aids, tubercolosi, malaria: 6 milioni di vite perdute ogni anno. di Valeria Confalonieri medico e giornalista PeaceReporter (www.peacereporter.net) momento della scrittura di questo articolo); 37 milioni di adulti e 2 milioni di bambini vivono con l'Hiv/Aids: il 96% di questi si trova nei paesi in via di sviluppo e il 64% nell'Africa subsahariana; ma c'è stato anche un milione di nuove infezioni nel Sud e nell'Est dell'Asia. ta all'Aids): ogni minuto un bimbo viene infettato dall'Hiv, un altro muore per cause correlabili alla malattia e quattro giovani fra i 15 e i 24 anni diventano sieropositivi. Le previsioni per il 2010 parlano di 18 milioni di orfani nella sola Africa subsahariana per colpa del virus. Nel frattempo, solo il 5% dei piccoli sieropositivi riceve assistenza medica e meno del 10% degli orfani da Aids ha un sostegno economico. La maggior parte del mezzo milione di bambini che muore per cause correlate alla Sindrome da immunodeficienza acquisita ha preso l' infezione dalla mamma: al momento, meno del 10% delle donne METE DA RAGGIUNGERE 1. POVBITA E PAMB: dimezzare rispetto al 1990 la povertà estrema e la fame. 2. Jsnuz10NE: garantire a tutti un livello di istnuione primaria. 3. PAI.ITA DEI SESSI: promuovere l'uguaglianza tra maschi e femmine; dare maggiore autonomia e poteri alle donne. 4 . BAMBINI: ridurre di due teni rispetto al 1990 la mortalità infantile. S. MAMME: migliorare la salute materna, inclusa la riduzione di tre quarti rispetto al 1990 della mortalità in gravidanza e da parto. 6. MALATTIE: prevenire la diffusione di HIV/ AIDS, malaria e altre malattie. 7, AMBIENTE: assicurare uno sviluppo sostenibile. 8 . SclENZA, TICNOLOGIA, PJlOGIBSSO: sviluppare una collaborazione globale per lo sviluppo.
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